tre

7.2K 193 138
                                    

Maria ieri ci ha parlato delle regole che tutti dobbiamo rispettare per stare dentro la scuola

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Maria ieri ci ha parlato delle regole che tutti dobbiamo rispettare per stare dentro la scuola.
Dopomani c'è la prima puntata e tra un quarto d'ora abbiamo la prova generale tutti insieme, quindi è buono continuare a ripassare.

Sto provando e riprovando la coreografia, quando all'improvviso la porta della sala si aprì.
Non era Raimondo, non era un professionista, non era un membro della produzione, ma bensì è Samu che, ovviamente, senza maglietta camminava anche negli studios senza maglietta

"Ma tu non ti copri mai?" Domando io, con il fiatone mentre mi avvio verso il telecomando per stoppare la base

"Perché dovrei? Devo sfoggiare il mio fisico" dice e io sorrido strafottente, perché so benissimo la citazione da dire

"Se fossi divertente la metà di quello che credi, saresti il doppio più divertente di quello che sei."
Continuo, fermandomi per un momento a guardarlo.

È stanco, si vede.
Facendo lezione quasi 9 ore al giorno, i muscoli sono sempre più retratti e spesso ci troviamo entrambi a metterci il ghiaccio o a prendere antidolorifici, pur di lenire il dolore.

"Shadowhunter, città di ossa" accennando a un sorrisetto sbilenco "È il mio film preferito, non hai modo di fregarmi" dice tranquillo lui

"Ci sono altri trecento campi semantici in cui io potrei fotterti" continuo, bevendo un sorso dalla bottiglia che lui mi ha passato

"Sicuramente mi batti in senso di imbarazzo." Asserisce, e lo guardo assottigliando gli occhi a due fessure

"Gne gne, ti credi simpatico?" Dico, alzandomi di nuovo per andare al centro della sala e far scroccare il collo
"Cosa balli?" Mi chiede

"Driver Licence" dico, andando a prendere la felpa per infilarla, dato che dobbiamo andare alla sala registrazioni, per appunto le prove generali.
Sono stata una volta sola in questo studio, ma mi ha già regalato grandissime emozioni.
Entrare nella scuola è stata la cosa migliore che mi potesse capitare a dire il vero

"Figa" dice lui per poi sospirare "Vediamo una serie dopo?" Dice accompagnandomi nella camminata verso la sala registrazione, infilandosi finalmente una maglietta

"Potrei dirti che lo faccio perché sei senza maglietta, ma mentirei." Alzo le spalle e lui mi guarda

"Sai che sei davvero stronza?" Mi chiede di getto, fermandosi un atimo

"Si è muoviti perché Maria non starà ad aspettare noi e il nostro ritardo" continuo camminando avanti a lui, ma mi ferma per un polso facendomi girare di scatto verso di lui

Mi trovo a pochi millimetri dal suo viso e non posso fare a meno di notare che ha qualche lentiggine, le labbra leggermente screpolate e gli occhi marroni, esattamente come i suoi capelli

sai che ti piace
coscienza del cazzo

Mi rimprovero da sola, ma non riesco a staccarmi. C'è qualcosa che non mi fa staccare da lui.
È come se lui fosse la calamita e io il pezzetto di metallo che cerca di non essere preso ma non ci riesce

"Chiedo venia se interrompo, ma abbiamo le prove generali e voi, nel bel mezzo del corridoio non aiutate proprio a niente" Samuel si schiarisce la voce e poi parla, ottenendo uno schiaffo sonoro da parte di Maddalena

"Quando uno è scemo non puoi proprio farci niente. Scusate ragazzi" dice lei, tirando via per il braccio il nostro compagno di stanza, tanto simpatico quanto impiccione

"D-dobbiamo andare" sussurro a malapena, staccandomi dalla sua presa e continuando a camminare con il capo basso

"Conto su di te per stasera bellissima" dice, sorpassandomi e andando a sedersi già al suo banco, dove io arrivo con qualche secondo di ritardo, ma in tempo per le prove

"Me sa me sa, che me devi racconta' n po' de cose. Eh Vi?" Domanda proprio il ballerino biondo, che qualche attimo prima non ha esitato un momento prima di interromperci.

Per tutto il tempo delle prove finché non è toccato a me ho pensato a lui.
Anzi, forse l'ho pensato ancne mentre ballavo e non me ne sono resa conto

Non so cosa mi stia prendendo...
ti piace, cogliona
zitta, sei tu che mi rendi cogliona
sono i tuoi sentimenti, ammettili e starai meglio
affanculo, non mi rendo ridicola dopo una settimana

"Va bene, grazie Lavinia" dicono i membri della produzione e io, dopo averli ringraziati mi siedo al mio banco, provando a focalizzarmi su Gianmarco, che dopo di me balla mostrando a tutti la sua coreografia

Quando tutti finiamo torniamo a casa e siccome è il mio turno per usare il telefono, ne approfitto per ascoltare un po' la musica ed anche chiamare mamma.
Non ho un buonissimo rapporto con lei, però la mamma è la mamma.
Le farà sempre piacere avere notizie

Le racconto un po' di cose e sorrido, per poi andare a posare nuovamente il cellulare in cucina, nella scatola apposita dove.tutti li lasciamo quando non è il nostro turno

"Una maglietta si paga a casa tua vero?" Domando, quando vedo per l'ennesima volta Samu aggirarsi senza maglietta per casa

"Ammettilo che non vuoi che stia così perché sono estremamente irresistibile e ti distraggo" dice lui indicandosi e si alzano degli ohhh dai presenti nella stanza

"A me no, ma a Ludovica che sta bruciando il pane forse si" dico indicandola, mentre lei si è fissata a sentire il nostro ennesimo battibecco di una settimana intera

"Peccato, non è su di lei che voglio fare colpo" mi schiaccia l'occhiolino e poi si allontana per berr lasciandomi lì impalata al centro della stanza

"Sta zitto. Non aprire bocca su questa questione o stanotte ti raso a zero Samuel, sappilo"  dico senza guardarlo

"No eh, volevo solo dire che tra tipo dieci minuti gioca l'Italia" ci dice tranquillo, mentre tutti si catapultato ad accendere il televisore, io rimango ancora lì, a vedere lui che tranquillissimo si beve un bicchiere d'acqua

"Eh beh, mi sembra tutto molto chiaro ora" dice, posando il bicchiere nel lavandino e tornadno verso di me.
Mi prende per i fianchi e mi fa sbattere al suo corpo e sospiro

"Sei cotta di me, ma non vuoi ammetterlo" dice convinto

"Ma perfavore, al massimo è il contrario" gli faccio notare la posizione "Sei tu che mi tieni stretta, fianchi contro fianchi. Non sono io caro"

"Vi muovete o no?" Urla qualcuno dalla sala e a quel punto scioglie la posizione e mi lascia andare manteneneodzsmepde un sorriso sbruffone

"Ti consiegliere di controllare bene le  carte giocate" dico, spostando a un lato i capelli  e allontanandomi, dandogli le spalle

𝗣𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗔𝗻𝗶𝗺𝗮 | 𝐒𝐚𝐦𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora