quattro

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"Attenzione! Palla!" Sento urlante e alzo lo sguardo dal PC, poi però mi pento di averlo fatto, perché dritto in testa mi arriva il pallone da pallavolo che io stessa ho portato da casa e ho prestato ai ragazzi per giocare

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"Attenzione! Palla!" Sento urlante e alzo lo sguardo dal PC, poi però mi pento di averlo fatto, perché dritto in testa mi arriva il pallone da pallavolo che io stessa ho portato da casa e ho prestato ai ragazzi per giocare

"Raga se mi esce un bernoccolo prima di domani che c'è la puntata, giuro che in diretta nazionale mollo una cinquina a tutti quanti" dico passandomi una mano sulla testa

"Come stai?" Chiede Wax, venendo verso di me con fare allarmato

"Come se sette deficenti mi avessero appena tirato un pallone sulla testa. Come dovrei stare secondo te?" Domando, accennando una risata e prendendo dalla tasca l'Iqos.

Quando tutti si scusano per i danni recati alla sottoscritta , li lascio andare e riapro Word, continuando a scrivere

"L'emozione nelle diverse arti" sento qualcuno leggere il titolo del mio testo e alzo il cappuccio

"Mamma e papà non ti hanno mai insegnato che è da maleducati curiosare?" Chiedo a Samu, che intanto era venuto fuori, disturbando la mia solitudine

"Sei sempre da sola. Vuoi venire un po' con noi a giocare?" Domanda lui e io nego con la testa

"A volte mi piace stare da sola. È rilassante, non devo dare conto di niente a nessuno" dico, continuando a schiacciare i tastini con le lettere.

"Se vuoi restare sola a studiare ti lascio sola. D'altronde so che pensi che ti disturbo sempre" dice

"Ma va figurati, anzi mi farebbe piacere che restassi...potresti darmi un parere" rispondo, continuando a scrivecchisre su word

"Ti avverto che non sono molto capace in Italiano" mi dice, alzando le mani all'aria.
Un brivido, a causa del freschetto che c'è, mi percorre le spalle e lui sembra accorgersene, perché si sfila la felpa e me la mette sulle spalle restando semplicemente con la maglia 

"Ecco, ora starai meglio" risponde, sistemandomi un ciuffo di capelli ribelle

"Ricordami di dove sei" gli dico, dato che non ho idea. Avevo provato a immaginare di dove fosse, ma non ne ho idea

"Palermo, Sicilia" dice e io annuisco, per poi cambiare rapidamente discorso

"Sei il primo. Che si preoccupa per me, intendo" dico mettendo da parte il computer "Certo che se smettessi di fare lo sbruffone che fa finta di non avere magliette, sarebbe anche meglio; ma procediamo a piccoli passi" dico

"Farò finta di non aver sentito quest'ultima parte, ma va bene come vuoi tu. Ti corteggerò poco a poco" dice, per poi tornare a guardate davanti a se

è questo ciò che volevi sentirti dire
ma la smetti di comparire sempre quando sono con lui?
sei tu che mi invochi, io non faccio nulla
ma vattene un po' affanculo
stare con tutti questi romani non ti fa bene

"Mi stai ascoltando?" Domanda, smuovendomi una spalla

"Mh? No, dimmi" dico abbassando lo sguardo sulle mani.
Non stavo bene con un ragazzo da tanto.
Non mi ricordo come ci si comporta
Non mi ricordo che effetto fanno i nuovi sentimenti
Non voglio fare passi falsi

"Ti ho chiesto se volevi mangiare qualcosa. Non ci metto niente per prepararti qualcosa" dice guardando un attimo dentro

"Un panino va più che bene" dico accennando un sorriso, più falso del sole ghiacciato
Si alza e mi tende la mano, la stringo e rientriamo.
Consapevole che non ce la farò
Sapendo anche che gli altri ci stanno guardando

Mi siedo a uno sgabello, poco lontano da Mattia, che per puro caso è seduto lì.
Mentre mi guarda abbasso lo sguardo e resto s guardare le braccia

