10- «Stai mentendo»

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«Non-non parlarmi»

Fu una reazione naturale. Jimin si girò di scatto, le sue gambe agitate da una forza invisibile corsero su per le scale ripercorrendo i passi fatti poco prima. Era stato uno stupido. O almeno sentiva di esserlo. Aveva ricevuto qualsiasi segnale che gridava il fatto che quell'avvocato fosse Yoongi e lui da ingenuo qual era aveva fatto finta che si trattasse di qualche stupida coincidenza. Se ne era convinto. Forse perché ne aveva bisogno. Lui non era pronto. Non si era preparato affatto ad affrontarlo e ciò lo faceva entrare nel panico.

«Jimin! Ti prego, aspetta!» dal canto suo Yoongi, si alzò repentinamente in piedi, alternò lo sguardo tra la figura ormai scomparsa di Jimin e quella fortemente confusa di Hoseok, che era rimasto lì spiazzato all'inverosimile, ovviamente gli chiese un minimo di spiegazioni «Ma vi conoscete?»

«Sì ed ho fatto un bel casino con lui» Yoongi non esitò a dirlo, semplicemente perché era la pura verità. Lo aveva ferito, ne era consapevole e cosa ancor peggiore aveva appena visto i risultati ottenuti che, a distanza di anni, ancora erano ben presenti. Era stato veramente così terribile?

Hoseok si portò imbarazzato una mano dietro la nuca, grattandola appena e senza un valido motivo. Si chiese forse fin troppo ossessivamente se quella persona di cui Jimin non voleva parlare fosse proprio Yoongi «Oh, io non sapevo che-»

«Ti dispiace se vado da lui?» Yoongi in realtà non aveva proprio voglia di star ad ascoltare il suo cliente in quel momento, piuttosto fremeva dal correre per raggiungere Jimin e provare quantomeno a parlargli. Era lì ad un solo piano più in alto e sapeva fosse da sciocchi desiderarlo, ma ciò che più avrebbe voluto era l'abbracciarlo in quel momento.

«Non so se lui voglia vederti» gli fece notare Hoseok che sinceramente era al quanto preoccupato. Non aveva mai visto Jimin reagire in quel modo, scappare via da qualcuno, quando lui era sempre stato disponibile con ogni persona sulla faccia della terra. Yoongi non lo faceva star molto tranquillo, era il suo avvocato okay, ma lo conosceva da estremamente poco.

«Ma io ho estremamente bisogno di parlargli» gli rispose disperato Yoongi e forse fu proprio il bisogno palese che Hoseok lesse nei suoi occhi, a convincerlo e a lasciarlo andare, assecondandolo con un cenno della testa. Ma sarebbe rimasto vigile, sempre nei paraggi, con un orecchio allungato. Non era poi così tranquillo nel lasciarli soli e l'idea sembrava non piacesse nemmeno a Jimin.

Così con il permesso accordato, Yoongi scattò al piano superiore, salì freneticamente quelle scale, rischiando oltretutto di inciampare, solo per ritrovarsi nel mezzo di un grande salone con un Jimin che camminava avanti e dietro per la stanza con le braccia strette attorno il busto in segno di difesa.
Le gambe di Yoongi all'inizio bloccate, fecero giusto qualche passo, ma molto lentamente. L'ultima cosa che avrebbe voluto, era lo spaventarlo ancora una volta, lì sì che si sarebbe incazzato sul serio con sé stesso «Hey» lo richiamò piano, con voce bassa e calma.

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿWhere stories live. Discover now