four

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Il silenzio seguì le parole di Minho.

Jisung si era addormentato subito dopo aver chiuso gli occhi.

Il maggiore scosse la testa, uscendo dalla stanza del moro e scendendo al piano di sotto.

Si diresse in cucina, aprì il frigorifero e alcuni cassetti per controllare se ci fosse qualcosa da mangiare.

Trovò solo un pacchetto di pop corn, una lemon soda e una fetta di torta avanzata probabilmente dal giorno prima.

Prese il sacchetto di pop corn, lo ripose nel microonde e dopo alcuni minuti li tolse, riversandoli in una ciotola bianca.

Si sedette poi sul divano, accendendo il televisore e scegliendo uno dei film consigliati nella home di Netflix.

Passò poco più di un'ora, quando Felix Changbin e Chan fecero rientro a casa.

Felix barcollava, Changbin continuava a ridere mentre teneva in piedi il moro e Chan scuoteva la testa.

"E- e poi io gli ho d- MINHOOO che fai quaa?"  disse Felix.

"Jisung dov'è?" chiese Chan, preoccupato.

"In camera sua, non stava molto bene quindi fategli prendere delle medicine domani, sappiamo che da solo non le prende. Inoltre, ha vomitato più di una volta" rispose Minho, spegnendo il televisore e avvicinandosi all'entrata, raggiungendo gli altri.

"Capito.. grazie per averlo tenuto d'occhio. Vuoi fermarti qui a dormire? È molto tardi non so se te la senti di tornare a casa" aggiunse Chan, sorridendo.

"No, non preoccuparti. Ho una prova in sala domani mattina e-"

"Bin.." sussurrò Felix, interrompendolo.

"Si?" rispose.

"Mi sa che.." iniziò, prima di correre in bagno e vomitare, proprio come Jisung.

Changbin gli corse dietro.

"Si ostinano sempre a bere tanto, sapendo benissimo che non reggono un cazzo" sbuffò Minho.

"Ormai ci ho perso le speranze" aggiunse il biondo, alzando gli occhi al cielo.

"Comunque, io vado. Buonanotte Chan"

"Buonanotte Minho, ah e tieni le chiavi dell'auto" rispose, alzando la mano destra in segno di saluto e sorridendo.

Il rosso le prese, aprì la porta di casa e uscì nel pianerottolo, prima di raggiungere la sua auto e tornare a casa.

Oltrepassò l'entrata del suo appartamento, ripose le chiavi su una mensola alla sua destra e si tolse le scarpe.

Andò nella sua camera da letto, attraversando il lungo corridoio dopo il soggiorno e scendendo una piccola rampa di scale.

Amava il modo in cui casa sua fosse stata riarredata poche settimane prima.

La sua camera corrispondeva prima alla lavanderia, ma poi decise di scambiare le due, perché la sua vecchia stanza era più piccola e trovava che essere isolati dal resto della casa rendesse quel posto più "intimo".

In realtà, era perché quando portava qualcuno a casa, i vicini si lamentavano spesso dei rumori. Da lì sotto, nessuno avrebbe sentito niente.

Una volta arrivato, si mise subito il pigiama, decidendo che avrebbe fatto la doccia la mattina seguente.

Indossò quindi una maglietta bianca a maniche corte e dei pantaloncini grigi che gli arrivavano fino alle ginocchia.

Accese i led incollati alle quattro facciate della stanza, segnandone il contorno di blu.

Spostò le coperte, ci si mise sotto e, dopo essersi sistemato in una posizione comoda, chiuse gli occhi.

Si addormentò poco dopo, abbracciato al cuscino.

Gli succedeva spesso, non pensava a nessuno in particolare mentre lo faceva, ma gli veniva spontaneo.

Un giorno al posto di questo cuscino ci sarà una ragazza vera, pensò una sera.

Si...

~

9,30.
La sveglia sul comodino alla destra del letto di Minho iniziò a farsi sentire, riempendo la stanza di quel suono orribile che il rosso tanto odiava.

Questa volta, però, non sapeva se odiare la sveglia per aver interrotto il sogno o amarla proprio per questo..

Minho si trovava in discoteca, la musica rimbombava nelle sue orecchie come martellate forti e decise, l'alcool rendeva il tutto più assordante.

Jisung si avvicinò a lui.

"Balliamo?" chiese.

Minho accettó.

TiO di Zayn iniziò a riempire la stanza, la sua voce e il ritmo della canzone penetrarono nel corpo di Jisung sin da subito, facendolo iniziare a ballare.

Minho lo seguì a ruota, instaurarono un contatto visivo che si interruppe solo quando il maggiore guardò le mani del più piccolo passare sopra il suo petto.

Lo percorreva come se avesse la necessità di conoscerlo a pieno, come se nonostante lo strato sottile della camicia di Minho gli rendesse facile il tatto, lui volesse di più.

Minho, allora, lo prese per i fianchi e iniziò a muoversi con lui sulle note di quella canzone.

Jisung mantenne le mani sul petto dell'altro, poi quando Minho lo avvicinò ancora di più a lui, le allacciò al suo collo.

"You like it hard like me" canticchiò Jisung, all'orecchio del maggiore.

Dei brividi percorsero tutta la spina dorsale del rosso.

"Mi sbaglio, hyung?" chiese Jisung, prima di lasciare un bacio umido sul collo di Minho.

Spalancò gli occhi, spense la sveglia e rimase a fissare un punto della stanza per alcuni secondi.

Solo allora notò di una sensazione strana al basso ventre.

Alzò le coperte, rivelando un rigonfiamento nei suoi pantaloni.

"Cazzo" disse, alzandosi dal letto.

Si diresse in bagno, si sciacquò la faccia con l'acqua fredda, sperando di migliorare la situazione.

Ma non lo fece.

Così, optò per la seconda opzione.

Risolvere il problema.



capitolo di passaggio non odiatemi ciao han jisung 4th gen ace non c'entra una minchia ma volevo dirlo

hyung? [minsung] Where stories live. Discover now