Il termosifone

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Piano sesto – Interno 39

La signora Clementina si è svegliata stamattina con il caldo nelle ossa ed è al colmo della felicità.

Il freddo autunnale è giunto da una decina di giorni. L'appartamento, fino a ieri, è stato talmente gelido da costringere la donna a indossare un piumino anche durante le faccende domestiche.

Ma oggi, proprio oggi, il teleriscaldamento è partito ed è arrivata la giornata più bella dell'anno...per la signora Clementina, naturalmente.

La schiena richiama l'attenzione con un cric e un crac di assestamento, mentre sbircia fuori dallo spioncino.

Ancora nessuno si è accorto della grande novità: i termosifoni sono caldi!

Con spensieratezza vola a preparare l'arrosto. Poi si libra nello spolverare. E infine volteggia nella doccia. Sembra una libellula a primavera.

Giunta l'ora che lei chiama "decente", indossa il suo migliore scamiciato e apre l'uscio.

Da fuori si intravede spuntare prima un naso aquilino, sottile e intelligente; poi due palpebre esauste, gravate dall'ombretto azzurro deciso; per ultimo un corpicino sparuto, infilato in un Postal Market Primavera Estate 1982, Romina Power in copertina.

Accarezza il corrimano come fosse un cucciolo. Inala il profumo del mattino: caffè, brioche e marmellata.

Un sorrisetto birichino le spunta sulle labbra in Rouge pur Couture lipstick n°19.

Si sente come una quattordicenne al primo appuntamento.

Scende i gradini uno a uno. La luce dei basculanti condominiali le accarezzano la pelle.

Giunta al quinto piano, estrae uno specchietto da viaggio: controlla la piega, si pizzica le guance e suona il campanello impettita e decisa.

"Chi è?"

"Sono la Signora Miraccio Clementina Sforza"

L'inquilina del 31 apre la porta e sospira.

"A lei funziona il termo della camera da letto?", chiede la signora Clementina.

"No, come l'anno scorso. Pensavo proprio di chiamare l'amministratore".

"Non ci pensi nemmeno, che quello le rifila cinquanta Euro di intervento tecnico nel bilancino! Ci penso io!".

L'inquilina 31 sospira di nuovo e invita la signora ad entrare.

La Clementina, mentre si dirigono in camera, ha gli occhi che sono scappati dalle orbite: sembra C1P8.

"Bene bene. Questa qui ha avuto compagnia stanotte! Dopobarba Yves Saint Laurent..mhm", pensa inalando tutto l'ossigeno della stanza.

Giunte in camera da letto, il suo cuore trabocca di gioia: le lenzuola sono arrotolate, una camicetta elegante è in terra, ai piedi del letto, e, dulcis in fundo, jeans maschili lanciati sulla cassettiera.

"Beccata! Lo sapevo io che questa c'ha uno! Ah, ah, ah!".

Svita la termovalvola. Qualche colpetto ben assestato, due soffietti e il termo riparte.

"La saluto signorina, le ricordo la riunione condominiale il 4 novembre!" e scende di nuovo le scale.

Giunge al quarto piano, ancora illuminata come una dea dalla luce dei basculanti.

Questo è il suo piano preferito: quello del Dottor Ivo Iotti, Medico Chirurgo, single e attualmente in partenza per relazionare a Lisbona.

Lui apre la porta.

Lei trattiene il respiro.

Un Thor incorniciato dagli stipiti.

Alto e bello come un Nume. Il profumo afrodisiaco turba la Sforza come un invito all'amore.

"Buon..buongiorno Dottore, chiedevo, ehm, se i suoi termosifoni funzionano, perché i miei..." e la frase muore lì. La signora Clementina si appoggia allo stipite e schiude le labbra.

"Signora, si sente male?".

"Uh che voce maschia". La Clementina sdilinquisce e allunga una mano verso Thor. Quanto accarezzerebbe quel petto muscoloso!

"Signora, ma è sicura di stare bene?".

"Oh, si, certamente. Mi scusi. Sa, le scale".

"Vuole entrare a sedersi?".

"Sarebbe molto gentile da parte sua" e, così dicendo, si avventura nell'Olimpo.

Giunta in salotto gli occhi le escono dalle orbite di fronte alle pareti rosso etrusco e rotolano sui tappeti persiani tra caldi toni senape e azzurro.

Uno specchio decò restituisce l'immagine del Dottore, in piedi, perplesso, dietro di lei.

La signora raccoglie le ultime forze e si avvia al termosifone. La mano unghiata afferra la termovalvola e la stringe con passione. Si piega e svita con flemma la manopola, insistendo con le anche. Due colpi decisi e fa uscire tutta l'aria.

Si ricompone e si volta verso il Dottore, rossa in viso.

Lui la guarda, seduto su una nuvoletta porporina, circondato da Cupidi svolazzanti.

"Grazie davvero, signora! Non mi ero nemmeno accordo che il termo non funzionasse. Comunque, se non ha bisogno, la riaccompagno alla porta. Sono in partenza".

"Certo, certo, la lascio subito. Tanto io ho già fatto" sorride smaliziata la Miraccio e se ne va, appagata.

Giunta in pianerottolo si ricompone: un colpetto alla piega, una lisciatina allo scamiciato e si avvia al terzo piano, ancora accaldata.

Driin!

"Chi è?", risponde una voce femminile.

"Sono la Signora Miraccio Sforza del sesto! Le funzionano i termosifoni?".

Una mamma scarmigliata, in tuta da ginnastica, apre la porta.

"Ah, salve signora! Non lo so, sa. I bambini stamattina mi hanno fatto impazzire".

Giovannino, il figlio minore del 28, si attacca alle gambe della mamma e pianta due occhioni in faccia alla visitatrice.

"Ma entri pure. Scusi il disordine".

La signora sbircia all'interno. Giocattoli sparsi in terra; una fetta di pane con la nutella appiccicato al tavolo; il bucato su una sedia; un mucchio di scarpine spaiate in un angolo; e odore di pannolino sporco.

"Oh no, signora, per carità! Ero solo passata a chiedere se i termo sono partiti tutti. Casomai mi dica qualcosa in giornata, che le chiamo il tecnico".

Chiama l'ascensore. E' ancora turbata dalla termovalvola del Dottore.

In mezzo al nullaWhere stories live. Discover now