Il lupo e l'umana. Avvicinarsi e... Imprinting

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4 (четыре)


Quello che accade in anni, può accadere in un mese. Quello che accade in secoli, può accadere in un battito di ciglia.

Maeve aveva trovato un passatempo edificante nella cura del giardino della biblioteca, per ora avevo dato questo nome ma speravo di cambiarglielo al più presto. La situazione con l'Alpha era più o meno la stessa, lo ignoravo bellamente di giorno ma il lupo mi era sempre dietro, una presenza fissa e costante e stranamente riusciva a confidarsi più con lui che con la sua controparte bipede e ombrosa.

Ma Madre Natura è capricciosa e volubile si sa e il Destino agisce sempre per vie misteriose.

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Ogni volta che gli chiedevo quale sarebbe stato il mio destino, che cosa avrebbe fatto di me, lui glissava. Era come se non sapesse cosa farsene di me, quasi fossi un peso nella sua esistenza perfetta. Esistenza fondata sul sangue e sui traffici illeciti. E lei era solo una delle tante proprietà, una delle tante cose messe su in mobile e spolverata di tanto in tanto. La sua unica consolazione era il giardino che stava iniziando a prendere forma e a cambiare aspetto.

Lei non aveva mai avuto il pollice verde però, si sentiva in sintonia con la natura e con gli animali come non era stata in vita sua. Ripensava al lupo che aveva preso l'abitudine di seguirla ovunque, ormai presenza fissa nei suoi giri notturni e lei aveva imparato a confidarsi, e le veniva facile.

Era quasi sera quando uscì dal giardino segreto, entrò nel corridoio che portava allo scalone e si bloccò. La scena a cui assistete la fece preoccupare, lo vide di sfuggita che veniva portato da Chris mentre Tom sbraitava ordini di rafforzare la sorveglianza e di chiamare il dottore. Corse sul pianerottolo per far loro spazio, passandogli vicino percepì l'odore del sangue e i loro sguardi si incrociarono per un millisecondo. L'azzurro mescolato all'argento liquido di ciò che era le procurarono una scossa che non aveva senso. Quando sparirono negli appartamenti di lui, lei raggiunse la cucina.

Aveva fatto amicizia con la governante e tutto fare della magione, Ekaterina ma per gli amici Kate. L'aveva presa in simpatia, una confidente su cui poteva contare e aveva imparato un po' di più su quel strano clan, che era diventata la sua "famiglia". Di solito mangiava con lei dato che mangiava da sola ma le piaceva e Kate lo aveva capito ma adesso era in fibrillazione per quello che era accaduto. "Kate, che succede?" aveva messo insieme delle bende e altre cose e il dottore arrivò in quel preciso istante. "Il nostro Alpha. Il mio Sebastian è stato ferito..." Ekaterina è stata al tata di Doronin, per quello era così affezionata a lui.

Il dottore le diede ordine di portare le cose di sopra e si presentò come Mihail Doronin "E' un piacere fare la sua conoscenza signorina McTavish. Mi perdoni ma devo andare a vedere come sta quella testa calda di mio nipote..." resto di nuovo sola.

Avrei dovuto fregarmene della sua sorte, in fondo era solo un figlio di puttana che l'aveva comparata saldando dei debiti del suo patrigno e ora era solo una cosa. Però se moriva... da lui dipendeva la sua vita e il suo futuro. "So già che me ne pentirò..."

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Camera padronale.

 Pov di Tom.


In fondo gli è andata di lusso. Ma cosa diavolo gli era passato per la testa? Ah già, la storia dell'ultimatum di Anatoly, trovare una donna che divida l'onore di guidare il clan se non voleva essere estromesso per la sua infinita testardaggine. Non aveva mai visto un'Alpha così cocciuto come lui. Andare contro i vampiri senza supporto logistico ed essere ferito come un pivello. Ma lui era un'Alpha e li avrebbe sgominati tutti se non avessero giocato sporco. Quei figli di cagna speravano in questo, usare sotterfugi e trucchetti.

Nella tana del lupo - I lupi della KamchatkaWhere stories live. Discover now