10.🖤

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Jungkook

« Taehyung aspetta! » dovevo allontanarmi da lui. Tornare a casa. Provare a rilassare i muscoli e far finta che non fosse mai accaduto. Dopotutto, non era la prima persona che aveva avuto questo tipo di approccio con me. I pochi sabati sera trascorsi con Hoseok e e i suoi amici ne erano la prova, anche se tra quei ragazzi e Taehyung c'erano due differenze abissali: non mi interessavano nemmeno un po' e li fermavo immediatamente.

« Cosa? » mi paralizzai davanti al suo finestrino, cercando di elaborare un pensiero che suonasse bene ad entrambi. Stavo sudando e avevo una gran voglia di una doccia gelida. Mi sentivo come se fossi io quello ubriaco tra i due. Senza rifletterci abbastanza a lungo entrai in macchina sbattendo la portiera, per poi passarmi una mano fra i capelli e iniziare a mangiucchiarmi le unghie dal nervosismo.

« Ma che ti prende? Guarda che sto scherzando, puoi rilassarti e tornare a casa, non- » avevo perso le parole. Mi meravigliai della mia azione, e fui pervaso da una scarica di adrenalina addosso da non riuscire a controllarmi. Mi fiondai su di lui riuscendo a malapena a sentire il suo odore, poiché si spostò talmente velocemente da non farmi più capire niente e fui certo di non aver visto neanche una volta quello sguardo su nessuno prima d'ora. Lo avevo spaventato così tanto da averlo fatto addirittura uscire dall'auto?

« Ehm...mi dispiace, io ecco- » mi tremava la voce ed ero imbarazzato e avevo due scocche rosse in viso, le labbra secche. Come mi era venuto in mente di provare a baciarlo? Ero forse impazzito? Dov'erano finiti i miei principi morali? Guardarlo mi metteva i brividi. Il suo corpo era perfettamente dritto e lineare, immobile, lo sguardo rivolto verso il basso e le mani non smettevano di sfregarsi, le piccole ciocche dei capelli a fare avanti e indietro dalla sua fronte. Non riuscivo a pensare a nient altro non appena mi soffermavo sul suo corpo e le labbra dischiuse che meno di mezz'ora fa premevano sul mio collo ed io riuscivo ancora a sentirle.

« Si può sapere cosa ti passa per la testa? Non ti consiglio di giocare con me, Jungkook. Sei perdonato, non preoccuparti » inspirai aria pulita e gelida.

« Sei ubriaco, ed io sono stanco, non dovrei stare al tuo gioco » provai a convincermi e a insistere che la sua idea era malsana e totalmente inopportuna. Non sapevo neanche il suo cognome o quanti anni avesse. Era una follia.

« Ci vogliono almeno altri tre bicchieri per essere 'ubriaco' come intendo io almeno. In ogni caso avrai già capito che non amo le chiacchiere, quindi puoi andare via, grazie » abbassò la voce, avvicinandosi al mio viso, sottolineando più volte il fatto che si sentisse quasi del tutto sobrio, anche se io non ci credevo affatto. Una parte di me voleva tornare a casa e porre fine a quella serata, ma l'altra...era incollata alla figura di Taehyung, curiosa ed estremamente letale.

« Fammi almeno assicurare del fatto che bene e non avrai problemi a tornare a casa, poi me ne vado » sospirai, avvertendo un'altra volta le sue dita cercare un contatto con la mia pelle.

« Ti ho detto che sto bene, quindi smettila di fare supposizioni su come mi sento, per favore. Vieni, ti faccio vedere un posto » fece scivolare frettolosamente la sua mano sulla mia e, dopo aver chiuso l'auto, mi trascinò con sè, camminando a passo veloce verso una piccola stradina a tratti buia, costeggiata da una serie di cancelli illuminati da fari che emanavano una luce fioca che rendeva poco visibili nostri visi, per poi fermarsi di scatto, dopo aver attraversato un sentiero composto da piccole pietre grigie e sporche che formavano delle stelle, per poi entrare in un giardinetto.

« Dove siamo? È proprietà privata? » gli chiesi guardandomi intorno. C'era una villetta poco distante da noi, accerchiata da cespugli, alberi da frutto e da un'irrigatore che stava annaffiato l'erba circostante spruzzando acqua ovunque.

Musica E Deserto [taekook]Where stories live. Discover now