Alpha. Io ho piani per te, Maeve

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Era stata una notte piena di pensieri per entrambi. Per la ragazza che odiava Doronin ma che era preoccupata per la sua sorte e lui, diviso tra gli oneri verso la Bratva e il suo istinto di Alpha. Quell'insopprimibile istinto amplificato dall'imprinting.

Si dice la notte porti consiglio, per Sebastian Doronin era stato così.

***

Quella mattina stavo facendo colazione con Kate, Tom e Chris. Potevo fidarmi di loro? Tutto sommato non erano cattive persone anzi, ci si poteva parlare.

"Quindi, il tuo sogno sarebbe quello di creare qualcosa che aiuti gli altri..." "Beh sì. Avendo una laurea al Mit in ingegneria informatica mi piacerebbe poterla sfruttare" "Lui lo sa?" guardo Tom mentre Chris sta in silenzio. "Non farmi questa domanda Thomas. Lui sa tutto di me, è da stalker tutto ciò..." Chris sorrise e sembra parli con Tom tramite il pensiero. Io li guardo scuotendo la testa "Non mi dite che parlate con il pensiero? Non è una cosa carina da fare..."

"Scusaci Eve, ma ho solo detto che è davvero da stalker quello che fa lui..." in quel momento entra proprio l'oggetto del nostro parlare, Doronin. L'Alpha in tutto il suo tremendo splendore. "Chi è lo stalker Chris?" lui si ammutolì mentre io, sorseggiando il mio cappuccino, lo osservo di sottecchi. Prende una tazza, si versa il caffè e sono gesti comuni ma li trovo maledettamente sexy.

"E meno male che lo odi"

Perché so che è il mio carceriere, che ha il potere di vita e di morte su di me però, la notte scorsa è accaduto qualcosa. Qualcosa a cui non so dare un nome perché è qualcosa che appartiene al loro mondo e non il mio. Sarà quello che volete però si fa ammirare, ok lo ammetto, è un GRAN BEL VEDERE.

"Tu capo. Hai sempre avuto quella natura da complotti sta, stalker..." sorseggia il caffè e forse gli ha detto qualcosa tramite il pensiero, Chris si zittisce. Kate offre un biscotto che aveva appena fatto e i due si parlano in russo "Stai bene a quanto vedo..." "Sì. C'è stata una specie di miracolo..." "Bene, sono contenta per te bambino mio..." lui le bacia la fronte "Tata..."

Poi mi guarda con quei suoi occhi azzurro/argento che hanno il potere di liquefarmi in un secondo netto e farmi salire la temperatura esponenzialmente. Non dovrei provare simili cose per un perfetto sconosciuto che vuole fare di me non si sa cosa eppure, mi guarda come se gli altri nella cucina non ci fossero.

Mi sconvolge. Mi fa sentire a disagio. E mi infiamma il sangue e la carne.

**

Non è possibile!

Cerco di reprimerlo, di legarlo dentro di me con catene spesse quel maledetto imprinting ma lui riemerge prepotentemente. La notte trascorsa è accaduto qualcosa che per quelli come me equivale a una condanna, per lei non lo so. Lei è umana, cosa ne può sapere di soul bond? Di legami. Di qualcosa che va oltre la più umana delle comprensioni?

L'ho guardata come se volessi mangiarla li, fregandomene degli altri.

E lei era arrossita. Palesemente arrossita infiammandosi tutta. Quella pelle chiara sarebbe stata perfetta legata dal cuoio e arrossata dal morso di una frusta da cavallerizzo. "Davvero pensi di farle quello che fai alle altre?"

La tentazione era forte, molto forte.

"Sei davvero un fottuto perverso bastardo. Devi solo morderla e così quei bastardi la finiranno di romperti le palle sul tuo clan. Sei un Doronin e sei la legge."

Lascio la cucina per andare ad occuparmi del clan, quel giorno dovevo andare al paese dove viveva buona parte del clan. Antiche tradizioni a cui un'Alpha non poteva sottrarsi ma io lo facevo più che volentieri. E magari mi distraeva da quello che mi era successo.

Nella tana del lupo - I lupi della KamchatkaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora