"corsa sotto la pioggia"

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Stavo morendo dalla voglia di accompagnarlo fino a casa.
"o-oh allora va bene"
"vieni ti faccio strada"
disse con uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto.
"sì! ti seguo"

Quindi gli corsi dietro per evitare che si bagnasse dato che ero io a tenere l'ombrello. A quel punto non sapevo più cosa dire: non riuscivo a pensare ad altro che al nostro abbraccio, era mai possibile che un piccoletto così diverso da me riuscisse a farmi stare bene in qualsiasi momento?! Eppure ogni scusa per noi era buona per competere o per litigare.

In fondo però era proprio questa la bellezza del nostro rapporto: amavo quando pur di stare insieme trasformavamo tutto in una sfida. Avere lui al mio fianco mi spronava a impegnarmi, dando il meglio di me, ma soprattutto mi aveva aiutato ad accettarmi per quello che sono, con tutti i miei pregi ma anche i miei difetti.
È stato il primo a non etichettarmi subito come un arrogante pieno di sé.

Lo so di avere un carattere complicato, non sono di certo la persona più adatta per lavorare in squadra ma, da quando sono al liceo e ho conosciuto Hinata, sento di volere essere diverso da come ero prima.
Voglio essere migliore di come ero alle medie, voglio essere migliore del ragazzo rimasto da solo in partita, del ragazzo che tutti evitavano e che tutti hanno abbandonato.

Da quando sono entrato al Karasuno ho cercato di atteggiarmi come un ragazzo maturo e disponibile ma ben presto il mio passato e la mia natura di arrogante e presuntuoso sono venuti allo scoperto e sono stato visto da tutti per ciò che ero: un irritante e opprimente "re del campo".

Ero così per tutti ne sono sicuro tranne che per una persona, ad una persona non importava quanto fossi egocentrico o scontroso, sarebbe rimasto al mio fianco: quella persona era proprio Hinata Shoyo, il piccolo terremoto che fino a qualche mese fa avrei detestato.

Non mi guardava né con paura, né con disprezzo, mi guardò semplicemente nei miei occhi blu, un blu ormai spento, con i suoi pieni di ammirazione, marrone brillante che in qualche modo fecero scattare in me qualcosa, un sentimento, non era qualcosa che potevo semplicemente tenere a bada; con lui ero sicuro di essere protetto, ogni qualvolta che qualcuno faceva riemergere il mio passato, lui era lì, a difendermi con i suoi 164 centimetri di altezza, che però anche quando parlava, sembravano spiccare il volo.

Lui era lì ad incoraggiarmi a reagire e non stare fermo a subire tutte le critiche e gli insulti,
quando mi parlava io vedevo solo lui e il suo sguardo sinceramente interessato a me e alle mie emozioni.

già le mie emozioni...

nessuno mi ha mai fatto stare così bene come fa lui, non fa mai azioni pre-determinate, si fa trascinare dall'onda che sta prendendo la situazione e trasporta anche me con lui.
Questo stesso ragazzo, o meglio dire, questo piccolo terremoto è entrato nel mio cuore senza preavviso e da lì non si è più mosso.

Hinata camminava ancora fianco a fianco a me e non potevo immaginare momento migliore per guardarlo, così mi voltai cercando quel suo sguardo mozzafiato e lo incontrai prima di quanto mi sarei aspettato poiché mi stava già osservando.

Cercai subito di distogliere lo sguardo ma riuscivo ancora a percepire il suo su di me. Entrambi rallentammo il passo fino a fermarci e a quel punto anche io lo guardai. I suoi occhi erano fissi su di me e da un lato sarei rimasto ad osservarlo così per sempre, ma ben presto mi resi conto che, probabilmente, si era accorto che mi ero un po' perso nei miei pensieri. Forse avrei dovuto dire qualcosa, ma sul momento non mi veniva in mente proprio niente.
Nonostante però nessuno dicesse nulla l'aria intorno a noi non era affatto opprimente, nessuno dei due si sentiva in imbarazzo. Ci bastava semplicemente la presenza l'uno dell'altro e il rumore della pioggia che insistente continuava a cadere sull'asfalto.

Attorno a noi era quasi tutto deserto se non qualche cespuglio ai lati dell'immensa strada in cui ci trovavamo.
Quella scena fu magica in qualche modo, mentre io e Hinata continuavamo a guardarci negli occhi, per un attimo, smisi addirittura di sentire il rumore della pioggia.

Di nuovo quella sensazione...

come se nel mondo ci fosse solo lui, come se tutto intorno a me sparisse per lasciare spazio solo al suo sguardo. Ad un tratto il suo viso si illuminò più del solito, socchiuse gli occhi e sorrise. Sapevo già cosa avrebbe fatto, mi bastava uno sguardo per capirlo, non volevo che quel contatto si interrompesse, ma purtroppo adoro vincere quindi non appena Hinata urlò:

"Corsa sotto la pioggia, a chi arriva prima!"
Non potei resistere, chiusi l'ombrello e lo raggiunsi subito nonostante avesse avuto qualche secondo di vantaggio e insieme iniziammo a correre senza fermarci un attimo.
Non sapevo quanto distasse ancora casa sua ma speravo fossero interi chilometri.

Era meraviglioso stare con lui sotto la pioggia tra una risata e l'altra mentre il paesaggio tutto intorno a noi si faceva sempre più colorato. Ormai avevamo superato da un bel po' quella strada deserta ed eravamo giunti in una zona più vivace, illuminata da splendide luci che ravvivavano l'ambiente mostrando tutt'intorno alberi in fiore, panchine e qualche tavolino.
Probabilmente doveva essere un luogo molto frequentato durante il giorno ma ormai si era fatto tardi e in giro non c'era quasi nessuno.

Tutto era solo nostro ed era così favoloso che dovetti fermarmi per dare un'occhiata anche se di sfuggita, ma non appena mi fermai anche Hinata fece lo stesso e si avvicinò a me: riuscivo a percepire chiaramente il suo calore, si avvicinò ancora di più a me, prese l'ombrello dalle mie mani:

"penso che ormai questo non serva più"

disse accompagnando il tutto con una lieve risatina:
"penso proprio di no" dissi anch'io ridendo, intanto tenevo lo sguardo fisso verso la luna che ormai si era levata imponente sotto i nostri occhi.

skip time

Purtroppo eravamo arrivati, intanto aveva smesso di piovere, anche se entrambi eravamo bagnati come pulcini.

"G-grazie per avermi riaccompagnato"

"Figurati, ci siamo anche divertiti"

"E-ecco non è che...
vorresti fermarti e asciugarti un po' "
In quel momento entrai nel panico più totale, non avevo idea di cosa dire, anche se so di dare l'aria di essere molto sicuro di me, in momenti come questi non so mai come dovrei comportarmi.

Era ovvio che sarei voluto rimanere con lui, anche per sempre, ma allo stesso tempo non volevo recare problemi o disturbi eccessivi alla sua famiglia:

"No, no tranquillo non c'è bisogno, ma grazie, allora buonanotte Hinata"
dissi allontanandomi mentre lo sentivo salutare con enfasi, lì davanti alla porta che piano piano si chiuse dietro di lui.

𝘀𝗵𝗼𝘄 𝗺𝗲 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝗹𝗼𝘃𝗲 [kagehina]Where stories live. Discover now