<<Io non ce la faccio>>dice Carola dal suo letto nel buio della stanza. Saranno circa le tre di notte, ma non riusciamo a prendere sonno, mentre Serena dorme beata già da almeno due ore.
<<A fare cosa?>> domando incuriosita, Carola ha sempre degli spunti particolari per ogni tipo di conversazione. è eclettica ed io amo questa cosa.
<<Ceh, come faremo a non sentire le nostre famiglie per così tanto tempo? Io non ce la facevo prima sentendoli una sola volta tutti i giorni, figuriamoci adesso>> non ha tutti i torti.
Ormai il serale è bello che iniziato e la produzione non ci da più gli orari per utilizzare i telefonini, bensì solamente 1 chiamata a settimana per le nostre famiglie. Ovviamente possiamo utilizzare dispositivi vari a scopo didattico, ma quanto più stiamo lontani dai social meglio è: ci distrarrebbero, deconcentrerebbero dal motivo per cui siamo qui.
<<Personalmente la trovo una cosa durissima, ma giusta. Io onestamente credo penserei a tutt'altro se avessi a disposizione il telefono quando mi pare. Certo, magari qualche chiamata in più non ci avrebbe fatto male, però comunque non è che possiamo andare a lamentarci, ci vuole solo un po' di pazienza e un pizzico di flessibilità in più>> le spiego il mio punto di vista.
Passa qualche minuto e non sento più la voce di Carola, credo si sia completamente addormentata.
Mi alzo dal letto per controllare se è come penso ed infatti una Carola addormentata che quasi cade dal letto è la prova che la mia supposizione è in realtà veritiera.
Cerco di farla rientrare un po' di più nel letto e poi mi dirigo in cucina.
Metto dell'acqua a bollire e preparo già sul bancone la bustina di tè ai frutti rossi che d'abitudine bevo quasi ogni sera (da quando sono qui e non solo).
Questi ultimi giorni dopo l'accaduto con luigi sono stati incasinati e abbastanza particolari. Rispetto al pomeridiano siamo molto più impegnati e quei pochi momenti che abbiamo liberi in casetta li passiamo assieme, ma in realtà non ci siamo più baciati...o meglio: lui ha provato, ma io per paura che ci beccassero ho evitato.
Non voglio essere fraintesa, ciò che effettivamente sto iniziando a provare per Luigi esiste ed è vero al 100%, semplicemente ho paura che le telecamere e tutti gli occhi degli altri addosso possano rovinare ciò che stiamo costruendo mattone dopo mattone e la cosa non mi andrebbe giù.
<<Si sentono i tuoi pensieri fino alle camere da letto>> commenta proprio il diretto interessato dei miei pensieri facendo il suo ingresso in cucina.
<<Fanno così tanto rumore?>> scherzo.
<<Si sentono proprio gli ingranaggi scricchiolare. Che fai, solito tè?>> si avvicina e mi poggia le mani sui fianchi, mentre io porto le mie dietro al suo collo.
<<Si, ne vuoi un po'?>>.
<<Se ne resta si, se devi farlo solo per me no>>.
<<Resterà sicuramente>> penso ad alta voce.
<<Meglio per me allora>> si avvicina alle mie labbra, ma io gli ingranaggi del mio cervello ancora li sento scricchiolare.
<<Lu...>> mormoro a letteralmente neanche 2 centimetri dalla sua bocca.
<<Lasciati andare, per una volta. Lasciali indietro quegli schemi, mh? Fallo per me>> Posa una mano sulla mia guancia e lo vedo chiudere gli occhi e schiudere le labbra.
Lasciati andare. Lasciali indietro quegli schemi.
Faccio come mi dice e smetto di pensare e mai sono stata più felice di essermi liberata di tremila pare per una volta.
Sono sempre più convinta che luigi stia riuscendo a trasmettermi la sua stessa calma, la sua stessa serenità ed è la cosa migliore che potessa mai succedere ad un'ansiosa e precisina compulsiva come me.
Siamo opposti, e per questo ci incastriamo alla perfezione.
<<Hai visto? Non è successo nulla di male>> si stacca leggermente dalle mie labbra ed entrambi riprendiamo fiato.
<<Non potrebbe mai essere nulla di male tutto questo>> ammetto, ma nella mia testa si fa spazio un altro pensiero: l'acqua sul fuoco a bollire.
<<Cazzo>> impreco e voltandomi verso i fornelli vedo l'acqua praticamente straripare.
<<Ok, forse qualcosa di male poteva succedere>> commenta il cantante, mentre io subito spengo la fiamma e tolgo il pentolino dal piano cottura.
<<Basta che me ne sia accorta in tempo>> ci rido leggermente su.
<<Magari la prossima volta baciamo e si fulmina una lampadina, chissà>> scherza.
<<Inneschiamo una serie di sventure>>.
<<La cosa non mi dispiace...>> si riavvicina.
Mi incastra tra il piano cottura e il suo corpo ed istintivamente sorrido.
<<Neanche a me>> sento le sue labbra sul mio collo e porto le mie mani fra i suoi capelli.
<<Lu...>> mugugno e si ferma capendo che forse non è il caso. Chiunque potrebbe entrare in qualsiasi momento e su questo siamo d'accordo, è rischioso.
<<Hai ragione>> mi lascia un ultimo bacio dietro l'orecchio e poi semplicemente mi abbraccia.
Ed io sto bene così.
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Mi dispiace d'aver interrotto la storia per un po', ma gli ultimi mesi di scuola sono stati distruttivi (credo per tutti). Ritornerò a postare, spero il più possibile. Love u. <3.
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Come nelle canzoni -Luigi Strangis
FanfictionPer antonomasia "Gli opposti si attraggono". Due personalità diverse, quasi opposte, ma non per questo incompatibili, spesso si ritrovano ad aver bisogno l'una dell'altra per poter completare la propria parte mancante.