20- «L'ultima chance»

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Per Yoongi fu difficile affrontare il volo che lo riportò in patria. Praticamente due ore di totale nullafacenza. Cosa che comportò un profondo dissidio mentale, per cui i propri pensieri vagano e si soffermano soprattutto su ciò che non vorremmo mai analizzare.
Per Yoongi scendere dall'aereo fu come prendere a respirare un po' di più. Non del tutto perché Jimin in fondo, non era lì con lui.
Arrivato a casa, non seppe con precisione che fare. La delusione verso se stesso e verso le alte aspettative che si era creato, lo stavano portando ad odiare quel rientro.
Si era ripromesso di varcare quella soglia insieme a Jimin. Ma non era avvenuto. Aveva desiderato spendere quella notte con una sola persona al mondo che adesso distava chilometri da lui.

Certo, Jimin aveva corso a per di fiato. Era salito sul primo taxi trovato e mai aveva così tanto incitato il guidatore nel correre pur di arrivare in tempo.

L'aereo gli era volato davanti gli occhi.

Aveva fatto tardi e così quel biglietto che aveva stritolato in una mano, non fu più utile.

Vide Yoongi alzarsi nel cielo ed allontanarsi da lui sempre più velocemente. Osservando incredulo quanto ancora una volta la vita avesse messo davanti entrambi un nuovo ostacolo da superare.

Yoongi quella sera non mangiò neanche, per quanto l'ora fosse propizia. L'unica cosa che riuscì ad organizzare fu la valigia. O meglio, a disfarla. Dover pensare a quali vestiti lavare, quali riporre, in che punto riporli...lo aiutava.

Anche solo l'idea che in quel momento Jimin potesse trovarsi tra le braccia di Hoseok, lo demoliva mentalmente. Lo faceva stare così dannatamente male. L'unica certezza era rappresentata dal fatto che Jimin la sua decisione l'avesse presa. Adesso non vi erano più dubbi. Da quel punto di vista si era messo il cuore in pace.

Così -quando in quell'esatto momento- il campanello del suo appartamento trillò, avanzò verso la porta con il morale a terra, gli occhi bassi e le spalle ricurve. Non si domandò neanche chi potesse essere stato a disturbarlo alle undici di sera. Semplicemente aprì la porta, speranzoso di poter scrollarsi quella seccatura di dosso il prima possibile.

Il suo sguardo risalì dalle scarpe in su, sulla persona che ebbe di fronte.

Sembrava uno scappato di casa.

In più aveva il fiato corto come se avesse corso la maratona più importante della sua vita.

Ancor prima che il volto di quel ragazzo entrasse nel suo raggio visivo, fecero capolino un paio di dita, corte e piccoline. Il pollice ravvicinato all'indice e poi una voce che disse «Potrei aver mancato il volo per tipo due minuti»

L'ultimo tratto rimanente, gli occhi di Yoongi lo percorsero di scatto. Rimanendo imbambolato ed ammutolito di fronte un Jimin che adesso si trovava davanti casa sua. Era certo di averlo lasciato in Giappone. Quindi perché adesso...

 «Sorpresa?»

𝙁𝙊𝙇𝙇𝙊𝙒 𝙔𝙊𝙐𝙍 𝙃𝙀𝘼𝙍𝙏 // ʰᵒᵖᵉᵐⁱⁿ - ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿWhere stories live. Discover now