1° capitolo:

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Dopo cena siamo andati a ballare in disco e per dimenticare cos’è successo all’uscita dalla Sony ho un po’ bevuto.  Non reggo l’alcool;  mi sento debole, esausta, mortificata. Ignazio si accorge subito del mio stato, mi raggiunge in pista ed afferra la mia mano…è un misto di emozioni che ci vorrebbero anni per descriverle come si deve. La pista è piena di gente, Piero e Gianluca restano a ballare. Sanno che con lui sono al sicuro. Mi porta al bancone del bar, viene servito subito. Figuriamoci, è una star di fama mondiale. Per dirne una, 12 concerti con la Streisand. A lui viene tutto facile, non riesco a sentire la sua ordinazione. Mi porge un bicchiere d’acqua enorme. 

<< bevi >> impone urlando. 

Le luci stroboscopiche cambiano rapidamente, passano da una tonalità cromatica all’altra. Posa il suo sguardo penetrante e siculo su di me. Bevo un sorso d’acqua. 

<< tutta >> urla. 

È autoritario. Si sistema quel ciuffo che da quando l’ha adottato l’ha reso incredibilmente affascinante. Sembra, non saprei scegliere, tra frustrato o arrabbiato. Finisco l’acqua, non avrei dovuto. Mi sta facendo venire il voltastomaco. Riprende il bicchiere e lo poggia sul bancone. Mi guarda con disapprovazione. Perdo quasi l’equilibrio sui miei tacchi, mi avvolge un braccio attorno alla vita. Noto il suo outfit sportivo ma supersexy. Sono così stanca, disperata, umiliata che mi accascio abbandonandomi in un sonno profondo ma lo sento. 

<< cazzo >> impreca spaventato. 

[…]

Silenzio. Luce soffusa. Comodità e calore. Sono in un letto. Apro gli occhi e mi sento serena, osservo questo ambiente strano e sconosciuto. Non so dove sono. La stanza è ampia, lusso sfrenato. Ok, sono in un hotel, importante. Questa è senza dubbio una suite. Sono nella suite di Ignazio, come ci sono arrivata?!. Mi sbatto una mano sulla fronte per richiamare all’appello i ricordi. Purtroppo arrivano solamente frammentati. L’alcool, la sua stretta, l’acqua. Che vergogna!

Indosso il completo intimo e sopra una t-shirt grande. Niente jeans. Guardo il comodino, c’è un succo d’arancia e delle compresse di antidolorifico, in effetti ho un gran mal di testa. Ignazio Boschetto, non cambia mai. Pensa sempre a tutto. Mi siedo e mando giù, rapidamente, una compressa. Il succo d’arancia è dolcissimo, rinfrescante, lo adoro. Qualcuno bussa alla porta, non riesco a trovare la voce. La porta si spalanca. È lui, è andato ad allenarsi, come ogni mattina. Ha la tuta. Pantaloni grigi che gli cadono sui fianchi in quel modo così sexy ed una canottiera bianca completamente zuppa di sudore che gli sta incollata al torace. Ora lo ha quasi perfettamente scolpito.  Corpo e capelli sudati. Lui sudato, il solo pensiero mi fa venire pensieri strani. Ma come mi sono ridotta?, a me stava antipatico ed ora lo fisso con desiderio. 

<< buongiorno Gioia, come stai? >> 

Odio i suoi cambiamenti d’umore, mi fanno girare la testa. 

<< meglio di quanto merito >>

Lo osservo. Poggia il borsone sulla sedia e afferra i due capi dell’asciugamano che ha attorno al collo. Mi guarda con quei suoi occhi dolci e come al solito non riesco a capire cosa attraversa i suoi pensieri. Sa nascondere tutto, pensieri e sentimenti. 

<< come sono arrivata qui? >> 

Viene a sedersi al mio fianco. È talmente vicino che posso sentire il suo odore e potrei toccarlo. 

<< dopo che ti sei addormentata ho pensato che fosse meglio portarti qui anziché nel tuo appartamento che non ho idea di dove sia >> dice tranquillamente. 

<< mi hai messa tu a letto? >>

<< sì >> risponde impassibile. 

<< ho vomitato? >>

Se mi guardi così...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora