quarantadue

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Abbiamo decorato l'albero che la produzione ci ha mandato e ci abbiamo appeso le nostre lettere

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Abbiamo decorato l'albero che la produzione ci ha mandato e ci abbiamo appeso le nostre lettere.
Adesso le stiamo leggendo uno per volta.
Stringo la mano di Samu e poi mi alzo andando verso l'albero.
Sospiro e la prendo, passando poi una mano sul fianco.

Tutti i miei compagni mi fissano con occhi dolci, piccoli sorrisi in volto e aria familiare e comprensiva

"Caro babbo natale,
come sai non sono una persona che chiede molto, ma quest'anno ho due richieste
Passare solo altri 5 minuti con mia madre e smettere di essere me" dico, chiudendo poi la lettera e andando di nuovo a sedermi

"Chi manca?" Domanda Mattia, sovrastando tutto gli altri suoni

"Samu e Fede" dice Aaron e voce alta. Volto la testa verso Samu, che intanto ha uno sguardo fragile

"No io non la voglio leggere" dice facendosi sentire mentre Fede apre e chiude la sua busta passandosi una mano sulla fronte

Samu si alza e gli vado dietro, chiudendo la porta della stanza  mentre lui chiude dietro di sé la porta del bagno

"Samu" dico battendo la mano sulla porta, nella speranza che lui dia qualche cenno di vita "Stai bene?" Domando allora, aprendola e trovandolo a sciaquarsi le mani

"Si" dice e alzo un angolo delle labbra,  accennando a un piccolo sorrisino "Non ti credo" dico mettendomi accanto a lui

"Con me puoi parlare, lo sai" dico osservandolo, mentre si passa una mano sotto gli occhi, ma ignorando la mia domanda esce, prende l'iqos e va fuori

Sospiro uscendo dal bagno e mi volto  verso il suo vecchio letto con una faccia disperata per metà

Ripercorro tutta la strada e arrivo in cucina dove mi fermo e lo guardo parlare fuori con Maddalena e Megan

"Ti ha già sostituito a quanto vedo" dice una voce alle mie spalle e però non trovo nessuno

"Non far finta di non vedermi, sono sempre nella tua testa cucciola"

"No tu non lo conosci" dico tirando un grande sospiro "Non deve stare sempre con me" continuo

"Non starei così con delle mie amiche cucciola, lo sai bene" sento ancora parlare, ma non vedo chi mi sta parlando

"Infatti, tu te le saresti portate direttamente a letto" continuo a blaterare e sento allora qualcuno toccarmi la spalla

"Parli da sola da quindici minuti, sei sicura di star bene?" Domanda Ramon, parlandomi sottovoce

"S-si, tranquillo" dico. Mi metto una mano dietro al collo, accennando a una faccia sconvolta, voltandomi poi andarmene di nuovo

"Dove vai?" domanda Rita, osservandomi mentre a passo svelto me ne vado dalla cucina

"Non ho fame, mangiate anche per me" senza aspettare risposta o udire alcun suono vado verso la stanza azzurra, chiudendomi poi la porta alle spalle.

Guardo l'orologio e noto che sono le 9.30, per non dimostrare di essere una totale nullafacente apro i libri e mi metto a studiare

"Ehi" metto le mani sulle orecchie e alzo la testa al soffitto

"Non voglio sentirti" dico di scatto, sentendo poi qualcosa toccarmi la gamba
"Vivi è tutto apposto?" Apro gli occhi e vedo Samu, alzandomi poi di scatto

"S-si, scusa" passo una mano sugli occhi e chiudo i libri facendogli spazio

"Mi dici cos'hai? Ci sei rimasta male perché non ho voluto parlarne con te?" domanda allora mentre passo le mani sui quadrati della coperta.
Scuoto la testa e abbassa la testa per guardarmi

"Non ti obbligo a parlare solo con me, puoi parlare con chi ti pare" poggio la testa al muro e lo guardo, mentre mette le mani ai suoi lati

"Ma hai qualcosa" dice cercando di fermarmi le gambe

"Ho che mi ha fatto male vederti in quello stato e sentirmi così impotente" dico sinceramente incrociando le braccia al petto, alzandomi poi il cappuccio

"Ma non devi stare male per me" dice

"Siamo parabatai...siamo legati per la vita...condividiamo i sentimenti ormai Samu, non mentire nel dirmi che quando sto male io non stai male tu. Stai male per me delle volte?" Domando

"Io sto sempre male per te" dice

"Vedi...è una cosa che ci porterà sempre uno verso l'altra" dico prendendo le sue mani fra le mie e dandoci su un bacino

"Come farò senza di te quando usciremo da qui?" Domanda tirandomi a se per abbracciarmi

"Non pensarci amore, ci sarà sicuramente tempo, va bene?" Domando accarezzandomi il braccio

"Ma come fai?" Domanda ad un certo punto facendomi alzare la testa di scatto, non sapendo bene cosa rispondere

"Sono mamma da un bel po' in realtà" dico, osservandolo fare una faccia strana "Non ho un figlio mio tranquillo, ma mia sorella è  come se lo fosse" giocherello con i laccetti della sua felpa e senza rendermene conto sorrido

"Oi scema" alzo la testa verso la telecamera e saluto Maria con la mano, sentendola poi ridere dell'altoparlante "parliamo un po' della letterina ti va?"

Sospiro e mi metto seduta "Suppongo ti interessi la seconda parte, visto che la prima è abbastanza esplicita" domando, mentre Ssmu mi stringe la mano rassicurandomi

"Mi dici cosa intendevi per smettere di essere me?" Mi domanda e annuisco

"Io sono le mie insicurezze, Maria, e in futuro io non voglio essere insicura" dico, passandomi la mano libera nei capelli, cercando di sorridere

"Ma mi dici cosa ti han detto perché tu ora sei cosi?" Domanda allora Samu, intromettendosi nel discorso

"Quando parlavo mi dicevano stai zitta, non sei bella, non mi piaci, non ci servi qui, e cose del genere" dico semplicemente

"Ti facevano sentire fuori posto quindi?" Domanda e io annuisco "Stai tranquilla Lavi che mentre tu sei qui s realizzare il tuo sogno, loro sono a casa a crogiolarsi nel nervosismo perché loro non ci sono riusciti" dice la bionda incoraggiandomi

"Maria ma se tipo spaccassi la faccia s chiunque le ha detto queste cose mi arresterebbero secondo te?" Domanda allora Samu facdndomi ridere

"Dipende da quanto male gli fai" dice lei dandogli corda
"Tanto male Maria" dice lui ridendo leggermente
"Calmati Superman, non li vedo da quando sono qui e sto bene con te, non pensare a loro"

"Vabbe dai, adesso vado, baci" le mandiamo un bacio e lei stacca

"Vado a parlare con Dani, nel caso quando torno ti trovo a dormire notte" sa che mi addormento presto e mi da un bacio in fronte sorridendo, per poi uscire dalla stanza

𝗣𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗔𝗻𝗶𝗺𝗮 | 𝐒𝐚𝐦𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora