eleven (the real one)

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JISUNG

"È un piacere sapere che
non hai dimenticato la mia
voce, Jisung."

"Eri il mio migliore amico,
come potrei non ricordarmela."

Jisung disse queste parole con un tono di nostalgia nella sua voce.

Era ancora il suo migliore amico?

"È colpa tua se non lo
siamo più."

"Colpa mia Minho?
Stai scherzando spero!
Ci siamo in due in questa cagata
non solo io"

"Sei tu che mi hai provocato!
Ti sei fatto venire quell'erez-"

"È UNA COSA CHE
NON POSSO CONTROLLARE!
Sei tu che non sai gestire le
situazioni quindi scappi in un'altra
città pur di non parlarmi!
Cos'è? Uhm? Avevi forse
paura che-"

"Fottiti Han"

chiamata terminata

Ma che cazzo ha in testa?

Jisung sbuffò, prima di sdraiarsi sul letto e fissare il soffitto.

Per la prima volta in quei giorni, non c'era nessun pensiero per la sua testa. Nessuna voce strillante che martellava la sua mente.

Solo lacrime salate che rigavano le tempie, bagnando le coperte sotto di lui, colme di ricordi e malinconia.

Dopo tutto, aveva perso il suo migliore amico.

Non sapeva se lo aveva perso davvero, ma conoscendo il suo orgoglio e la testardaggine di Minho, le possibilità di tornare come prima erano davvero minime.

Quasi inesistenti.

Non era un litigio normale: nessuno dei due poteva cedere e chiedere scusa come succedeva di solito.

Chiedere scusa per cosa? Erano in due ad essersi messi in quella situazione.

Era questione di tempo, forse.

Il tempo guarisce, giusto?

Giusto...



MINHO

Cosa fece Minho dopo la chiamata? Continuò a bere e a divertirsi con i suoi amici.

Ballava sulle note della musica del pub liberamente, cercando di distrarsi in qualsiasi modo.

L'alcohol nel suo corpo stava decisamente facendo effetto.

Così tanto che non si accorse di una persona dietro di lui, che seguiva i suoi movimenti e li accompagnava con il suo corpo.

E Minho continuò a ballare: muoveva il bacino a ritmo della canzone senza importarsene di ciò che avrebbero pensato le persone attorno a lui, diventate ormai figure sfocate senza un volto preciso.

La situazione cambiò quando le mani della persona dietro di lui si posarono sui suoi fianchi.

Minho si girò lentamente, con un ghigno stampato in faccia.

Continuò a strusciarsi sulla figura annebbiata davanti a lui, senza nessun ritegno.

"Minho!" sentì urlare da lontano.

Non ci diede molto peso.

"Dio sei così ubriaco che non ti accorgi nemmeno che ti stai strusciando su un ragazzo?" disse quella voce, leggermente più vicina questa volta.

Come?!

Si spostò facendo dei passi indietro, dove venne preso dalle spalle dai suoi amici.

"Forza Lee, é ora di tornare a casa"

"Sicuro che fosse un ragazzooo?" domandò sbiascicando, mentre usciva dal locale.

"Direi di sì amico e, a meno che tu non sia diventato frocio, domani ci ringrazierai per averti avvertito" rispose Sunwo, ridendo insieme a Keeho.

"Non sono frocio, che schifoo" *


*spazio autrice

ciao belle persone scusate se non ho più aggiornato ma sono piena di studio dato che ad agosto ho due esami TT.
prometto che tornerò ad aggiornare più spesso una volta passati ~
ci tengo a precisare che ovviamente non sono omofoba STO SCRIVENDO UNA FF GAY E PENSO SIA SCONTATO MA NON SI SA MAI COME L'ALTRA VOLTA CHE MI HANNO INSULTATO NEI COMMENTI.. anyways
spero vi piaccia 👁️ so che non è molto ma per un attimino la storia non farà molti progressi e noi tutti sappiamo cosa si intende per progressi... niente sesso pazzo nella cameretta del napoli per almeno altri due capitoli :P OPPURE

hyung? [minsung] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora