12°capitolo:

640 46 7
                                    

In questi giorni sono a Bologna; i ragazzi sono impegnati con le registrazioni per il nuovo album di inediti, la cui uscita sarà a settembre. Io ed Ignazio ci "vediamo" ma non ci parliamo. Ci vediamo per cause di forza maggiore, lavoriamo insieme. 

Siamo sulla stessa barca, stessa faccia disperata e falsa, che tenta in tutti modi di mascherare il dispiacere e la fine di noi. 

Siamo depressi ed incazzati, a fasi alterne. Dopo vari tentativi di riaffrontare la questione e i suoi ripetuti rifiuti ho smesso di provarci. 

Sarebbe tutto sfociato in una lite furibonda e, sinceramente, preferisco evitare. Piero e Gianluca non sono arrabbiati, solamente dispiaciuti. Sanno che non ho fatto nulla di male o di sbagliato, sanno che se sono andata a casa di Davide è stato solo per chiarire e chiudere. 

C'è un momento di pausa, i ragazzi si lanciano sui puff mosci per rilassarsi un po'. Chi con una bibita, chi con una merendina, chi col cellulare. Abbandono anche io il computer e mi massaggio il collo ormai indolenzito, ormai Ignazio non si preoccupa più per me, posso anche passarci la vita davanti allo schermo. 

Sono stanca, affranta, disperata, fisicamente instabile e debole. Non ho idea da quanti giorni non faccio un pasto completo, non sono mai stata una gran mangiona ma adesso rasento il minimo per la sopravvivenza. 

Il mio telefono comincia a squillare animatamente. Lo afferro per evitare che continui a disturbare la loro pausa. 

<< pronto >>

-<< oy sorellona. Come va? >>

<< Alex, diciamo che...diciamo che va. Tu? >>

-<< io sono in stazione centrale sto per partire >>

<< dove vai piccola? >>

-<< Bologna >>

<< davvero, se non passi a salutarmi sei proprio una grande stronza >>

-<< deficiente ma non capisci che sto venendo da te per stare un po' insieme?! >>

<< ah >> 

Mi fa il verso. 

<< a che ora arrivi? >>

-<< 4 ore e mezza e sono lì >>

<< ti vengo a prendere >>

-<< ma no Giò, mandami via messaggio l'indirizzo della discografica e ti raggiungo lì. Senza che fai avanti ed indietro >>

<< ok piccola >>

-<< a dopo vecchia >>

<< ey porta rispetto >>

Ridendo ci salutiamo e riprendo a lavorare al computer. 

[...]

5 ore dopo. 

Toc toc. I ragazzi hanno preso un'altra pausa, è pomeriggio inoltrato ormai. 

<< avanti >> diciamo in coro e mia sorella si fa strada in sala. 

<< ciao a tutti >> si annuncia. 

È la prima volta che incontra i ragazzi di persona. Ho parlato molto di lei a loro e viceversa. Hanno comunicato mediaticamente ma mai faccia a faccia. Da perfetti cavalieri, quali sono, si alzano per conoscerla. 

<< lei è mia sorella Alexia. Piero, Gianluca ed Ignazio >>

Stringe a turno le tre mani tese. Io e mia sorella ci somigliamo solo per alcuni aspetti. Siamo entrambe more dagli occhi scuri. Lei altissima io bassa, lei bellissima io carina. Lei studia per diventare architetto, io laureata in scienze e tecnologie della comunicazione. I nostri genitori han fatto prima lo schizzo poi l'opera d'arte. È il mio orgoglio, il mio tesoro. Ci separano 4 anni e mezzo. 

Se mi guardi così...Where stories live. Discover now