Ogni minima cosa, è un gigante che non va

Mi dispiace vanificare il suo impegno ma proprio non ce la faccio.
Mi mette il panino avanti, poi fa il giro per andare a mettere a posto nel frigo e nel mobile le cose

Guardo per più di un secondo il panino, con le braccia avvolte a torno allo stomaco.
Deglutisco e con le mani tremanti lo afferro avvicinandolo alla bocca, ma non ce la faccio e lo lascio cadere

"Mi dispiace, non posso" dico solo questo, poi scappo via, andando a chiudermi in bagno.
Lacrime salate cominciano a scorrere sul mio viso, accompagnate da sonori singhiozzi.

Mi metto le mani nei capelli e continuo a piangere.
Mi ero ripromessa che sarei riuscita a farmi questa esperienza senza quel demone chiamato cibo, ma niente. Non ce la faccio proprio

Sento bussare alla porta, così mi alzo e apro la porta, uscendo alla stessa velocità con cui sono entrata.
Mi dirigo in camera e mi poggio sul mio letto.
Per mia fortuna ho pensato bene di prendere il letto rialzato così che le persone non mi disturbano appena entrano in stanza

"Ehi" ho il cuscino che mi avvolge la testa ma riesco comunque ha sentire la voce calda e il marcato accento siciliano di Samu, accompagnata dalla mano che dolcemente mi accarezza la schiena "ti va di farmi un po' di spazio?"

Tolgo il cuscino dalla faccia e lo giro dal lato asciutto, per poi farmi più verso il muro e asciugare le lacrime con i palmi delle mani.
Si stende accanto a me e all'inizio non diciamo niente.

Nel silenzio si riescono a sentire solo alcuni respiri strozzati e le sue mani che mi spostano i capelli, fino poi ad abbracciarmi.

Mi metto in posizione fetale e poi tra le sue braccia comincio a raccontare "Per questioni superiori che ora non sto qui a spiegarti, a dodici anni ho cominciato a mangiare solo una mela al giorno, prima delle lezioni pomeridiane di danza.
Dopo un mese più o meno cominciai a non fare più neanche quello.
Mangiavo un boccone ogni due/tre giorni e bevevo solamente.
Ma i liquidi non sono sufficienti" dico, mentre mi passa un fazzoletto

"Vi, non sei obbligata a parlarne" Dice , vedendo il mio sguardo rotto e perso nel vuoto 

"La verità è che mi sentivo oppressa. Oppressa dal mondo, oppressa dai giudizi, oppressa dagli altri. Non mi sentivo all'altezza e mi isolavo, mi nascondevo nella danza e nello studio. Non mi ritengo una bella persona. Insomma, il mio ex mi ha lasciato perché ero troppo paranoica. Poi tutto dopo quello è andato a scatafascio...diventai scheletrica e alla gente faceva impressione. È un anno che più o meno riesco a mantenermi, ma il rischio di caderci di nuovo è davvero alto"

"Vi, sei bravissima e una bellissima ragazza ed è io mondo a dover essere preoccupato di non farsi male con te nei paraggi, davvero. In una relazione le insicurezze e le paranoie servono, non saresti umana altrimenti. Ti ha lasciato andare e ci ha perso, da perfetto deficente, io pagherei oro per stare con una ragazza come te" dice

"Com'è una come me? Brutta con cui non puoi sfigurare?" Domando stringendolo ancora e cominciando a fargli i grattini sulla schiena

"Tutto il contrario. Sei bella, simpatica, solare, sei insicura vero, ma possiamo lavorarci insieme. Ari intelligente e non ti fai abbattere da nessuno nonostante tutto" dice "La ragazza perfetta in pratica" continua

"Nessuno è perfetto Samu" dico sentendo il respiro farsi pesante e sbadiglio

"Tu si Vivi, anche se non te ne accorgi" dice, semplicemente dandomi un bacio sulla fronte "Adesso riposati, ti sei stancata molto oggi bimba" dice

𝗣𝗶𝗰𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗔𝗻𝗶𝗺𝗮 | 𝐒𝐚𝐦𝐮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora