(001) Cardigan

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"To kiss in cars and downtown bars was all we needed, you drew stars around my scars but now I'm bleeding

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"To kiss in cars and downtown bars was all we needed, you drew stars around my scars but now I'm bleeding."

Cardigan||Taylor Swift

"Jeremiah, sei la mia unica ragione di vita al momento"-disse Ivy mangiando il gelato che il biondo aveva portato.

Lui rise e le scompiglió i capelli. Lei fece lo stesso.

Era da mesi che non rideva così. Da forse un anno. Beh,dalla morte di Susannah,e da quando Conrad e Belly...

"Buongiorno!"- esclamò Alex raggiante entrando in cucina. Strinse forte Jeremiah in un abbraccio, dato che non si vedevano da tanto e baciò sua sorella sulla fronte.

"Mi sei mancato amico"-disse rivolgendosi a Jeremiah.

"Anche voi,anche voi"-rise il biondo.

Passarono una buona mezz'ora facendo colazione e chiacchierando.

"Ivy quando riprendi gli allenamenti?"-domandò Jeremiah,il quale non sapeva ancora niente.

Ivy deglutì,e guardò suo fratello."Io...beh ecco,non lo so,non ci vado da tanto."-biascicó la bionda abbassando lo sguardo.

Un forte vuoto le si propagò per tutto il petto.

Possibile che quello stronzo era riuscito anche ad allontanarmi dalla cosa che più amavo al mondo?

Jeremiah non disse niente,ma si vedeva che era deluso.

"Va bene, che ne dite se andiamo tutti fuori a pranzo?"-Alex interruppe il silenzio imbarazzante e i due sembrarono essere d'accordo, perché accettarono senza esitazione.

"Chiamo anche Stiles?"-aggiunse Ivy.

"Chi?"-chiese il Fisher con voce non tanto entusiasta.

"Il nostro migliore amico. Sono sicura che andrete d'accordo. E..."-provó a dire Ivy,ma fu immediatamente interrotta da suo fratello.

"No,no e no! Felicia non la chiami,dovrai prima passare sul mio cadavere!"-sentenzió il fratello con tono deciso.

"Sta' zitto Alex, ho deciso che verrà,quindi verrà. E poi è simpatica,a te non va a genio perché è la classica ragazza che ti farà penare prima di dartela!"

Jeremiah scoppiò a ridere vedendo la faccia di Alex.

"Ma sta' zitta!"-le urlò suo fratello salendo le scale.

"Ma sta' zitta!"-Ivy imitò Alex con voce grottesca, facendo definitivamente piangere dal ridere Jeremiah.

"Ok basta,potrei sentirmi male. Te l'ho già detto che amo il tuo sarcasmo,si?"-le disse asciugandosi le lacrime.

"Si Jere,si."- ridacchiò.

E la passarono così la mattinata,parlando e scherzando come se non fosse mai successo niente.
Come se esistessero solo loro e la loro amicizia,come un tempo.

***

Ivy ormai faceva fatica anche a truccarsi. In questi ultimi tempi, vedersi bella era diventata un'impresa a dir poco impossibile.

Le uniche persone ad averla mai fatta sentire bella se ne erano andate. Per sempre.

Susannah e Conrad.

Le mancavano le parole di Susannah,il suo modo di parlare,di muoversi,di sorridere,di dire qualsiasi cosa.
Sentiva un vuoto enorme,gigantesco nel petto quando pensava a lei,consapevole di non poterla riavere indietro. Mai più.

E quando pensava a Conrad,erano i ricordi felici a farle più male.
La consapevolezza di essere stata un'ingenua a credere di poter stare bene con lui.
Essere felice con lui.
E che per lui fosse lo stesso.

**

"Conrad,non ci provare mai più!"

Ivy stava furiosamente urlando a Conrad,il quale la guardava con occhi innamorati e rideva.

Era sempre così,tra loro due.
Quando si arrabbiava Ivy era bella tre volte di più, questo pensava il ragazzo.

"Che cazzo ti ridi?Il libro poteva bagnarsi!"-piagnucoló la bionda tenendo al sicuro il suo amato libro.

Conrad cessó tutte le sue lamentele con un bacio. Ivy fu colta di sorpresa,ma ricambió,e sorrise nel bacio.

Mise le mani nei capelli di Conrad, cominciando a giocarci,sapendo quando questo gesto potesse far impazzire il ragazzo.

"Non sei perdonato, ti odio ancora."-lo ammoní Ivy dopo essersi staccata.

"Ti odio ancora"-la scimmiottó Conrad ricevendo un pugno sul braccio.

"Ei!"-protestó,ma ricevette un altro pugno.
Ivy rise,e continuarono così, all'infinito.
A stuzzicarsi,baciarsi e ridere.

Solo così quei due stavano bene.
Solo così quei due si godevano i loro attimi di felicità.

***

"Terra chiama Ivy!"

La bionda sussultò sentendo la voce della sua migliore amica.
Non era a casa Fisher, e soprattutto non era in camera con Conrad.

Solo ad uno stupido pranzo tra amici.
Affondò la forchetta nelle sue patate e continuó ad ascoltare i discorsi dei suo amici.

O meglio, Felicia e Alex battibeccare.

"Ma se io ti dico di svoltare a destra e tu svolti a sinistra!"

"Ma che cazzo dici? Sono bravissima a guidare,altrimenti non avrei la patente!"-rispose la rossa fiera del suo foglietto rosa. Ivy rise di gusto.

Amava vedere quei due litigare,giusto per il gusto di vedere qualcuno rispondere a tono a suo fratello.

Perché suo fratello era indiscutibilmente un ragazzo con una bellezza fuori dal comune,e tutte,ma proprio tutte le ragazze gli andavano dietro sbavando.

Solo lei sapeva tenergli testa come si deve. E ovviamente Ivy,ma era sua sorella,e lei sapeva tenere testa anche ad un toro.

"Chissà quanto avrà pagato tua madre per fartela avere..."-biascicó Alex che ricevette un ceffone dalla diretta interessata. "Ahia!"

Lei gli mostrò il dito medio. Fu Jeremiah ad interromperli.

"Va bene, tutto chiaro. Parliamo di altro. Stiles, hai mai fumato?"

Ivy si mise una mano sulla fronte. Semplice:siccome Jeremiah credeva che a Stiles piacesse Ivy ora lo stava sottoponendo ad un accuratissimo terzo grado.

"Solo un volta, ma..."

"Hai mai bevuto?"

"Beh si,ma..."

"E la patente la hai?"

"Jeremiah!"-strilló Ivy per far smettere l'amico. Lui scrollò le spalle.

"Scusa Stiles, a Jeremiah troppa Taylor Swift fa male, diventa rincoglionito."

Il ragazzo le mando un bacio volante che lei accettò volentieri.

Andava tutto bene, finché il cellulare di Jeremiah non squillò. E Ivy, a malincuore riuscì a leggere chi stava chiamando.

Belly.











Buongiorno!
Ed ecco a voi il primo capitolo,breve ma intenso.
Alla fine sono riuscita a buttare giù qualcosa.
Perdonatemi se questi primi capitoli sono noiosi e corti,ma sono di introduzione,spero possiate apprezzare ugualmente.
Detto questo,buona lettura❤️
-chia

THE NIGHT WE MET, Conrad FisherWhere stories live. Discover now