Capitolo quattordici

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Capitolo quattordici

Quando cliccai sul tasto invio capii che ormai il dado era tratto.

Subito dopo la lezione dovetti cercare una libreria perché in quella del campus non vi erano delle testate giornalistiche ed articoli che mi potessero aiutare a svilupparne uno.

Fiacca appoggiai gli occhiali da lettura sul banchetto della libreria e mi strofinai gli occhi stanchi per via delle ore passate a scrivere l'articolo.

Impugnai i miei libri, misi lo zainetto in spalla e, quando misi piede fuori dalla libreria, decisi di concedermi un piccolo break data la giornata pesante passata sui libri. Prima di vagare in giro senza una meta, mi documenti per sapere se ci fosse qualche ristorante nei paraggi della libreria se preparassero del buon cibo.

Cara Ivy, che visione celestiale, mi sembri una turista, ti manca il berretto in testa e il solito ombrellino aperto.

Aprii la pesante porta in legno, una campanella sopra di me segnò l'arrivo di un nuovo cliente; si avvicinò una cameriera, lo potei dedurre dalla divisa con su inciso a mano il nome del locale. Quando mi guidò verso il tavolino, da lontano notai un volto familiare.

«Newyorkese!» Tae alzò una mano.
Mi scusai con la cameriera e raggiunsi gli altri. «Ehi, ciao!»
Salutai tutti sorridendo.
«Che ci fai da queste parti?» Yoora mi guardò incuriosita.
«Stavo studiando nella biblioteca che c'è a pochi isolati da qui.»
Sorrisi mentre sollevavo i libri.
«Unisciti a noi!» disse Sung sorridendomi, tanto che i suoi occhi divennero delle adorabili curve perfette.

«Sì, abbiamo appena ordinato e non sarà un problema aggiungere un altro coperto.»
Tae picchiettò la mano vicino a lui facendomi spazio per potermi sedere.
«Sempre se per voi non è problema...»
Guardai tutti ma il mio sguardo si posò su Amanda e sulle sue unghie che picchiettavano energicamente mentre mandavano un messaggio.

«Dico alla ragazza di far aggiungere un coperto qui?» domandai.
«Ovvio!» intervenne Yoora facendo cenno di accomodarmi accanto a Tae.

Naturalmente la mia domanda non era rivolta a tutti, ma solo ed esclusivamente ad Amanda. Ero consapevole che lei provava 'disprezzo' nei miei confronti quindi volevo evitare discussioni inutili. Ma ciò non significava che mi face-
vo mettere di certo i pedi in testa da una che mangiava la chewing-gum con la bocca aperta.

Cara Ivy, stai prendendo esempio dalla tua coscienza? Oppure c'è qualcos'altro sotto?

Dopo sotto la supervisione di Tae, Yoora e Sung, ordinai dei piatti tipici Coreani:

'Mandu' ovvero degli involtini cotti a vapore ripieni con verdura ed accompagnati con delle salsine che non riuscivo nemmeno a pronunciare.
I 'Naengmyeon' ed i famosissimi 'Noodles' trasparenti che mangiava Yoora ogni giorno a pranzo.
Per completare il pasto presi anche i dolci preferiti di Yoora, gli 'Yakgwa', dei biscotti fritti al gusto di miele e zenzero. Per finire, accompagnai il tutto con la 'bevanda' tipica della cucina coreana: 'Sojou', un drink alcoolico simile alla vodka liscia. Ma solo se si era in buona compagnia il suo sapere diventava dol- ciastro.

«Devi staccare le bacchette ed impugnarle come sei avessi una penna tra le mani.»
Contemplai le bacchette staccandole come indicato, le impugnai come se avessi la mia amata biro, ma non appena vidi i 'Noodles' aguzzai gli occhi verso Yoora.

Black SwanTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang