8 ° capitolo:

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Il pullman lascia me e mia sorella a pochi passi da casa. Lo abbiamo preso a Napoli e ci ha portate fin qui. Con lo zaino in spalla e trascinandoci i trolley camminiamo lentamente per quelle strade così familiari e particolarmente assolate per essere alla metà di gennaio. Chiacchieriamo sommariamente, la mia attenzione è persa nei particolari. Pochi cambiamenti da quando sono partita. 

Ci facciamo strada nel nostro cortile un paio di minuti dopo, mia sorella abbandona il trolley e corre su per le scale, suona il campanello. 

Mamma spalanca la porta dopo una brevissima attesa. 

<< Alex,  piccola >> la stringe a sé poi mi regala la sua attenzione. 

<< amore, finalmente a casa >> ci abbracciamo forte. Le sorrido, sa perché sono mancata da Salice per tanto tempo. Non volevo incontrare Davide. 

Portiamo in casa i trolley e papà ci corre incontro. 

<< le mie ragazze >> grida mentre corre ad abbracciarci, ci stringe entrambe contemporaneamente. Fino a sollevarci. 

<< sempre troppo magre voi 2 >> giudica mamma. 

<< decisamente, però bellissime >> aggiunge papà. 

<< andiamo a mangiare, il pranzo è pronto >> ci esorta mamma. 

<< si un minuto. Io ed Alexia portiamo le nostre cose in camera poi mangiamo >> informo. 

<< giusto >> ammette mia sorella staccandosi da papà. Saliamo le scale rapidamente e lasciamo trolley e zaini nelle rispettive stanze. Riscendiamo poco dopo, ho anche approfittato del bagno. 

È davvero tutto pronto, a me e ad Alexia non resta che prendere posto. Piatto di carne con contorno di carote e patate. 

<< aggiornamento?! >>

<< ho preso 30 e lode all'esame di design >> confessa mia sorella. 

<< allora te lo meriti tutto il regalo che ti ho preso a Sanremo >>

<< mi hai fatto un regalo >>

<< sì ma te l'avrei dato solo se il voto fosse stato buono come sempre >>

<< menomale >> trionfa allungando le mani sui panini. 

<< tu Giò? >>

<< eh sono parecchio indaffarata. Il VOLO sta prendendo anche in Italia i ritmi che ha all'estero. Ci sono ancora molte cose da sistemare in vista del Festival >>

<< sì ma dicci la cosa più importante, com'è la canzone? >> domanda carica di curiosità mia sorella.

<< stupenda, l'ha scritta Ignazio. Si chiama "Grande amore". Se volete dopo vi faccio leggere il testo, ce l'ho nel telefono >>

<< certo che vogliamo >> risponde mamma, curiosa anche lei. 

<< con Ignazio? >> domanda poi. 

<< tutto benissimo. Stiamo insieme da poco quindi ci andiamo cauti. Abbiamo entrambi avuto delle fregature in passato ma siamo innamorati >> confesso imbarazzata e finalmente felice. 

<< ma Davide in tutto questo? >>  domanda papà porgendomi i grissini. 

Ne afferro un paio e brevemente racconto ai presenti gli ultimissimi avvenimenti firmati Davide Mogavero. 

<< Giò, forse tu ed Ignazio dovreste prendervi una pausa... >> confessa mamma.

<< cosa ma perché?? >> domando allarmata mentre afferro il bicchiere colmo d'acqua. 

<< perché chiaramente tu e Davide siete rimasti in bilico, la vostra storia non è ancora del tutto veramente conclusa >>

<< ma io ed Ignazio stiamo insieme veramente >> mi difendo. 

