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"Ma che-! Ma sai fare qualcosa? L'hai bruciato tutto!" Haru era alle prese con il riso. Nonostante avesse avvisato di non saper cucinare l'avevano messo ai fornelli. E la stronza del giorno prima aka una delle manager del Fukurodani , che aveva scoperto chiamarsi Nami, non aveva smesso di infastidirla e insultarla. Haru si strappò di dosso il grembiule da cucina avvicinandosi pericolosamente al viso della castana e dopo essersi convinta che non ne valesse la pena si allontanò dalla cucina.

"Dove vai? Eh! Lo dirò agli insegnanti" fortunatamente si zittì dopo che, continuando a camminare, Haru le fece il dito medio.

Il caldo era asfissiante e l'insistenza di Kaori le aveva fatto ribollire il sangue nelle vene.

"Che ci fai fuori da sola?"

"Sono scappata. Il lavoro da cuoca non fa per me" rispose a Tanaka che ridacchiò.

"Bruciato qualcosa?"

"Giusto cinque chili di riso. Roba da poco"

"Oh certo" rise. Rimasero li. Fermi per un po'. Quando Hitoka li raggiunse in preda al panico.

"Respira. Non ti capisco. Che è successo?" continuò a ripetere frasi sconnesse e mentre Tanaka cercava di capire cosa dicesse, Haru si era già precipitata dentro la palestra. Li conosceva da neanche un mese ma mai avrebbe pensato di vederli mettersi le mani addosso. Litigavano spesso. Molto spesso. Ma era il loro modo di scherzare. Ma arrivare a quei livelli...

"Che cazzo state facendo!" si mise in mezzo seguita da Tanaka. Le sue mani stringevano con forza la maglia Kageyama sul petto mentre il rasato si occupava di Hinata. I litiganti continuavano a opporre resistenza e non si zittirono finché il pugno del palleggiatore non si schiantò sullo zigomo di Haru. Tutto il rumore che occupava la stanza si trasformò in assoluto silenzio.

"Cazzo stai bene?" Tanaka si avvicinò a lei e fece per scostarle i capelli dal
volto.

"Fermati! Non toccarla" la mano di Hitoka si avvolse attorno al braccio del ragazzo. Kageyama ancora sconvolto ignorò le parole della sorella più giovane e afferrò il mento
della ragazza sollevandole il viso e togliendole i capelli da davanti. Le sue dita erano calde, morbide al tatto e incerte. Rimase scioccato nel notare la sua espressione sconvolta e gli occhi sbarrati. Sembrava essere altrove. Fissava il pavimento e si suoi occhi presero a pizzicare. Indietreggiò leggermente e dopo aver guardato negli occhi Kageyama si portò la mano tremante sulla parte colpita e senza proferire parola si allontanò lentamente sotto lo sguardo triste della sorella e quello scioccato dei ragazzi.

Cosa ho fatto... pensò Kageyama stringendo la mano con cui l'aveva colpita in un pugno.

Kuroo si allontanò momentaneamente da Bokuto e Akashi, con cui si stava allenando, per bere, quando notò una figura saltare giù dal cancello.

"Un ladro?" si avvicinò lentamente al cancello. Nel momento in cui riconobbe la lunga chioma di Haru scavalcò il cancello, seguendola, senza pensarci due volte.

Le sue dita si avvolsero attorno al metallo freddo e con uno slancio portò una gamba dall'altra parte. Sbarrò gli occhi nel notare che la stoffa tra sue gambe si era impigliata al cancello. Sentiva il ferro estremamente vicino a Hulk il perforatore. Un passo falso e avrebbe potuto dire addio alla sua terza gamba, alle notti di fuoco con le ragazze e alla dinastia Kuroo.

"Come diavolo ha fatto a scavalcare così facilmente" quando portò anche la gamba sinistra dall'altra parte scivolò rovinandosi la maglietta e graffiandosi la schiena.

Tokyo era una grande città, piena di brave persone e altrettante cattive. Starsene in giro a quell'ora da soli non era il massimo, soprattutto per una diciassettenne.

"Ragazzina aspettami!" le afferrò il polso fermandola. La presa era salda.

"Lasciami stare" strattonò il braccio con tutto peso corporeo senza risultati. Non che una ragazzina alta un metro e una mela e con il peso di una piuma potesse competere con un gigante come lui.

"Perché non mi guardi?" la sua mano le strinse le guance costringendola ad alzare il viso. Haru sfuggì dalla sua presa e gli morse il dito prendendo a correre lontano da lui. Ma neanche il tempo di fare due passi che la fermò nuovamente.

"Ma che fai?" la rimproverò.

"Lasciami" ripeté a denti stretti tentando di liberarsi.

"No che non ti lascio." la ragazza alzò finalmente il viso puntando gli occhi in quelli felini del capitano del Nekoma. "Che hai fatto in faccia" la punta delle sue dita le sfiorarono lo zigomo facendola rabbrividire.

"È stato un incidente" lui stranamente non commentò

"Allora torniamo a scuola"

"Tornaci tu. Io non voglio" poggiò la mano su quella del ragazzo cercando di sollevargli le dita per sciogliere la presa sul suo polso.

"Cristo. Hai la mia età ma ti comporti come una fottuta ragazzina"

"Non ho la tua età"

"Come? Ma hai detto che-"

"So benissimo cosa ho detto. Mi hanno fatto saltare un anno alle medie."

"Oh un piccolo genio" disse per poi ghignare "Quindi mi dovresti chiamare Kuroo-senpai?"

"Scordatelo" un forte tonfo richiamò la loro attenzione

"Avere diciassette anni anziché diciotto però non ti da la scusa per comportarti come una bambina"

"Oh ma che carini..."

"Zitto idiota" Si diressero verso il vicolo da cui provenivano le voci.

"Che diavolo ci fate qui?" Kuroo guardò Bokuto e Akaashi scioccato.

"Vi abbiamo visti uscire da scuola e abbiamo pensato di seguirvi"

"Lui ha pensato di seguirvi. Io ho solo evitato che facesse altre cavolate dopo essere rimasto appeso per i pantaloncini al cancello per cinque minuti come un idiota"

"Quel cancello è il male" li informò Bokuto indispettito.

"Mi sono fatto male anche io" disse Kuroo rivelando loro la maglietta bucata.

"Lo sappiamo. Ti abbiamo visto. A momenti ci rimettevi le palle" disse Akaashi facendo sputare un polmone a Haru e Kotaro.

"Dobbiamo tornare a scuola" continuò poi Akaashi

"Iyada"

"Smettila di fare la bambina capricciosa. Se non torniamo ci manderanno tutti a casa a calci.
E sarebbe solo colpa tua" lei sbuffò e prese a camminare seguita da loro

"Quindi fammi capire... Perché sei un anno avanti?"

"Sono intelligente... credo"

"Credi?!" urlarono Kuroo e Bokuto

"Mhmh... Sono la prima del mio anno" lei e Akaashi si bloccarono n notare che i due si erano fermati.

"Non ci crederei neanche se vedessi la classifica della vostra scuola"

"E non ci credere che ti devo dire... Non che me me freghi qualcosa" rispose apatica.

"Terrificante... sembra Kenma"

Meanwhile:

"EH-EHH-ETCIUUU"

"Tutto bene Ken?"

"Si" rispose apatico a Taketora

"Non avrai mica preso il raffreddore con questo caldo, eh Kenma?"

"Sto bene ti dico"

T. Kuroo x OcNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