"sempre insieme...

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Salto, le mie mani sono in posizione impeccabile: eccola, un'altra alzata perfetta per uno schiacciatore a dir poco mozzafiato. Eravamo pari, fin'ora mi sentivo abbastanza sicuro di come stavamo giocando e pensavo che sarei riuscito a sostenere la mia squadra fino alla fine della partita; ad un tratto però percepì chiaramente la presenza di qualcuno alle mie spalle, non fu nemmeno necessario girarsi per capire che si trattasse di Oikawa.
Questa era la formazione che più odiavo, in cui entrambi eravamo sotto rete.
Mi scappò un quasi impercettibile:
'merda'.
Strinsi i denti e il sudore iniziò a grondare sulla mia fronte, dentro di me cercavo di stare calmo, continuavo a ripetermi che sarebbe andato tutto bene.
Toccava a noi servire, Daichi fece un semplice servizio e venne ricevuto senza problemi.
Il loro libero passò la palla ad Oikawa che con un appoggio alto la spedì sul lato opposto dove Iwaizumi era già pronto a saltare.
Tsukishima andò velocemente a muro, ma improvvisamente ecco una figura alzarsi dietro il numero 4.
Era una trappola.
Senza darci il tempo di contrattaccare la palla colpita da Matsukawa colpì il suolo del nostro campo concedendo loro un punto di vantaggio.
Le mie certezze iniziarono a sgretolarsi piano piano. No, era tutto al suo posto, era solo un punto, dovevo stare tranquillo e mantenere la concentrazione.
Servizio in salto, Nishinoya riuscì a riceverla mandando la palla verso di me, decisi di alzare ad Hinata, mani in posizione ma qualcosa non andò per il verso giusto: le dita iniziarono a tremare e la palla andò nella direzione inversa rispetto a quella voluta.
Rimbalzò a terra tre o quattro volte, guardai fisso il pavimento, non capendo cosa potesse essere andato storto.
Chiusi gli occhi sperando fosse solamente un incubo fin troppo realistico.
Mi sembrò di sentire qualcuno dall'altra squadra sussurrare:
'il re, oh grande re'
ma sono sempre stato convinto fosse più una voce nella mia testa che rimbomba dicendomi cosa fare, cosa dire, cosa gli altri pensano di me.
La mia mente si offuscò impedendomi di pensare razionalmente, trovai il coraggio di guardare i miei compagni di squadra vedendo gli sguardi sconvolti del capitano, del libero, dell'ala laterale, dell'asso ma non vedevo Hinata di fianco a me.
Si era creato un silenzio che però era assordante nella mia testa, fino a quando una voce si fece spazio nella confusione, la voce più angelica che avessi mai sentito urlò dall'altro lato del campo:
'OI OI OI NON DIRMI CHE STAI PENSANDO SUL SERIO DI ESSERE UNA SCHIAPPA PER UN'ALZATA SBAGLIATA? CHE IDIOTA!'
la fonte di quella voce si avvicinò a me ridendo sguagliatamente, mi prese per mano e mi fece cenno di abbassarmi.
'apri gli occhi'.

non volevo, per niente.

'sono io, Kageyama, con me non ti devi spaventare di niente'

Aprii gli occhi e incontrai i suoi, i nostri sguardi si incastrarono alla perfezione l'uno nell'altro.
Il tempo si fermò, i nostri capelli erano mossi da quel poco di vento che entrava dalle finestre aperte.

'Non ti lascerò solo come hanno fatto gli altri, io non sono gli altri, io sono il tuo schiacciatore migliore, sono Hinata Shoyo, fin quando staremo insieme non hai di che preoccuparti, me lo prometti?'

'Cosa?' chiesi confuso

'Prometti che staremo sempre insieme?'

ci fu qualche attimo di silenzio, poi intrecciai le sue dita nelle mie e posando le nostre mani sul mio petto risposi:

'sì, staremo sempre insieme e fin quando saremo noi due, non ho di che preoccuparmi.'

Vidi con la coda dell'occhio che Sugawara guardava Daichi come per dire: 'te l'avevo detto' ma sinceramente ero più concentrato su Hinata di fronte a me che, non appena pronunciata quella frase mi rivolse uno dei suoi sorrisi più belli e sinceri.

Mi innamorai, ancora e ancora, ero rapito da quel suo modo di fare, dai suoi occhi,
dai suoi sorrisi e da lui.
Se la mia mente potesse parlare avrebbe appena urlato 'SONO INNAMORATO DI TE' a tutto il Giappone.

𝘀𝗵𝗼𝘄 𝗺𝗲 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝗹𝗼𝘃𝗲 [kagehina]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora