(002) Hello

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"Hello from the otherside, I must've called a thousand times,to tell you I'm sorry for everthing that I've done

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"Hello from the otherside, I must've called a thousand times,to tell you I'm sorry for everthing that I've done."

Hello||Adele

"Ciao Ivy"

La bionda sentì i passi di Conrad entrare nella sua stanza. Sorrise alla sua vista, e smise di fare quello che stava facendo.

Lui si sedette sul suo letto, anche se qualcosa nei suoi occhi era diverso.

"Tutto ok? Che c'è, sono finite le fragole?"- scherzò lei, ignara di ciò che Conrad stesse per dirle.

Lui ridacchiò amaramente a abbassò la testa. Quando la alzò e i loro sguardi ripresero a incatenarsi, Ivy sentì il cuore farsi leggermente più pesante, dato che aveva percepito che qualcosa non andasse.

"Conrad, che succede?"

Successe l'ultima cosa che si potesse mai aspettare: lui scoppiò a piangere.

"Ehi..."- mormorò Ivy accarezzandogli la guancia. La mano le si bagnò per via di una sua lacrima, ma non le importava -"dimmi, lo sai che sono qua per te, io..."

"L'ho baciata."

E Ivy non seppe come, ma sentì il cuore fermarsi per un attimo. Solo un attimo, come se fosse davvero morta. Per un attimo.

Si staccò immediatamente da Conrad, come se tutto ad un tratto... bruciasse.

"In che senso baciata... chi Conrad, chi?" - biascicò Ivy alzandosi. Non capiva quasi più niente, la vista era appannata dalle lacrime. Il cuore non rispondeva più, era come assente. Spento.

"Belly"

"Belly?"

***

"Belly?"

Jeremiah si alzò per rispondere a quella chiamata del tutto inaspettata, ma Ivy non aveva nessuna intenzione di restare al suo posto facendosi mangiare dalla curiosità.

"Capisco. Per caso sei con Conrad?"

Ivy sentì improvvisamente le gambe molli e il cuore pesante. La gola si serrò e percepì delle lacrime scendere, anche se lei le fermò in tempo.

"Non so, a dire la verità è da giorni che non risponde alle mie telefonate...Si, ora sono con loro. D'accordo, a stasera."

Quando il biondo stava per tornare al tavolo, Ivy che si era nascosta e avevo origliato la conversazione bloccò il suo braccio.

I loro sguardi si incrociarono e tutto sparì, lentamente. Inspirò quanta più aria possibile nei polmoni, come se quella frase le costasse tutto il suo ossigeno.

"Jer, qualsiasi cosa dobbiate fare, io vengo con voi."

***
"Mi devo fidare?"

Alex continuava a porre questa domanda a Jeremiah dopo che lui gli aveva rifilato una scusa per giustificare le assenze che avrebbe fatto lui e Ivy.

Per il momento avevano preferito coinvolgere meno persone possibili.

"Si amico, ti ho detto che è una tradizione tra migliori amici. Un weekend in questo hotel sul mare e poi torniamo."

Ivy sbuffò e decise che era meglio andare a preparare lo zaino invece di sentire quei due discutere. 

Infilò nel suo zaino preferito, e anche piuttosto vissuto, cose completamente a caso dato che la sua testa era concentrata su ben altro.

Conrad era sparito.

Avrebbe rivisto Belly.

E in quel momento tutto le sembrò una cazzata, una grandissima cazzata. Ma del resto Ivy Morgan viveva in cerca di cazzate, era una cosa che segnava la sua vita da sempre e l'avrebbe sempre fatto.

Cazzate su cazzate.

Si, probabilmente avrebbe raccontato questo ai suoi figli.

Scese le scale con la testa che le stava per scoppiare, usando qualsiasi forza in suo possesso per sdrammatizzare la situazione.

"Allora Fisher, quando arriviamo ti faccio comprare un bel  costume rosa fluorescente, così ti vedrai solo tu! Che ne dici?"- scherzò Ivy per ingannare il fratello. E forse anche sè stessa. Per fingere che andasse tutto bene, che stava veramente solamente andando a trascorrere un normalissimo weekend col suo migliore amico.

Jeremiah si girò verso Alex mimando con le labbra "aiuto", e Ivy non gli risparmiò un pugno sulla spalla.

"Divertitevi!"

I due si guardarono. "Ah be', questo sicuro."

***

"Dici che farà finta di niente?"- Ivy pose quella domanda a Jeremiah mentre erano in macchina, a sgranocchiare un enorme pacco di patatine. Ivy ne mangiava una e poi passava l'altra al biondo che guidava. Un ottimo lavoro di squadra.

"Non lo so, Belly non è mai stata molto brava a fingere."

"Non saprei. Io l'estate scorsa non avevo mica capito che fosse innamorata pazza di Conrad. Insomma, si è fatta prima mio fratello e poi te, come dovevo capirlo?"- sbottò Ivy sgranocchiando quante più patatine possibili.

"Innamorata pazza non lo so, ma di sicuro per aver fatto una cosa del genere deve piacergli molto."

Si vedeva che Jeremiah ci era rimasto male. Molto male. Era per questo che lui e Ivy erano migliori amici. Si capivano. Potevano dirsi tutto, qualsiasi cosa, non si sarebbero mai giudicati. Mai. Erano fatti l'uno per l'altra, un'amicizia preziosa, una di quelle che porti dentro per tutta la vita.

E il solo pensiero che una volta si erano baciati, che avevano lontanamente pensato di piacersi li faceva solo contorcere dalle risate.

"Già."

"Ma tanto già sai che se Conrad ti farà soffrire di nuovo si ritroverà senza un braccio."

Ivy sorrise. "Non ti facevo così aggressivo Jeremiah Fisher. Tutta l'aria da bravo ragazzo, e poi..."- ghignò sotto i baffi.

"Io non sono un bravo ragazzo, lo si capisce da come bacio."

Ivy scoppiò in una fragorosa risata. "So benissimo come baci Jer, ma tu sei tutto tranne che un cattivo ragazzo. Smettila di fare il finto duro, che tanto non lo sei."- rise la bionda toccandogli il naso.

"Smettila!"- protestò lui ridendo e facendole il solletico al fianco.

"Jeremiah pensa a guidare!"- lo rimproverò indicandogli la strada.

Il viaggio proseguì senza traffico o intoppi, e in men che non si dica arrivarono alla cosiddetta Brown. L'aria rigida del college si fece immediatamente sentire quando Ivy scese dall'auto.

Poi le arrivò un messaggio. Stiles.

Fammi sapere come procede il viaggio. Felicia mi ha detto di dirti che le manchi. Sia chiaro, manchi a lei, non a me.

Per ora tutto bene. Si certo, ci crediamo tutti Stiles.

"Chi è che ti fa sorridere così?"

"Nessuno"- asserì Ivy posando il cellulare.

"E nessuno per caso è moro, ha il ciuffo, gli occhi scuri, è alto un metro e ottantasette..."

"Ok basta!"- ridacchiò la bionda- "siamo qui per cercare il dormitorio di Conrad e incontrare Belly. Muovi il culo!"

"Sissignora!"

E i due non lo sapevano, ma quello era solo l'inizio di un'avventura piena di colpi di scena.

Belli, brutti.

Ma come diceva sempre Susannah, l'avventura è sempre degna di essere vissuta.

THE NIGHT WE MET, Conrad FisherWhere stories live. Discover now