2. DNA

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«Sono davvero carini questi due, vero?» Domando io a Sofia, fissando lo schermo del computer mentre faccio scorrere tutte le foto che ho scattato alcuni giorni fa, in occasione del matrimonio di amici della nostra famiglia. In genere è Sofia quella che si occupa dei matrimoni, ma dato che si trattava di miei conoscenti, hanno chiesto espressamente di me.

«Lo so a cosa stai pensando, mentre guardi quelle foto. E' troppo presto Chiara, goditi la vita un po', sei sempre e sol-» Il campanello della porta suona, segno che un cliente è venuto a salvarmi dalla ramanzina della mia amica.

Sto per alzarmi, ma lei mi precede, così continuo a scorrere le foto, questa volta con un'espressione un po' meno sognante rispetto a poco fa. Ne elimino un paio, ma poi vedo riapparire il viso di Sofia di fronte a me.

«Penso che ci sia qualcuno qui che ha bisogno di te.» Mi dice lei, facendomi l'occhiolino.

A malavoglia mi alzo; oggi mi sento un po' pigra, a dire il vero. Avevo appena ritrovato la concentrazione necessaria ad individuare i piccoli difetti delle foto da scartare, ma poi immagino che dovrò rifare tutto da capo.

La stanchezza però sembra momentaneamente andare via quando alzo gli occhi e vedo chi c'è ad attendermi, dall'altra parte del bancone.

«Amore!» Dico io con sorpresa, avvicinandomi di più.

«Ehi Chiara, sono passato a salutarti.» Mi dice Jacopo, il mio fidanzato. Io lo guardo stupita e allora lui mi spiega «Volevo essere sicuro che tu non avessi avuto ripensamenti. Sei sicura che non vuoi venire con noi? C'è posto anche per te in macchina.» Continua lui, prima di sfiorarmi la bocca per darmi un rapido bacio.

Io sorrido e scuoto la testa «Lo so che cosa stai cercando di fare, ma non funzionerà. Devo lavorare, Jacopo, sai come la pensa mio padre. Sono libera di fare ciò che più mi piace, però devo-»

«Devi lavorare, sì, lo so.» Continua la mia frase lui.

C'è un momento di silenzio, poi mi guarda in faccia con un'espressione triste sul viso. «Allora sarà per la prossima volta... E' solo che mi sembra strano andare in vacanza senza di te. Ci saranno anche i miei amici, ma senza di te non sarà lo stesso.» Mi dice lui, allungando una mano per accarezzarmi i capelli.

«Mi dispiace un sacco, però non posso davvero, abbiamo delle commissioni per i nostri clienti e Sofia non può fare tutto da sola. Appena riuscirò a ritagliarmi un po' di tempo, prenotiamo qualcosa last minute, tanto lo sai che i soldi non sono il problema. Tu pensa a divertirti, ci sentiamo presto, ok?»

Lui annuisce e mi guarda negli occhi — scuri proprio come i miei — e non posso fare altro che sentirmi amata ogni volta che questo succede.

«Va bene, Chiara. Scrivimi quando vuoi, tanto alla fine per quanto io voglia staccare da tutto, per te ci sarò sempre.»

Gli dò un ultimo bacio e dico «Grazie per essermi venuta a salutare, sai che queste sono le piccole cose che amo.» Confesso io con sincerità, prima di seguirlo con lo sguardo fino alla porta del negozio.

«Figurati, per te questo e altro. A presto Chiara, ti amo.»

«Anche io ti amo Jacopo.» Dico, prima di tornare alle mie foto del matrimonio, ma prima aggiungo, rivolta a Sofia «E comunque noi dobbiamo pianificare ancora le nostre ferie.»

Sofia mi risponde dicendo qualcosa come 'ora pensa a lavorare', ma non la sento bene, dato che è ancora indaffarata con gli scatoloni nel retro del negozio. Questa mattina devono avere consegnato le nuove cornici, perciò ora sono tutte da sistemare; alcune in vetrina, altre nel piccolo magazzino che abbiamo, in attesa di essere vendute.

Momentum || Charles LeclercWhere stories live. Discover now