Cap. 40

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Non erano trascorse che qualche ora da quando Izts era entrato nella tenda del padre nel tentativo di convincerlo a dare supporto ai Giotun; tuttavia quelle poche ore erano state più che sufficienti affinché, una volta calata la sera, la neve si tingesse di sangue. 

Elia era appoggiato ad un palo di legno, piazzato di fronte alla tenda di Zut, a pochi metri dall'entrata, standosene con gli occhi chiusi e le braccia incrociate al petto; di tanto in tanto qualche giovane ragazza o delicato Omega lo adocchiava  con interesse, venendo subito rimproverato dagli adulti con frasi del tipo: "Stai lontano da lui, si dice sia un Delta" oppure "Abbassa subito lo sguardo, è il nuovo capo Giotun, ho sentito dire che possa staccare la testa di un Alfa con un morso". 

Elias in un'altra situazione si sarebbe allontanato o li avrebbe guardati con sguardo di sfida, ma in quel momento la sua mente era altrove, era fra verdi boschi, seduto sulle rive di un placido ruscello, con la testa poggiata su gambe forti e muscolose quanto le sue, accarezzata da mani gentili ma forti; il ricordo era tanto vivido che avrebbe giurato fermamente di poter sentire l'odore del proprio Alfa, come se fosse al suo fianco. 

Quoter, invece, era in giro con Sysper, il quale aveva preso a raccontare ai suoi vecchi amici tutto quello che aveva scoperto sui Delta; intorno a lui si erano ben presto raggruppato un buon numero di persone curiose e volenterose di conoscere nuove cose su quel genere tanto misterioso. 

"Sysper è davvero pieno di passione" questo aveva detto una volta Cassian guardando il lupo bianco scodinzolare intorno al povero ed esasperato Ricky, il quale voleva solo rimanere sdraiato all'ombra di un albero in santa pace; ed infatti l'ex Sitsu raccontava con fervore, facendo ampi gesti con le braccia e alzando e abbassando la voce per enfatizzare ciò che diceva, causando dei continui mormorii sorpresi, entusiasti o, a volta, spaventati. 

Elias avrebbe sicuramente messo bocca su molte delle cose dette dal giovane ma distante e distratto com'era nemmeno poteva sentirlo... ma non fu solo il discorso di Sysper a non riuscire a cogliere in tempo. 

Fu come un lampo a ciel sereno, una brezza leggera gli scompigliò i mossi capelli neri e raggiunse il suo olfatto sopraffino; ovviamente non impiegò che un attimo per capire a chi appartenesse quell'odore di rocce vulcaniche e sabbia. 

Scattò in avanti, appena il tempo per scorgere lupi dal manto ancora sporco di sabbia invadere il villaggio. 

Inizialmente vi fu il panico, i cuccioli e le madri spaventati correvano da una parte all'altra, cercandosi a vicenda e gli assalitori ne approfittavano pre distruggere le tende e attaccare chiunque fosse abbastanza indifeso. 

Ovviamente tutti i Beta (le femmine senza figli e abbastanza grandi per combattere erano spesso anch'esse iniziate alla caccia e alla lotta, soprattutto nelle regioni dei Grandi Monti e in quelle dei Deserti) e gli Alfa si organizzarono per contrastare i Desertici; Zut e Izts erano in prima fila. 

Allora Elias si guardò intorno, cercando di capire, come sempre, ciò che davvero accade intorno a lui; del resto i Solitari per sopravvivere non possono solo essere grandi e forti, ma anche estremamente arguti. 

Gli assalitori erano in gran numero, avevano quasi interamente circondato il villaggio, c'erano lupi e uomini, i quali attaccavano i più deboli e distruggevano tutto quello che incontravano; eppure evitavano lo scontro con i lupi avversari. 

Fra sé e sé capì velocemente che quella era solo un avvertimento, un modo per mettere a tacere ogni tipo di iniziativa contro Terry, ma che quello non era il loro unico obbiettivo... 

Quoter < Elias! Sono i Desertici! dobbiamo andarcene subito! >

Elias < E lasciare i Sitsu qua a morire?! Per chi mi hai preso? Radunate tutti i nostri Beta e digli di proteggere i membri più deboli. Qualsiasi cosa succeda, fate ciò che vi dice Zut! >

Detto ciò corse verso il capobranco affiancandolo mentre finiva un Beta Desertico con le zanne. 

Elias < Prendi il tuo branco e conducilo sul rifugio sulle pendici ad est! >

Il più grande si voltò verso il ragazzo guardandolo con un cipiglio confuso e stupito. 

