5. Quando la sfacciataggine paga

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Anche se non mi va di bere, prendo lo stesso un bicchiere e mi verso un po' di prosecco, tanto che sarà mai un piccolo brindisi.

«Alla tua vittoria.» Dico io, vedendo un sorriso comparire sul viso di Charles.

«Alla mia vittoria.» Ripete lui, accostando il suo bicchiere al mio. Bevo tutto in un sorso, mentre lui osserva la mia macchina fotografica divertito «Mi vuoi dire perché hai quella macchina fotografica?»

Mi chiedo perché ci tenga tanto a saperlo, così mi allontano un attimo per appoggiare il mio bicchiere vuoto e intanto rifletto sulla risposta da dargli. Alla fine scelgo forse quella sbagliata, ma ormai è troppo tardi per cambiare idea «E' importante che tu lo sappia?» Domando io, dandogli le spalle.

Mi volto e lo trovo sempre nella stessa posizione rispetto a poco fa, quando abbiamo fatto il brindisi, solo che ora sta inarcando le sopracciglia con un'espressione divertita sulla faccia.

«Beh, ero soltanto curioso.» Ammette lui, rivolgendomi un altro sorriso timido.

«Immagino mio padre ti abbia detto che faccio la fotografa-»

«Già, parla sempre di te.» Mi dice lui interrompendomi. Forse però l'ha fatto soprappensiero, perché subito dopo si scusa e mi lascia proseguire.

«Questa sera ci saranno i fuochi d'artificio in paese e ho intenzione di fotografarli. E poi immagino che la serata sarà noiosa, almeno mi sono portata un passatempo.» Spiego io con calma.

«Ho capito, beh, interessante. Non ho capito perché pensi già che la serata sarà noiosa, ma non voglio farmi troppo i fatti tuoi.» Ammette, e prima che io possa aggiungere altro, dice «Grazie per il brindisi, amo davvero tanto le tue foto che pubblichi, però dovresti seguirmi anche tu su Instagram e ricambiare il mio follow

Sono contenta per il complimento e quasi quasi mi metto a ridere per la sua strana richiesta. Mi passo la lingua davanti ai denti per eliminare eventuali tracce di rossetto, poi rispondo divertita «E perché dovrei? Non ti conosco nemmeno, o meglio, mio padre mi racconta anche troppo di te, e questo mi basta.»

Guardo la sua faccia in attesa di vedere la sua reazione, ma resta impassibile. E io che speravo di mandarlo in crisi. Sono ben consapevole di non seguirlo su Instagram, ma la realtà è proprio questa: a me bastano i racconti di mio padre. Insomma, io e Charles ci parleremo un paio di volte all'anno, siamo poco più che conoscenti.

«Chiara, non è che, dato che sei la figlia del capo, hai il diritto di stare su un piedistallo. Potresti anche seguirmi, dato che ormai, grazie a tuo padre, so anche a che prezzo hanno venduto la tua ultima foto.»

Vorrei arrabbiarmi, ma non ci riesco; la mia bocca si incurva all'insù, perché dalle sue parole riesco a sentire tutta la sofferenza interiore che gli provoca questa cosa. Hanno ragione quelli di Sky certe volte ad attribuirgli il premio Rododendro, ma lui rode anche esteriormente, sebbene non voglia darlo a vedere.

«E sentiamo, a quanto l'avrei venduta questa foto?» Chiedo io divertita.

«Abbastanza per comprarti la nuova Ferrari Roma.» Risponde lui soddisfatto.

«Vedo che mio padre ti ha informato bene, ma no, non ti seguirò su Instagram. Prima di tutto perché non ti conosco abbastanza, e non è perché sei 'Charles Leclerc, il pilota della Ferrari'. E poi scusa, cosa ti importa di una cosa così futile? Fossi in te, mi accontenterei di parlare con me.»

Ora anche a lui è spuntato un sorriso — immagino — simile al mio.

Si iniziano a vedere delle persone andare verso i tavoli, segno che è arrivata l'ora di cena. Sto per congedare Charles, per poi andarmi a sedere nell'altra sala, quando lui dice «E comunque non ce l'hai d'oro. Ricordatelo.»

Momentum || Charles LeclercWhere stories live. Discover now