Cap. 46

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Cassian era un giovane Alfa sempre abituato alla tranquilla pace delle braccia di sua madre, era intraprendente quanto la sua piccola realtà gli concedeva di essere; un anno prima mai avrebbe mai immaginato come la sua vita sarebbe cambiata in così pochi mesi.

Era passato dall'appisolarsi sulla verde erba al marciare in mezzo al deserto a capo di guerrieri provenienti da tre diversi branchi: Giotun, Quoter e Sitsu.

Lupi dal pelo folto e bianco erano affiancati da lupi dal pelo corto e color terra bruciata, uomini dalle chiome castane procedevano spalla a spalla con altri aventi capelli bianchi come il latte o altri biondi come il grano.

Ormai erano al centro del rude deserto, a non più di qualche giorno di cammino dal villaggio dei Desertici e l'Alfa Cassian fremeva alla sola idea di affondare le zanne nel collo di Terry, le sue zampe pestavano la sabbia con forza, la lingua passava famelica sulle fauci e gli occhi brillavano di un rosso simile al sangue.

Al suo seguito, Alexander non distoglieva mai la sua attenzione dal più piccolo, sentendosi responsabile della sua sicurezza, non solo in quanto amico d'infanzia del suo compagno, ma come Alfa più grande ed esperto.

Non temeva le sorti dello scontro, il loro numero era di gran lunga superiore a quello dei Desertici, ma il terrore che sarebbero arrivati tardi gli stringeva lo stomaco come una serpe.

Al contrario, Cassian non temeva in alcun modo neppure il tempo, più si avvicinava al villaggio più la connessione mentale fra lui e il compagno si faceva sempre più forte, tanto che poteva sentirne i vaghi pensieri.

Elias infatti, consapevole che sarebbe stato impossibile trovare il villaggio nel bel mezzo del deserto, aveva lasciato del tutto aperto il canale creatosi fra le menti dei due; così che l'Alfa lo usasse come bussola.

L'unica nota negativa di ciò fu la consapevolezza del minore di ciò che succedeva al moro, tutte le vessazioni, le torture subite e le urla disperate di Elias rimbombavano nella sua testa e lo facevano gradualmente perdere il senno. Più si avvicinavano più gli sembrava di sentire sulla propria pelle il dolore e la sofferenza del compagno.

La sua sete del sangue di quei maledetti lupi non faceva che crescere minuto dopo minuto.

Mancavano ancora diverse ore all'alba ma il giovane Alfa se ne stava seduto su di una roccia con le orecchie dritte e lo sguardo perso all'orizzonte.

Corback e Alexander, rimasti svegli per vegliare sul giovane, si lanciarono delle brevi occhiate prima di decidere di affiancarlo e sedersi al suo fianco.

Corback "Vieni e riposati, devi essere in forze per..."

Ma l'altro non gli lascio nemmeno la possibilità di terminare la frase, interrompendolo.

Cassian "È iniziato"

Alexander alzò un sopracciglio dubbioso e così fece anche il Beta, non capendo a cosa l'Alfa si riferisse.

Cassian "Il suo calore da Omega è iniziato"

Alexander "Caino aveva detto-"

Ancora una volta, l'Alfa interruppe la frase, ringhiando frustrato verso il maggiore.

Cassian "So cos'ha detto, ok?!... credo che il suo corpo non riesca più a trattenere il calore, prima o poi sarebbe scoppiato in un qualche modo e la mia graduale vicinanza lo ha attivato"

Il respiro dell'Alfa era più caldo del solito, ed accelerato: il desiderio di accoppiarsi con Elias mentre aveva il calore dell'Omega si faceva sempre più forte...

Fin quando attraverso il legame Cassian vide passarsi davanti agli occhi una serie di immagini: Terry mentre prendeva Elias con la forza e si appropriava della sua prima volta.

Allora l'Alfa non ci vide più dalla rabbia.

Come un demonio appena uscito dall'inferno scattó in avanti iniziando a correre come un forsennato, senza trattenere i ringhi di rabbia.