Zut "Come sai di quel rifugio?"  

Elias scosse la testa velocemente, i suoi occchi saettavano da una parte all'altra cercando con gli occhi il capobranco dei Desertici, sapeva che era lì ma non riusciva a scorgerne la figura. 

Elias < Adesso non ha importanza, fa come ti dico >

Zut "E perché mai dovrei ascoltare un Delta? "

Elias < Perché è me che vuole, lasciatemi qui e vedrete che non vi seguiranno, permettete solo ai miei lupi di seguirvi!

Zut "E lasciarti qui da solo? Sei impazzito?!

Il moro si trasformò sotto i suoi occhi, aumentando incredibilmente di stazza, tanto che l'Alfa si sentì incredibilmente piccolo e insignificante, mai prima di allora aveva mai visto un lupo tanto grande e, soprattutto, che lo facesse sembrare così piccolo. 

Elias "Non sono pazzo, sto cercando di salvare il tuo branco!"

Detto ciò lanciò nella mischia, ululando di proposito e cercando il più possibile di attirare l'attenzione su di sé e l'ottenne; ben presto tutti lo riconobbero e presero ad attaccarlo e inseguirlo, come fosse un grosso bufalo da braccare. 

Zut si concesse qualche attimo per ammirare il grande coraggio e pura bontà d'animo di quel giovane allontanato da tutti, ma poi si costrinse a distogliere lo sguardo e a richiamare i propri lupi, che presero subito a seguirlo. 

In meno di venti minuti il villaggio era un vago ricordo, il sangue di  molti lupi sgorgava a terra come fiori di papavero che si schiudono, gli unici rimasti erano i Desertici ed Elias, il quale correva e correva, cercando il più possibile di non attaccare quei lupi; sapeva eseguissero semplicemente degli ordini, non avevano colpe. 

Nonostante i suoi sforzi fu però più volte costretto a combattere, più lupi gli saltavano addosso e addentavano le sue zampe e la sua schiena, tentavano di azzopparlo, ma non di ucciderlo. 

"Quindi mi vuoi vivo eh" pensò il giovane fra sé e sé mentre disarcionava un Beta dalla sua schiena e allontanava un Alfa dalla propria spalla. 

Graffiava con le unghie e mordeva per allontanare, contando sulla paura che il suo aspetto incuteva: spesso lo aveva usato come sistema di difesa, molti, al solo veder i suoi occhi viola, indietreggiavano spaventati; inoltre la sua grandezza, le sue enormi zampe e i denti bianchi affilati come rasoi erano un ottimo repellente per i lupi meno temerari o più cauti. 

Un Beta più coraggioso degli altri gli balzò sulla schiena, mordendolo sul retro del collo e graffiandogli le spalle, così, senza pensarci Elias si buttò a terra di schiena schiacciandolo sotto il proprio peso; fu allora che un lupo, leggermente più grande degli altri e dal pelo scuro quasi quanto quello del Delta, lo attaccò, premendolo a terra e azzannandolo alle zampe. 

Immediatamente l'altro riconobbe l'odore di Terry e prese a combattere con ferocia, respingendo in parte il suo avversario: in parte perché Terry, all'ultimo, lasciò un grosso squarcio sulla zampa anteriore sinistra di Elias, che si alzò velocemente e corse per diversi metri prima di non riuscire a mantenere la trasformazione e tornare umano. 

I lupi lo circondarono immediatamente, ringhiandogli contro e facendolo indietreggiare da un lato all'altro, come una trottola; ormai era ovvio che era esausto, la ferita era piuttosto profonda e lui era costretto a tenerci premuta sopra la propria mano. 

Allora Terry non esitò minimamente, tornò umano e prese un grosso bastone fra le mani, poi si nascose in mezzo ai propri lupi, così da colpirlo alla testa appena gli ebbe dato le spalle; Elias cadde sulla neve, ma ancora cosciente, provò a rialzarsi ricevendo una bastonata sulla schiena. 

Terry < Sei davvero strambo, ti sacrifichi per salvare un branco che nemmeno voleva aiutarti, patetico e inutile >

Elias iniziò a vedere ogni cosa sfuocata, dolore era ormai ovunque e insopportabile, sperò per tutti quanti di morire lì, sarebbe finito tutto, niente guerra e niente ulteriori morti; ma la consapevolezza amara che ciò non sarebbe accaduto lo accompagnò fino all'incoscienza. 

Cassian e Caino giungeranno solo una settimana dopo, quando, ormai, Elias e Terry erano troppo lontani. 

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