15.🖤

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Jungkook

Mi svegliai di soprassalto, con la vescica che mi scoppiava, la gola secca e i muscoli indolenziti. Corsi immediatamente in bagno e, dopo aver tirato lo sciaquone, mi guardai intorno ancora tutto assonnato.

Erano le sei di sera. LE SEI DI SERA.
Come avevo fatto a dormire tutto quel tempo? Rimasi qualche secondo immobile, focalizzandomi su tutti i casini che avevo combinato in quelle poche ore alla festa e mi venne il mal di testa solo a pensarci.

Cercai qualcosa di comodo da indossare e aprii la porta e poi il balcone, per fare arieggiare la stanza. Era la prima volta che dormivo a casa di Yoongi, perlomeno questa nuova. Prima del suo trasferimento lui viveva in un monolocale e lo andavo a trovare spesso, restavo da lui per ripassare fino a notte pagine e pagine di storie della musica o a suonare tutto il pomeriggio. Quei momenti mi sembravano improvvisamente lontani, ricordi sbiaditi, quasi inesistenti.

La camera degli ospiti era piccola, ma c'era un bagno all'interno ed era comunque abbastanza accogliente e c'era odore di pulito. Il letto matrimoniale era posto al centro della stanza, seguito da un piccolo comodino, che guardai con insistenza, avvicinandomi ad esso come se fosse una bomba. C'era un piccola lampada azzurrina, al suo fianco una penna e uno scontrino posto sopra il mio cellulare, che afferrai immediatamente.

Era esploso di chiamate e messaggi: da mia madre, Hoseok, Jimin, mia sorella, Yoongi. Non riuscivo neanche a guardarle tutte quelle notifiche, perciò lo posai per qualche secondo sul letto, togliendogli il silenzioso e fissai il vuoto. Era domenica.

« Ben Svegliato, Kook. Dormivi così profondamente che svegliarti era impossibile. Hai fame? » la voce di Yoongi mi fece girare di scatto verso di lui. Mi sorrideva e il suo volto era raggiante e il suo aspetto decisamente migliore del mio.

« Da morire, il mio stomaco mangerebbe pure te in questo momento. Dammi due minuti. Mia madre ha chiamato? » lo dissi con la voce tremante, perché temevo la sua risposta.

Yoongi annuì e i suoi occhi si intristirono.

« È passata con tua sorella. Era furiosa e mi ha urlato per metà del tempo. Ho provato a spiegarle la situazione ma è stato inutile. Devi parlarle il prima possibile e risolvere questa faccenda. Non volevo che il tuo risveglio fosse traumatico perciò ho insistito nel farla andare via prima che le venisse la brillante idea di venire in camera tua » mi spiegò, senza entrare in camera. Rimasi in silenzio e lo ringraziai mentalmente per ciò che aveva fatto per me. Era un ottimo amico.

« Hoseok sta bene? »

« Sì, Jimin lo ha accompagnato a casa ed è rimasto con lui tutta la notte. Ha vomitato parecchio, il solito Hoseok. Chiamalo, è preoccupato per te » mi lasciò da solo e sospirai, guardandolo andare via. Spostai lo sguardo sul comodino e afferrai quel pezzo di carta piegato, chiedendomi come ci fosse finito lì. Prima che potessi chiamare Yoongi ne lessi il contenuto.

Una scrittura lineare e precisa contrastava la stampa di uno scontrino di un supermercato, per giunta mezzo strappato.

Ti sei addormentato nel taxi e dimenticato il cellulare sul sedile. Non potevo non restituirtelo.
Buona Fortuna, Jungkook.

Non lo aveva firmato con il suo nome, ma sorrisi nel vedere la sua alternativa. Lo schizzo veloce di una fata era il suo modo per farmelo intendere. Sorrisi come un cretino, infilando il biglietto nella cover del cellulare. Continuavo a pensare che fosse un ragazzo assurdo e senza regole. Aveva fatto ciò che aveva fatto, se ne stava pentendo, era stranamente gentile con me e in qualche modo mi aveva salvato da quell'uomo.

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⏰ Last updated: May 05 ⏰

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Musica E Deserto [taekook]Where stories live. Discover now