Vedendo la reazione di Cassian i due si allarmarono e corsero a svegliare tutti i lupi, i quali si apprestano subito a seguire l'Alfa.

Ma a Cassian in quel momento non importava minimamente se lo stessero seguendo, tutto ciò che voleva era vedere il sangue di Terry macchiare la sabbia.

Nello stesso momento su una collina si sabbia poco lontana le cinque Sciamane osservavano la corsa di Cassian con volti inespressivi.

< Molto sangue verrà versato da oggi in poi >

La sciamana del branco dei Desertici parlò con voce grave e solenne a cui rispose quella del branco dei Kiati.

< La grande Dea non ne sarà affatto rallegrata, ma se questa è la sua decisione noi non possiamo far altro che assecondarla >

Tutte annuirono e la Sciamana dei Giotun si fece avanti e poggió a terra il proprio bastone.

< Ciò che avverrà domani lí preparerà a ciò che avverrà in futuro: i destini di Elias, Cassian e Terry sono intrecciati dall'inizio dei tempi e ciò che accadrà li porterà ad essere chi il nostro popolo necessita che siano, allora così avverrà >

A quelle parole sul viso della Sciamana dei Tenko iniziarono a sgorgare lacrime di tremenda tristezza e disperazione.

< Come può la Dea permettere che ciò avvenga?! Tutti quelle vite spezzate, tutti quei cuccioli innocenti uccisi, la nostra terra distratta dalla guerra >

Disperata, si coprí il volto con le mani e cadde in ginocchio sulla sabbia, lascendo il bastone abbandonato a terra; subito, allora, le altre corsero a consolarla, abbracciandola più che potessero nel tentativo farla smettere di piangere.

La Sciamana dalla pelle bianca come il latte appartenente al branco dei Sitsu rivolse lo sguardo verso l'orizzonte, ove Cassian e i suoi lupi si stavano dirigendo il gran fretta.

< C'è ancora tempo perché ciò avvenga, questo è l'inizio, ma quello che la Dea ci ha detto non sarà la fine del nostro popolo ma l'inizio di una nuova era. Ne usciremo più forti e uniti che mai. Su questo puoi contare >

Ai piedi di quella stessa collina, ove le Sciamane stavano parlando, un gruppo di donne, ognuna di diverso aspetto, le osservavano in silenzio.

Erano armate con lance, archi e frecce, al loro collo pendevano collane fatte di ossa e sulle spalle tenevano folte pellicce di animali cacciati.

A capo del gruppo vi erano due donne, una dalla pelle nera come la notte i capelli quasi rasati e un'altra dalla pelle bianca come la neve e i capelli bianchi con striature grige e nere tenuti in una treccia.

< Quindi ciò che avevamo sentito era vero, i tempi sono maturi >

< Già: Quando un Delta siederà sul trono dei Giotun la guerra dilagherà, gli alberi cadranno, gli animali morranno e un mostro dalle acque del Mare Nero giungerà >

< Allora andiamo sorelle, perché dobbiamo prepararci più presto >

Tutte le donne si avviarono, seguendo le due a capo, e solo una giovane dalla pelle abbronzata, i capelli lunghi color del miele, si soffermó ancora qualche minuto tenendo le mani giunte in una sorta di preghiera.

<... e da tanti branchi ne sarà uno solo, da separati saranno un unico corpo e la forza scorrerà in loro come un unico sangue e la loro stirpe diverrà eterna. >

Dette queste parole la giovane ragazza seguì le altre, dando le spalle alle Sciamane, le quali nemmeno si erano accorte della loro presenza.

Lontano da tutto e tutti Elias, inconsapevole di quello che stesse accadendo all'esterno, poteva solo disperarsi nel sentire il calore avvolgere il proprio corpo dopo l'ennesima volta che Terry lo aveva preso con la forza.

Piangendo lacrime amare portò la mano sulla propria pancia.

Non come gli altriWhere stories live. Discover now