capitolo 6 - Identità rubata ( parte 1)

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Yugi raggiunge la classe con un lieve sorriso di chi ha la vita che sta girando per il verso giusto perché è felice che Atem sia tornato specialmente nel suo corpo  come se lo appartenesse, e anche se è accaduto perché senza coscienza ha risvegliato il gioco delle ombre, a lui non gli importa.

La classe è composta da circa trenta studenti di cui la maggior parte sono ragazze, pochi sono i maschi il chè è strano dato che è un indirizzo per tutti, ma comunque sia questo ad Atem pare non piacere ma non me ne parla, anzi lui non parla per tutta la lezione al suo Yugi, come se stesse complottando qualcosa alle spalle del diretto interessato spalle, ma non se ne preoccupa anche se non smette di pensare alla storia che lui sia dotato del potere del gioco delle ombre; da una parte gli piace ma dall' altra lo spaventa.

Ma seriamente la mia anima docile è stata corrotta dal male?
Però perché non mi eliminano? Se io morissi il gioco delle ombre sparirebbe per sempre, no?

Atem questo lo sa, infatti se avesse voluto avrebbe potuto anche ucciderlo ma lui lo ama troppo per eliminarlo come farebbe con un altro, quindi si è solo fuso con la sua anima in modo da proteggerla
anche se questo implica il usare il suo stesso flusso energetico e quindi indebolire un po' il corpo ospitante.

Yugi chiude gli occhi: si ritrova difronte alla sua stanza spirituale e quella del sua alterego.
Bussa alla porta della stanza del faraone perché è curioso di vedere che genere di stanza possiede.
Apre la porta e nota una tappezzeria da re, un trono, e lo sfondo tutto giallognolo tipico dell' era egiziana.
 
« Wow è questa la stanza di un faraone? »

Verso un lato vede Atem che dorme su un letto probabilmente creato dalla sua mente ed Yugi si avvicina a lui sedendosi accanto a per poi toccargli i capelli e giocarci.

Certo che Amyl ci ha visto bene, è davvero bello.

Quella mano che gli accarezza i capelli  viene fermata da quella di Atem l, per poi stringergliela, aprirgliela e chiuderla con la sua, una mossa che a Yugi mette in imbarazzo sentendosi più che un amico.

« Compagno, cosa c'è? Io ho sonno. » mormora  a tono assonato, qualcosa che di regola non si vedrebbe mai su un farone, ma a lui mostra ogni punto debole.

« Scusami non volevo svegliarti, ma le lezioni di economia sono così noiose che preferisco di più stare qui, e poi ero curioso di vedere la tua stanza. » esprime a faccina sorridente; ancora non riesce a credere che Atem sia là e non la sua fantasia.

L'altro riapre gli occhi e lo guarda con occhi magenta così vividi; ma che fine hanno fatto i suoi viola?
Gli fa spazio sul letto dicendo. « Se vuoi dormire, accomodati. »

Yugi a quell' invito inizia ad arrossire iniziando a chiedersi da quando lui sia così intimo, però sapendo dove stia il suo corpo, rifiuta. « Se io dormissi qui finirebbe che il mio corpo sverrebbe e sono nel bel mezzo delle lezioni... »

Atem non comprende come lui possa preferire lo studio a lui, insomma gli sta solo chiedendo compagnia mica di dormire, e mormora un po' carrucciato « Dai non farti desiderare, almeno sdraiati  e fammi dormire un po'.»
 
Yugi scuote la testa imbarazzato, si guarda attorno come se qualcuno potesse osservarli, ma poi come potrebbero? Tecnicamente sta solo vedendo lo spirito e lo sta vivendo come se fosse nel mondo reale; si potrebbe chiamare “ Seconda realtà”
« Ecco, non è strano? Cioè, non è strano che ti tenga così vicino?»
 
Atem non vuole rispondere, per lui non lo è ma deve tenere conto che Yugi è ancora un ragazzino in piena crescita « Non ti sto chiedendo nulla se non di farmi compagnia… non vuoi stare un po' con me? » chiede a tono che non pare più lui, è tremendamente dolce, bisognoso, e poi quegli occhi sono così languidi e assonati che sembrano innocenti.  Yugi non può non sentirsi addolcito da qulle sue mosse pure ed innocenti; ma lui è davvero così angelico quando è assonato?
Ed appunto  non ci resiste proprio che per trattenersi si morde un po' le labbra e stringe quella presa a mano con lui.

[ PuzzleShipping]  IL POTERE DELLE OMBRE È IN ME? Where stories live. Discover now