<< no Giò, non ci stai veramente con Ignazio se non sei libera dal passato >>

<< mamma, ti ricordo che è stato Davide a mollarmi senza preavviso e scappando. Poteva benissimo parlarmene ed andare. Sapeva che non gliel'avrei mai impedito, anzi. Ero la prima a fare il tifo per lui e a voler vedere i suoi sogni diventare realtà. Per lui non contava niente. Non contavo io, non contava la nostra storia, non contavano i nostri progetti.  Ed ora per colpa sua io non sto veramente con Ignazio e devo prendermi una pausa per concludere degnamente una storia che per anni ed a fatica ho tentato di tenere nascosta e di dimenticare?!. È per non incontrarlo che non venivo a Salice. Lui è innamorato ancora di me, lui ha gestito tutto male. Io amo Ignazio, punto >>

<< amore, lo sai. Davide è un sognatore, è romantico. E' innamorato, è determinato. Farà di tutto per riconquistare la sua Gioia >>

<< lascerò tutto com'è. Non voglio nessuna pausa. Voglio Ignazio e basta, è un problema di Dave non mio >>

sentenzio sicura e per fortuna la mia famiglia comprende che cambiare argomento è la cosa migliore. 


[...]

Credo che la cosa migliore da fare, a questo punto, sia andare a parlare con Davide. Affronterò il leone nella sua tana. Vado a cambiarmi, rapidamente. Dopo essermi rinfrescata mi vesto. Jeans, stivali, maglione e cappotto. Sistemo il trucco ed i capelli poi vado dritta a casa Mogavero. La raggiungo in pochi minuti, è vicina alla mia. Ispiro profondamente poi ammacco il pulsante sul citofono. 

<< chi è? >>

<< sono Gioia >>

Il cancello viene aperto dall'interno. Lo spingo e mi avventuro nel cortile a passo molto svelto, conosco questa casa alla perfezione ma non ci metto piede da anni. L'ultima volta risale ai giorni alla fine del primo anno di università, quando tra me e Dave ci fu l'ultimo "incontro fisico", cioè l'ultima volta che abbiamo fatto l'amore.

Spalanco il portone lentamente. 

<< permesso >> mi annuncio timidamente. 

Compare la madre, Maura. 

<< ciao Giò che bella sorpresa. Accomodati >>

<< ciao, grazie ma sono qui per parlare con Davide. Posso vederlo? >>

<< certamente, è sotto la doccia. Puoi aspettarlo nella sua camera, sai dov'è >> annuncia sorridendo. 

<< ok >> confermo poi corro su per le scale e raggiungo la stanza infondo al corridoio. La porta è aperta, oltrepasso la soglia e mi guardo intorno. Ho la sensazione che mi giri la testa, un vortice d'emozioni mi travolge intensamente. Troppi ricordi tra queste quattro mura. 

Qui dentro il tempo sembra essersi fermato. Mi avvicino alla scrivania color legno. Afferro la cornice, non è stata spostata di una virgola. Racchiude una foto mia e di Davide. Sono sulle sue spalle, portavo i capelli lunghissimi all'epoca. Ci guardiamo negli occhi mentre ci scambiamo un sorriso. 

Non è l'unica nostra foto qui dentro. Non c'è un numero preciso dato che tra la parete e l'armadio ne ha messe a volontà, ci piaceva tanto farci dei selfie. Ovunque andavamo, qualunque cosa facevamo, in qualunque momento. Ne abbiamo mentre mangiavamo, mentre passeggiavamo, mentre ci baciavamo, ne abbiamo mentre facevamo finta di dormire, ne abbiamo nel suo letto, ne abbiamo nel mio letto, ne abbiamo una sotto la doccia completamente bagnati...ne abbiamo talmente tante che non basterebbe una vita per raccontarle tutte. Ha ancora alcuni dei regali che gl'ho fatto sparsi e ci sono tanche cose mie che non sono mai più venuta a riprendere. Continuo a fissare la foto mentre mi lascio andare a qualche pensiero, a qualche ricordo. 

Nota autrice: ciao, aspetto i vostri commenti...grazie di cuore. Il prossimo capitolo lunedì. Buon 25 aprile.




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