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Ivy deglutì. "Credo sia troppo stanco per una festa del genere."
Appena entrarono in quella casa, o meglio, appena entrarono in quella villa stratosferica, Ivy volle sotterrarsi per aver annullato tutto con Nicole. I tre scemi erano abbastanza a loro agio, tranne Ivy che non era abituata a questo genere di lusso.
"Tutto bene?"- le chiese Jeremiah- "vuoi da bere?"
Jeremiah era un ragazzo davvero perfetto, insomma, simpatico, bello, ricco e soprattutto le faceva sempre tornare il buonumore. Eppure in lei c'era qualcosa che non andava.
Non era sicura di sentire le farfalle nello stomaco, neanche quando si erano baciati.
"Tu e Jeremiah state insieme?"
Ivy si voltò verso Conrad, e si portò una mano al cuore per lo spavento. "Cristo, non ti avevo visto!"
"Ho notato"- ridacchiò lui passandosi una mano tra i capelli.
"Comunque no. A te che importa? Dopotutto l'hai detto tu che tra noi non c'è niente."- sputò Ivy, e si morse la lingua dopo averlo detto. Che stupida.
Conrad si avvicinò sempre di più al suo volto, e Ivy stavolta le sentì eccome le farfalle nello stomaco. "Prova a dirlo ora."- sussurrò a due centimetri dal suo volto.
Ivy cercava di dire qualcosa, ma i suoi occhi erano sempre stati una specie di condanna.
"La colpa è tua Ivy"- continuò Conrad senza smuoversi da quella posizione, e stava diventando alquanto irritante.
"Scusami?"
"Sei tu che mi fai questo effetto."
Ivy sembrò paralizzata, e sentì un improvviso bisogno di vomitare, forse per tutto quel cibo che aveva mangiato dopo essersi chiusa in sè stessa. Guardò Conrad un'ultima volta, e poi, dopo aver scansato una decina di persone si fiondò sul WC.
Ancora un'altra volta.
Sentì dei passi dietro di lei, e non aveva dubbi che fosse Conrad. Il ragazzo le prese il viso tra le mani, e lei, non appena incrociò i suoi occhi, iniziò a piangere.