𝖨𝗇𝗎𝗂 𝗌𝖾𝗂𝗌𝗁𝗎 𝗑 𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋

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𝐑𝐢𝐜𝐡𝐢𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 Ilaria_and_simba

𝗔𝘃𝘃𝗲𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗲: 𝗂𝗇 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝖺 𝗈𝗌 𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝖾𝗋𝗈̀ 𝖽𝗂 𝗆𝗈𝗅𝖾𝗌𝗍𝗂𝖾 𝖾 𝖺𝖻𝗎𝗌𝗂 𝗌𝖾𝗌𝗌𝗎𝖺𝗅𝗂

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𝗔𝘃𝘃𝗲𝗿𝘁𝗲𝗻𝘇𝗲: 𝗂𝗇 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝖺 𝗈𝗌 𝗍𝗋𝖺𝗍𝗍𝖾𝗋𝗈̀ 𝖽𝗂 𝗆𝗈𝗅𝖾𝗌𝗍𝗂𝖾 𝖾 𝖺𝖻𝗎𝗌𝗂 𝗌𝖾𝗌𝗌𝗎𝖺𝗅𝗂. 𝖲𝖾 𝗅𝖺 𝗍𝖾𝗆𝖺𝗍𝗂𝖼𝖺 𝗏𝗂 𝗉𝗈𝗍𝗋𝖾𝖻𝖻𝖾 𝗋𝖾𝖼𝖺𝗋𝖾 𝖿𝖺𝗌𝗍𝗂𝖽𝗂𝗈, 𝖾𝗏𝗂𝗍𝖺𝗍𝖾 𝖽𝗂 𝗅𝖾𝗀𝗀𝖾𝗋𝖾!

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La vita scolastica giapponese non era certamente delle migliori. Spesso eri sottoposta a tanti esami e, anche se questi li hai sempre affrontati al meglio fin da piccola, non ci hai mai fatto l'abitudine.

Quello era uno dei periodi più stressanti. Non che tu esca poi così tanto, ma ti trovavi costretta a restare chiusa in casa con gli occhi puntati sui tuoi appunti.

E finalmente, dopo quel tempo dedicato allo studio, finalmente avevi affrontato gli esami, togliendoti un peso di dosso. Quando uscisti dall'istituto il tuo cuore si allegerì subito, pressato da tutte le tue preoccupazioni per quel fatidico giorno ormai concluso.

Il cielo era tinto con colori caldi che rendevano quel momento di spensieratezza ancora più magico. L'aria era fresca, ma non si trattava assolutamente di un freddo pungente.

Il leggero venticello faceva ondulare i rami dei ciliegi, facendo svolazzare i petali rosa intorno a tutto il perimetro del parco che stavi percorrendo. Eri innamorata di quei graziosi alberi, come amavi follemente la primavera.

L'odore del polline nelle tue narici (nella speranza che tu non sia allergica :P), le chiome degli alberi decorate con fiorellini, gli uccellini che canticchiano nascosti tra le frasche, era decisamente la tua stagione preferita.

I vicoletti per raggiungere casa tua erano incredibilmente vuoti, decisamente strano per un piccolo paesino con molti abitanti. Il tutto era così tranquillizzante. Sentire il rumore dei tuoi stessi passi e il sottofondo della natura, ti faceva sentire libera.

Tutti i locali erano stranamente chiusi, nonostante fossero solo le 18:37. Era come se tutti si fossero chiusi nel proprio appartamento, abbandonandoti in quelle stradine disperse.

Tutto era chiuso, tranne un negozio. Si trattava di un'officina di moto completamente vuoto se non per qualche moto o attrezzo lasciato sul pavimento. Anche questo, quindi, era vuoto di qualunque uomo.

Continuasti a camminare trasportata dal momento di pura pace, chiudendo gli occhi e canticchiando una canzoncina a bassa voce, quasi impercettibile. Conoscevi la strada a memoria, per cui non temevi di andare a sbattere contro nulla.

O meglio, quelli erano i tuoi piani. Nella tua immaginazione, dato le stradine deserte, certo non era prevista la possibilità di poterti imbattere contro un uomo dalla stazza così possente.

ᴛᴏᴋʏᴏʀᴇᴠ. × ʀᴇᴀᴅᴇʀ.ғᴇᴍ!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora