𝗄𝗈𝗄𝗈𝗇𝗈𝗂 𝗁𝖺𝗃𝗂𝗆𝖾 𝗑 𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋

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𝗔𝘃𝘃𝗲𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: 𝗂𝗇 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝖺 𝗈𝗌 𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝖾𝗋𝗋𝗈̀ 𝖽𝖾𝗅 𝖼𝖺𝗇𝖼𝗋𝗈

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𝗔𝘃𝘃𝗲𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮: 𝗂𝗇 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝖺 𝗈𝗌 𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝖾𝗋𝗋𝗈̀ 𝖽𝖾𝗅 𝖼𝖺𝗇𝖼𝗋𝗈. 𝖲𝖾 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝖺 𝖾̀ 𝗎𝗇𝖺 𝗍𝖾𝗆𝖺𝗍𝗂𝖼𝖺 𝖼𝗁𝖾 𝗉𝗈𝗍𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝗋𝖾𝖼𝖺𝗋𝗍𝗂 𝖿𝖺𝗌𝗍𝗂𝖽𝗂𝗈, 𝗌𝖾𝗂 𝗉𝗋𝖾𝗀𝖺𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝗇𝗈𝗇 𝗅𝖾𝗀𝗀𝖾𝗋𝖾!

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Ogni giorno era sempre più difficile da affrontare. Bisogna vivere con la costante ansia che questo giorno possa rivelarsi l'ultimo, e concludere così una vita di poche esperienze.

Una vita passata su un letto d'ospedale, circondata da malinconiche mura bianche, ad osservare dalla piccola finestra che dà su un grande prato verde i bambini che giocano e si divertono.

Non hai avuto molte possibilità di divertirti in questi pochi anni vissuti. Fin da piccola hai avuto diverse complicanze, che col tempo si sono rivelate quasi fatali. Tante volte hai scampato la dipartita, come se il tuo spirito restasse ancorato nel tuo corpo.

Non volevi mollare. Volevi restare qui a tutti i costi, perché, in realtà, anche se non lo dimostravi, la morte ti terrorizzava. Il non sapere cosa ci fosse dopo, dove ti saresti trovata, ti provocava notti insonne.

Eri stanca, certo, i mal di testa continui, il vomito frequente, la debolezza che ti faceva tremare sotto quelle calde coperte, era tutto così stremante.

Ma questa era una battaglia, la tua battaglia, e l'avresti vinta ad ogni costo. Odiavi perdere. Anche se non avevo mai avuto modo di dimostrarlo, eri molto competitiva e ti ponevi continui obbiettivi, seppur molto piccoli, da raggiungere assolutamente. Come, ad esempio, poter fare una passeggiata per tutto l'ospedale da sola, senza l'aiuto di nessuno; può sembrare banale, ma per te era un grande traguardo.

Non avevi mai avuto molte amicizie, e quelle poche erano molto fugaci, dato che spesso si trattava di persone che avevano una breve permanenza all'intero di quell'edificio, mentre tu eri costretta a stare lì mesi e mesi.

Sbuffasti all'ennesima fitta alla testa, la quale ti fece immediatamente chiudere gli occhi. Anche quella mattinata d'aprile, eri sola nella tua camera d'ospedale. Le infermiere, ormai affezionate a te, ti avevano dato il buongiorno accompagnato da un dolce sorriso e le domande di rito:"come ti senti stamattina?", è solo un esempio.

Ti eri sempre comportata in modo gentile e disponibile con tutti, ci tenevi a farti volere bene, perché la paura di lasciare questo mondo ed essere poi dimenticata era tantissima.

Ti accucciasti sotto le coperte, cercando di prendere nuovamente sonno sotto il controllo delle varie macchine che controllavano il tuo andamento.

ᴛᴏᴋʏᴏʀᴇᴠ. × ʀᴇᴀᴅᴇʀ.ғᴇᴍ!Where stories live. Discover now