(014)Control

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«𝗘𝘃𝗲𝗻 𝘁𝗵𝗼𝘂𝗴𝗵 𝗜'𝗺 𝗼𝗹𝗱𝗲𝗿 𝗻𝗼𝘄 𝗮𝗻𝗱 𝗜 𝗸𝗻𝗼𝘄 𝗵𝗼𝘄 𝘁𝗼 𝘀𝗵𝗮𝗸𝗲 𝗼𝗳𝗳 𝘁𝗵𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘁,𝗜 𝘄𝗼𝘂𝗹𝗱𝗻'𝘁 𝗺𝗮𝗱𝗲 𝗶𝘁 𝗜𝗳 𝗜 𝗱𝗶𝗱𝗻'𝘁 𝗵𝗮𝘃𝗲 𝘆𝗼𝘂 𝗵𝗼𝗹𝗱𝗶𝗻𝗴 𝗺𝘆 𝗵𝗮𝗻𝗱

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«𝗘𝘃𝗲𝗻 𝘁𝗵𝗼𝘂𝗴𝗵 𝗜'𝗺 𝗼𝗹𝗱𝗲𝗿 𝗻𝗼𝘄 𝗮𝗻𝗱 𝗜 𝗸𝗻𝗼𝘄 𝗵𝗼𝘄 𝘁𝗼 𝘀𝗵𝗮𝗸𝗲 𝗼𝗳𝗳 𝘁𝗵𝗲 𝗽𝗮𝘀𝘁,𝗜 𝘄𝗼𝘂𝗹𝗱𝗻'𝘁
𝗺𝗮𝗱𝗲 𝗶𝘁 𝗜𝗳 𝗜 𝗱𝗶𝗱𝗻'𝘁 𝗵𝗮𝘃𝗲 𝘆𝗼𝘂 𝗵𝗼𝗹𝗱𝗶𝗻𝗴 𝗺𝘆 𝗵𝗮𝗻𝗱.»

Ivy era l'ultima tra tutte le debuttanti. Teneva stretto il suo mazzo di fiori, lo torturava, respirava a fondo. Sentiva il suo stomaco contorcersi continuamente. Tuttavia lei sopportò, sopportò tutto quel dolore.

Sapeva che era temporaneo. Che sarebbe passato. Sarebbe potuto durare anni, ma lei sapeva che prima o poi sarebbe passato. Ne era certa.

Perciò rimase lì in piedi, ascoltando la presentatrice e aggiustandosi il vestito di tanto in tanto. Man mano che saliva le scale il dolore era sempre più debole. Guardò attentamente le sue scarpe, si concentrò profondamente per fare gli ultimi gradini rimasti, come se fossero gli ultimi passi di un cammino stancante e infinito.

Quando sollevò la testa, e vide Conrad si lasciò tutto quanto alle spalle. Toccò la sua pancia, come se per magia tutto il dolore e i conati di vomito fossero scomparsi. 

Quando la presentatrice pronunciò il suo nome, lei si fece avanti e lasciò che Conrad la prendesse sottobraccio. Sorridevano entrambi.

"Sei bellissima."- le sussurrò Conrad.

"Dillo un'altra volta e ti vomito addosso."- disse Ivy sorridendo.

Dopo aver fatto la foto, scesero dalle scale, lentamente, come se quel momento fosse destinato a durare per sempre.

Arrivarono davanti al loro tavolo, dove vi erano già Belly e Jeremiah. Ivy aveva il suo mazzo in mano, ma non sapeva a chi darlo. E pensare che avevano passato mesi ad organizzare tutto, e l'unico misero problema fosse proprio un mazzo di fiori, la mandava in panico.

Si guardò intorno, e poi decise instintivamente. In quel tavolo erano seduti Cleveland, John, Alex, Laurel e Susannah. E lei non ebbe più dubbi.

Susannah era al settimo cielo, non poteva crederci. Ivy con gli occhi lucidi, esausta da tutte le emozioni che aveva provato di questi ultimi tempi, le consegnò il mazzo e si tuffò tra le sue braccia.

Tutti conoscevano la storia di Ivy, e tutti quella di Susannah. E non poterono fare altro che applaudire. La ragazza e la donna si strinsero talmente forte da togliere il fiato, piangendo ininterrottamente.

Quando si staccarono, si sorrisero, consapevole che qualsiasi cosa fosse, sarebbe durato per sempre. "Ti devo tutto, Susannah."

"Ti voglio tanto bene, bellissima ragazza."

Di nuovo la sala scoppiò in applauso assordante, e Ivy guardò la presentatrice come per chiederle il consenso.

Salì sul palco nuovamente, prese in mano il microfono e parlò.

THE NIGHT WE MET, Conrad FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora