19. Stupida

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La notte sembra durare un istante, dal momento in cui mi addormento e mi sveglio, la mattina successiva. Eppure mi sembra di aver riposato per una vita intera.

Ad essere sincera, ieri sera, dopo aver dato la buonanotte a Charles, una parte di me si è chiesta che cosa sarebbe successo se avessimo continuato a scriverci. Ci saremmo chiamati?

Non credo.

Però, quel che è certo, è che nella mia mente si sono fatti avanti tantissimi scenari diversi. Già, peccato che li abbia accantonati quasi subito perché sono fidanzata e questi pensieri in teoria non dovrebbero neanche toccarmi.

In teoria.

Oggi, dopo il lavoro, penso che mi ritaglierò del tempo per sentire Jacopo. Siamo sempre stati una coppia aperta e non ci siamo mai fatti problemi ad uscire con gli amici, anche separatamente, quindi sono contenta per la sua vacanza. Di sicuro appena tornerà, recupereremo il tempo che non abbiamo trascorso insieme, anche se sarà un po' strano, perché non posso dimenticare la serata trascorsa con Charles. Ma l'importante è distinguere le due cose; quando spiegherò a Charles che l'ho iniziato a seguire su Instagram per conto di mio padre, capirà che, se ci siamo avvicinati, non è stato totalmente per mio volere. Penso di potermi fidare di lui, è giusto che sappia di dover fare più attenzione, non solo perché è sorvegliato, ma perché nel team è una parte fondamentale e non può permettersi di essere messo fuori gioco da un evento avverso.

Mentre faccio questi ragionamenti, esco dal letto e mi preparo ad affrontare un'altra giornata. Anche se è domenica, devo lavorare; va sempre così dopo gli eventi importanti, non ci si può concedere nemmeno un attimo di riposo. Ma oggi è quasi un giorno come un altro per me; ho la testa persa tra mille pensieri, anche se allo stesso tempo sono felice. È come se una scossa mi avesse pervaso il corpo e ora io avessi l'energia di fare tutto con uno spirito diverso. In men che non si dica, mi ritrovo davanti al mio computer. Non sono ancora riuscita a finire di selezionare le foto della Sagra da stampare e quindi lo devo fare adesso. Fortunatamente però è una cosa che non mi pesa; è come se, scorrendo le foto, facessi un ordine mentale di tutti i momenti della serata e li passassi in rassegna ad uno ad uno. Tra questi poi, non faccio mai molta fatica a scegliere i più significativi. Purtroppo la mia pace interiore viene rotta da una voce che sento alle mie spalle «Wow, oggi in anticipo!» Esclama Sofia sorridendo. Scommetto già che mi chiederà se ci sono degli sviluppi con Charles, ma non ho proprio voglia di parlargliene, non dopo quello che è successo in piscina.

«Grazie, sì devo stampare le foto e sono in mega ritardo!» Ammetto io, picchiettando le unghie sulla scrivania.

«Non ti preoccupare Chiara, ti posso dare una mano io finché non arrivano i clienti, così finiremo prima!»

Non mi sembra carino rifiutare la sua proposta di aiuto, così torno di nuovo con gli occhi sullo schermo del pc. Ma neanche il tempo che Sofia prenda una sedia per sedersi vicino a me, che subito mi pone la fatidica domanda: «E il monegasco come sta?» Cerco di trattenere il fastidio per non sembrare irritata dalla sua curiosità e soprattutto per il nomignolo che ha appena dato a Charles. Non capisco perché la gente non possa usare semplicemente il suo nome. È come se, invece di chiamare mio padre 'Mattia', si riferissero a lui come "l'italiano", il che sarebbe davvero terribile.

Mi ricompongo e cerco un modo gentile per dirle che non è successo nulla di nuovo, sperando che capisca che non sono fatti suoi. Un po' mi sento colpevole perché sono stata io la prima a parlargliene, ma non immaginavo che finisse con lei che gli faceva la sfilata a bordo della mia piscina; anche perché oltretutto lei non l'ha mai conosciuto. Perciò sì, d'ora in avanti non penso proprio di volerle raccontare qualcosa a riguardo.

Momentum || Charles LeclercWhere stories live. Discover now