23- «Ma è la realtà delle cose»

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Utilizzare un aggettivo come "soddisfacente" per poter definire quella vittoria che Yoongi ebbe su Victoria, non sarebbe stato sufficiente per descrivere il senso di appagamento morale che provava.
Lei era rimasta lì, spiazzata, con il sangue a ribollirle nelle vene e con la voglia sempre crescente di voler fare pentire Yoongi anche di essere nato.

E quest'ultimo lo realizzò perfettamente nel momento in cui, solamente due giorni dopo la famosa rimpatriata, un suo amico di vecchia data, lo chiamò per riferirgli una notizia arrivatagli per puro caso.
Così gli sembrò giusto, riferirla immediatamente a chi di dovere e soprattutto al diretto interessato.

Victoria aveva fatto la sua mossa. Presentarsi da un giudice che ben conosceva era stato un gioco da niente, allo stesso modo il chiedergli di ricorrere in giudizio per ottenere l'affidamento esclusivo di sua figlia, così da portarla in Canada con lei. Ed il mezzo più veloce per ottenere ciò era il richiede l'assistenza dei servizi sociali che avrebbero puntato gli occhi ventiquattro ore su ventiquattro su Yoongi, Jimin ed Elizabeth.
Un passo falso e l'abisso si sarebbe aperto sotto i loro piedi.

E quell'amico, che a Yoongi teneva abbastanza, decise di aiutarlo nel migliore dei modi, donandogli un consiglio che secondo il suo personale intelletto, poteva essere perfetto «Attento a quello che combini. Ogni minima cosa può affossarti in mezzo secondo. Quel ragazzo...lo terrei lontano per un po' fossi in te»

Come pensate che Yoongi possa aver reagito? Un momento di forte isteria. Sembrava il passato tornato a bussare alla sua porta con un sorriso maligno e sadico. Non poteva farlo. Non poteva permettersi di allontanare nuovamente Jimin da sé per salvaguardare sua figlia.
Soprattutto, non voleva.
Ma se veramente quella sarebbe stata l'unica soluzione per convincere gli assistenti sociali a lasciargli Elizabeth? Era nei guai fino al collo. 

Non voleva più prendere una decisione del genere, lo aveva giurato a se stesso e lo aveva giurato a Jimin. 

Sapeva di dover affrontare la situazione a testa alta, fiero di quel che era e della famiglia che aveva. Ma non era così facile. Le intenzioni buone vi erano, la messa in pratica doveva ancora essere perfezionata.

Ne era consapevole e si detestava per ogni singolo pensiero controproducente. Si odiava anche solo se per la sua mente passava quella frase del suo amico e poi di conseguenza gli appariva il volto di Jimin, facendolo pentire amaramente per l'essere così poco coraggioso.

Certamente, dopo una giornata lavorativa buttata all'aria, ore passate a rimuginare continuamente, Yoongi tornò a casa con un solo obiettivo, trovare qualche piccola virgola a livello legale che potesse rendere inutile la richiesta di Victoria. Batterla al suo stesso gioco. Voleva ed anzi doveva riuscire in ciò.

Così si fiondò a casa, aprì la porta di botto, buttò la propria cartella distrattamente in un angolo e si diresse verso la libreria che aveva in soggiorno, aprendola e cominciando a tirar fuori fascicoli su fascicoli, riguardante il suo divorzio, l'affidamento di Elizabeth e tante altre carte varie.

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿOn viuen les histories. Descobreix ara