La padrona di casa

37 13 10
                                    


Piano quarto - Interno 15

≪Eh, eh signora, buongiorno!≫.

L'antifrasi mensile, improrogabile e definitiva, "eh eh signora".

Mi si accappona la pelle, la labbra costrette in fastidio e disgusto. Io pago sempre, e allora questo "eh eh" cosa ci sta a fare.
Colta in fallo. Quell'odiosissimo "eh eh".

La padrona di casa, signora di gran lustro, tinta fresca fresca, sosta rapida tra il fruttivendolo e il macellaio, camicetta casual, scarpettine sgargianti, ma ponderate.
≪Ah mia figlia che tormento! Uh ma che caldo che fa! Sa signora passavo di qua e la sono venuta a trovare! Tutti questi colorati, che città è diventata≫, civetta la padrona.

Io, mamma casalinga, due figli adolescenti che son bravi, per carità, pure studiosi, che fortuna che ho, tinta stanchevole piazzata in testa, jeans della prima stretta gravidanza, scarpe terribilmente comode e orrende, lo straccetto di laurea alle spalle.

Eh eh.

Si può commettere un omicidio per un "eh eh", magari detto proprio alla fine del mese, perentorio all'inizio di frase, ma è mai possibile che mi si blocchi la gola davanti al casual, ai colorati?

Lei parla, la padrona, disgusto e mi distraggo.

Eh, interiezione.

≪Comunque, già che son qua, le chiedo se ha la busta≫, dice lei.

Bu-sta. Bisillabo piano, accento sulla penultima sillaba

≪Ma se ha problemi, ho l'avvocato, la contatta lui quando ha tempo≫.

Il tempo, oggetto di altissimi intelletti, catastrofico e irritante se solidale all'avvocato.

Eh eh.
Scivolo nel catartico sproloquio mentale.

≪Ma questa zona è proprio cambiata, sa? E questo pakistano da quando è spuntato≫.

Veleggio ostinata in coatta distrazione. Suda la busta in mano e diligente si indirizza alla signora.

≪Eh eh, bisogna che vada, cara≫.

Cara! A me o alla busta coscienziosa?

Premo quarto.

Finalmente, a casa.

*ogni riferimento a persone, cose, situazioni è puramente casuale.

In mezzo al nullaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora