03.🖤

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Jungkook.

Avrei voluto imprimere quel momento e scattare fotografie che mi ricordassero quella serata per riviverla all'infinito. I miei occhi erano lucidi e pieni di vita, innamorati di così tanta bellezza.

Sorrisi alla guardia prima di entrare e attraversai il piccolo corridoio con le gambe tremanti, catturando le figure di Jin e Jimin, intenti a sistemare un microfono. Squadrai almeno una decina di quadri e attestati appesi ad un'enorme parete di un azzurro chiarissimo, fotografie di ballerini e spettacoli, violinisti e pianisti sul palco, collage di eventi e ragazzi che alzavano coppe e attestati, dai colori così vividi e i sorrisi raggianti. C'erano diverse bacheche piene di classifiche, corsi da seguire, nomi che si susseguivano a ruota e firme scolorite che mi impedirono di decifrare un solo nome.

Sopra di me tre lampadari in cristallo ricoperti di strass e pendenti che ricadevano ai lati creando un effetto ottico da urlo, sparavano una luce intensa e accecante, illuminando i volti di quasi tutti gli invitati, ammassati in fondo alla sala, in fila per afferrare un bicchiere di spumante. Il pavimento in marmo era pieno di pedate ed era diventato impossibile da ammirare. Alla mia destra diverse scale a chiocciola conducevano nelle sale da ballo e di canto, le porte color carbone e incise elegantemente di rosso. La mia curiosità necessitava un tour compleato di ogni angolo dell'intera Accademia, ma evitai di rifugiarmi in altre sale, così mi sedetti vicino ad alcuni ragazzi prima di udire la voce di Jin.

« Scusate l'attesa e benvenuti! Ammetto di essere un bel po' nervoso e che questa serata per me significa moltissimo. Ho passato mesi e tutta la scorsa estate a convincere mio padre a cedermi delle quote per poter investire e dare vita a questa mia iniziativa » seguii il movimento della sua mano che stringeva il microfono con una forza brutale. Li avevo visti tramite schermo un milione di volte: sulla tv, sul computer, sul tablet, ovunque, ma dal vivo erano così...wow.

« Mi sento un ragazzo molto fortunato, perchè non ho dovuto lottare per poter entrare qui dentro e molti invece guardano questo posto solo da lontano, ed è questo che mi ha fatto riflettere. IO CREDO nei giovani talenti e vi auguro con tutto il cuore di superare il provino e realizzare il vostri sogni! Jimin? » chiamò il maggiore e gli cinse le spalle con un braccio scompigliandoli i capelli ramati.

« Io devo ancora metabolizzare il fatto che tu sia il minore ma il più brillante, Jin. Comunque concordo, abbiamo tutti bisogno di un'opportunità nella vita e speriamo che sia questa a portarvi in alto » Quel discorso fu susseguito da altre parole e commenti da parte degli invitati ma io non li ascoltai. Mi limitai a guardarmi intorno e a sorridere come un ebete immaginando di essere io tra quelle foto e poter suonaere davanti a quel pubblico. Fantasticare mi faceva bene.
La mia mente implorava di iniziare una conversazione con loro. Mi serviva solo un pizzico di coraggio per parlargli. Cazzo, erano davvero davanti a me.

Avvicinati Jungkook dai, non ti mordono mica. Provengono dal tuo stesso pianeta sai?

Improvvisamente diventai di legno e avvertii più tensione che mai. Sembravo un soldatino e i muscoli corpo non avevano intenzione di darmi tregua. O forse era il mio cervello il problema?

« Jungkook? » mi voltai di scatto. Yoongi?! Erano passati più di sei mesi dall'ultima volta che ci eravamo visti. Era un mio ex compagno di pianoforte al conservatorio e si era trasferito con il suo ragazzo a Kiev, per cui fui molto sorpreso di vederlo lì. Lo scrutai interdetto accennando un sorriso dato che - grazie al cielo - mi aveva appena evitato una figuraccia.

« Come stai? Ammetto di non essere affatto sorpreso di vederti qui. Posso riempirti di complimenti? Sei stupendo cazzo! Sei qui da solo? Sul serio? »

« Tutto bene, e tu? Come mai qui? » gli domandai cercando di non arrossire a causa del suo modo di aprire la conversazione. Odiavo i complimenti. Non potevo negare di essere un bel ragazzo, di prendermi cura del mio corpo e riuscire ad ammaliare chi volevo se mi ci impegnavo, ma non era una cosa a cui facevo molto caso. Era difficile per me riuscire ad instaurare un rapporto con qualcuno, nonostante apprezzassi il modo in cui la gente si sforzava con lo scopo di ottenere un po' di attenzioni.

Musica E Deserto [taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora