"cena in famiglia"

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la tensione che avevo provato stava pian piano iniziando a crollare per lasciare spazio a quella piacevole sensazione di calore, non un calore superficiale, esterno, ma uno che riscalda il cuore e avvolge come in un abbraccio. quella sensazione di tranquillità che sembra essere magica, ma allo stesso tempo precaria. Natsu, che ci aveva accolti nella sua stanzetta, continuava a illustrarmi il significato di tutti i disegni appesi alla parete rosa e sparsi in ogni angolo della camera illuminati dalla luce di una piccola lampada, anch'essa rosa.
io ero seduto sul letto con le gambe incrociate e tenevo stretto al petto, appoggiato sulle gambe, il peluche di una stella; accanto a me, invece, seduto a cavalcioni di un peluche a forma di cuore, c'era Hinata, che, intanto, si sistemava un ciuffo di capelli ribelle con una mano, mentre con l'altra abbracciava un gigante arcobaleno.
sul suo volto comparve un piccolo broncio poiché i suoi capelli sembravano non voler collaborare, per metterli in ordine si trovò costretto ad usare entrambe le mani e a lasciare il peluche adagiato sulle ginocchia.
lo guardai e lo trovai semplicemente adorabile; si girò verso di me e, ancora una volta, il suo sguardo mi provocò una scarica di adrenalina nel corpo.
arrossii leggermente e, incitato dai suoi occhi colmi di tenerezza, sorrisi. ad un tratto, Natsu mi riportò sul pianeta Terra, sventolandomi davanti la faccia un nuovo disegno: raffigurava lei e suo fratello, entrambi indossavano la divisa del Karasuno e si tenevano le mani sorridendo.
era adorabile, ma un dettaglio in particolare mi saltò all'occhio: Hinata non indossava il numero 10 ma...il 9?!
potrei giurare di aver visto la piccola Natsu gongolare ma forse soffro di allucinazioni;
tornando al disegno, la maglia ad Hinata andava abbastanza grande, tutto proporzionato dato che è la mia!
Natsu, invece, indossava la maglia del fratellone identificabile dal grande numero 10 stampato sopra, il numero di Shoyo, del mio piccolo gigante.
dopo un breve momento di pausa la piccola si dilettò nella spiegazione di quest'opera:
"ho disegnato su questo foglio me e Shoyo con lo stesso completo perché quando andrò al Karasuno, io sarò con voi in squadra e voglio avere la maglia di mio fratello! come sai però Kageyama-kun lui non può rimanere senza maglia, così ho pensato di dargli la tua! come vedi gli sta grande infatti"
concluse il discorso con una piccola risatina, guardando il fratello aspettando il suo commento che non tardò ad arrivare.
"è bellissimo Natsu, mi piace come hai disegnato la maglia del numero 9, stai migliorando"
disse tutto mentre le accarezzava dolcemente i capelli con la sua mano leggermente screpolata per il caldo dell'estate che si iniziava a far sentire nonostante fossimo solamente a Maggio.
a quel punto arrivò il mio momento del giudizio:
"A TE PIACE KAGEYAMA-KUN? SÌ?"
sobbalzai per lo spavento e annuii con un sorriso misto tra la paura e la gioia.
appena Natsu si girò per appendere il disegno alla parete io e Hinata, quasi nello stesso momento, ci guardammo e, poco dopo, non tardò ad arrivare una piccola risata malinconica per quel sogno di Natsu che non si sarebbe potuto realizzare; quando lei sarebbe arrivata al liceo, infatti, noi ormai avremmo inevitabilmente finito gli studi da diversi anni.
la piccola stava per tirare fuori qualche altro disegno da mostrarmi quando dal piano di sotto giunse una voce che attirò la nostra attenzione:
"RAGAZZI È PRONTO A TAVOLA!"
urlò la madre.
"EVVIVA EVVIVA SI MANGIA!"
esultò Natsu iniziando a correre per le scale.
a quel punto mi alzai dal letto rispondendo il peluche sul cuscino e tesi una mano ad Hinata per aiutarlo ad alzarsi. nuovamente i nostri sguardi si incatenarono per pochi istanti, mentre la sua mano si intrecciava alla mia. usciti dalla stanza anche noi ci dirigemmo verso la cucina. Natsu aveva già preso posto a tavola, la quale era imbandita di ogni prelibatezza si potesse immaginare.
ci sedemmo l'uno affianco all'altro, Natsu di fronte a noi, ma notai che a tavola un posto era vuoto: la madre di Hinata era rimasta in piedi in un angolo della cucina, davanti i fornelli, con uno sguardo perso nel vuoto. a quel punto spinto dal desiderio di condividere un pasto con la famiglia al completo mi alzai e mi avvicinai a lei, mi inchinai leggermente, con la mano sul cuore e le chiesi gentilmente se volesse sedersi anche lei con noi per poter cenare tutti insieme. a quel punto la signora Hinata, che scoprii chiamarsi Taiyo, inizialmente stupita dal mio gesto, quasi si commosse. mi accarezzò i capelli, sollevai lo sguardo e potei notare i suoi occhi farsi lucidi. acconsentì con un leggero movimento del capo. allora
presi delle bacchette, un piatto, un bicchiere e un tovagliolo, poi notai una sedia vicino al muro poco lontana dal tavolo, quindi la presi e la sistemai accanto a quella di Natsu, di fronte ad Hinata. nuovamente Taiyo portò la mano davanti alla bocca per mascherare lo stupore e sistemando la lunga gonna color blu scuro si sedette nel posto che avevo preparato per lei. a Natsu brillavano gli occhi di gioia e anche Shoyo non era da meno.
ora che tutti avevamo preso posto, potevo analizzare meglio tutte le pietanze che ingombravano il tavolo: servito in una grande ciotola blu decorata con dei particolari celesti c'era del riso caldo fumante alle verdure.
dovunque c'era salmone, servito in vari piatti da forma e dimensione diversi, e condito e cucinato in mille modi.
un particolare che trovai curioso era che i piatti fossero ognuno di un servizio diverso, uno era sui toni dell'arancione, un altro era verde, un altro ancora rosa e così via.
mi chiesi dove fossero finiti gli altri componenti di quei servizi ma presunsi si fossero solo disgraziatamente rotti tutti in vari incidenti che capitano spesso in cucina.
il pane era croccante ed era ancora caldo dato che era appena uscito dal forno; invece da un'altra parte del tavolo c'erano degli straccetti di pollo accompagnati da una grande quantità di patatine fritte.
una volta che tutti ebbero riempito il proprio piatto di cibo, Taiyo, congiunse le mani in segno di buon augurio e disse con voce calma:
"itadakimas kazoku"
Natsu rispose a gran voce:
"ITADAKIMAS!"
ora si che potevo respirare aria di famiglia.

𝘀𝗵𝗼𝘄 𝗺𝗲 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝗹𝗼𝘃𝗲 [kagehina]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora