Cap. 37

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Erano passati diversi giorni da quando i lupi al comando del branco Giotun si erano separati.
Come uno scherzo del destino le coppie erano state separate ed ognuno di loro conviveva costantemente col timore che succedesse qualcosa al rispettivo amico o compagnio: Cassian era rimasto nel territorio, mentre Elias era partito per i Grandi Monti; Caino lo aveva seguito, mentre Meridio si era diretto nella direzione opposta seguendo Alexander; Ricky non poteva più tener d'occhio Sysper, essendosi diretto nel territorio dei Desertici.

Cassian non aveva dormito che poche ore, incapace di non pensare costantemente al proprio compagno; la tenda non gli era mai sembrata così vuota e l'odore ormai vecchio del suo Delta non faceva che peggiorare le cose.

Quella notte dormiva sopra le pellicce, rigirandosi in esse senza riuscire a prendere sonno; aveva chiesto alla Sciamana di fornirgli un medicinale per poter dormire ma il suo metabolismo lo bruciava immediatamente, non sortendo alcun effetto.

Sbuffando per l'ennesima volta, si passò distrattamente la mano sul fianco, incontrando con i polpastrelli la cicatrice del morso.

Appena la sfiorò, un'ondata di brividi gli percorse la spina dorsale e i peli sulla nuca gli si rizzarono.

Un sospiro uscì inevitabilmente dalla sua bocca e gli occhi si chiusero automaticamente; il pensiero corse veloce al suo compagno, focalizzandosi in particolar modo sul suo corpo tonico e forte.

Come un cavallo privo di controllo la sua mente corse alla notte di qualche settimana fa, la prima volta in cui si unirono in un unico essere.

Bastarono quei ricordi perché nel suo giovane corpo si risvegliasse quel desiderio impellente quanto travolgente.

Divenne improvvisamente caldo e il suo sesso prese ad indurirsi, richiedendo le attenzioni del suo compagno; si sarebbe accontentato del proprio stesso tocco.

Non riuscendo a mettersi un freno, Cassian immaginò di avere al proprio fianco il suo amato, pensando ai suoi tocchi sicuri quanto dolci.

La sua mano corse ad avvolgere la propria dote, accarezzandole nel tentativo di imitare lo stesso travolgente modo in cui lo farebbe Elias.

Un leggero gemito lasciò le sue labbra mentre i muscoli iniziavano a tendersi, controllati dall'eccitazione che si faceva impellente.

Mosse velocemente la propria mano, mentre l'altra stuzzicava il proprio petto imitando alla veloce e ruvida lingua del Delta.

Il calore nel suo bassoventre era cresciuto a dismisura, desiderava il proprio compagno come mai prima di allora, voleva che fosse lui a toccarlo, ad amarlo, a possederlo.

Fu proprio per questo desiderio che, timidamente, si portò le dita alle labbra, leccandole e succhiandole; poi, altrettanto timidamente, le portò alla propria apertura, nel luogo più intimo e nascosto del suo essere e di cui solo Elias aveva avuto l'onore di potersene  prendere cura.

Inizialmente era incerto, goffo nei piccoli movimenti delle proprie dita, ma quando il proprio sesso prese a rispondere a quella stimolazione, il castano si fece più audace, sforbiciando e cercando il punto che più lo attizzava.

Così mosse entrambe le mani: una dentro di sé e una sulla propria dura erezione, portandosi vicino all'orgasmo.

Quando il calore nel basso ventre aumentò e i muscoli presero a rizzare senza controllo, Cassian chiuse gli occhi e strane immagini passarono nella sua mente come un breve filmato.

Un villaggio incastonato fra le montagne, tanti lupi che combattevano fra di loro.

Allora lo vede, un grande lupo nero circondato da molti Alfa, lui combatte ma sembra stanco, i suoi movimenti sono lenti e sembra non volerci nemmeno provare.

Viene colpito alle spalle, un grosso bastone duro cade violentemente alla testa, il lupo nero cade a terra privo di sensi e Terry lo guarda vittorioso.

Appena Cassian riapre gli occhi si accorge di essere venuto, la sua mano è bagnata del suo seme, ma non gli importa più nulla; si pulisce velocemente ed esce fuori di corsa, chiamando Corback.

Il Beta uscì dalla propria tenda appena sentito il richiamo del proprio Alfa, era completamente nudo e da dietro il tessuto della tenda comparve un giovane volto femminile che guardò i due curiosamente.

Cassian < È successo qualcosa ad Elias >

Corback, ancora sotto i postumi del sonno, fece fatica a capire cosa intendesse l'amico.

Corback < Aspetta, Elias è sui Grandi Monti ora, come fai a saper- >

Cassian < Lo so e basta! Ascoltami, devi occuparti del branco finché non sarò di ritorno >

Il biondo lo guardò stralunato e, scuotendo la testa lo prese per le spalle.

Corback < Potresti solo aver avuto un incubo, Elias è il più forte lupo che abbia mai visto, se la saprà cavare benissimo >

L'Alfa scosse la testa con veemenza, sentendo persino le lacrime spingere per uscire; guardò l'amico con uno sguardo talmente disperato che persino lui sembrò convincersi della veridicità di quel "presentimento".

Cassian < Ti prego, devo andare da lui, occupati del branco finché non torno >

Il Beta sembrava parecchio restio ad accettare quell'oneroso incarico e, per questo, Cassian si ritrovò a scuoterlo per le spalle.

Cassian < Per favore Corback, non te lo chiederei se non fosse di fondamentale importanza! >

Alla fine, vinto dalle disperate suppliche del migliore amico, Corback acconsentì alle sue richieste, annuendo sommessamente.

L'Alfa ringraziò profondamente il proprio Beta, prima di trasformarsi e correre fino al limitare del territorio, fino al ruscello che scorreva placidamente come sempre.

Tuttavia si fermò appena vide la sinuosa figura della Sciamana seduta su di una roccia, come se lo stesse aspettando.

La donna si voltò verso di lui con un'espressione affranta, ella sapeva.

Sciamana < D'ora in avanti siete in balia del destino >

Cassian la guardò con sguardo truce, prima di superare il corso d'acqua.

Cassian "Scieglieremo noi il nostro destino"

Non come gli altriWhere stories live. Discover now