Tentativi di riconciliazione (Parte II)

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Lasciò il sassolino sul tavolo e le domandò -Preferisci farti allenare da un uomo che ti ha voltato le spalle alla prima occasione, piuttosto che da...-

-Da uno che all'occasione mi ha sempre voltato le spalle? Sì. Lui ha sbagliato una volta. Tu mille.-

Darco deglutì, doveva immaginare che il paragone non sarebbe andato a suo favore. La ragazza si era infilata anche i pantaloni della felpa, si stava mettendo delle scarpe da tennis. Voleva uscire?

-Sei ingiusta.- sostenne però lui, lasciandola davvero attonita. La vide voltarsi e lui le lanciò un'occhiata storta -Anche tu conosci le mie motivazioni. Sai bene perché quando te ne sei andata...-

-Mi avete cacciata.-

-E' stata Anwyn! Io dovevo stare zitto! Lo sai, cazzo! So che lo sai!- e l'additò, ora lui quello infervorato e lei piegò il capo di lato, storcendo la bocca e stringendo le palpebre -Ci hai spiate, hai spiato me e Lize mentre...-

-Sì.- affermò lui, alzando il mento e mostrando che non ne era affatto pentito -Ed è stato un bene che l'abbia fatto. Ogni singola volta in cui l'ho spiata.- sottolineò, con una boria da inasprirla ancora di più -Vattene! Non meriti nemmeno che io ti ascolti!-

-Non ci penso nemmeno. E mi ascolterai, ragazzina. Adesso hai proprio rotto il cazzo con questa assurda valle di lacrime! Per che cosa?! Ah? Vuoi farmi sentire in colpa? Vuoi estorcermi delle scuse!?- le domandò, incalzante, mentre la raggiungeva con sguardo aggressivo -Puoi sognartele! Ogni mia reazione e risposta è sempre stata totalmente giustificata! Non hai mai apprezzato davvero quello che ho fatto per te!-

E quella spalancò la bocca, oltraggiata, mentre lo stava fronteggiando, purpurea in viso -Questo non è...!-

-Certo che è vero! Altrimenti apprezzeresti il fatto che sia venuto fino a qui, strisciante, nella speranza di abbattere questa assurda testardaggine!-

-Sei qui solo per i tuoi comodi!-

-E cosa te ne dovrebbe fregare!? TU dovresti amare a sufficienza Sharlize da non obbligarmi a chiederti di tornare da lei! TU avresti dovuto combattere per la vostra amicizia e invece ti son bastate le parole di una psicopatica e il mio silenzio per scappare via! Questa è l'inconsistenza dei tuoi sentimenti per Sharlize! Questa è la TUA inconsistenza come persona! E sta' certa che nemmeno col potere di tutte le Ordinatrici e i fottuti Titani si potrebbe insegnare la magia libera a una persona come te!- ultimò, incattivito ed esasperato ormai dai suoi ripetuti dinieghi.

Lei era pallida e lo guardava a bocca e occhi spalancati. Completamente basita davanti a tutti quei perfidi pensieri che le aveva vomitato addosso.

Vide le lacrime abbandonare copiosamente i suoi occhi e si pentì rapidamente di tutto quello che le aveva detto. Aveva esagerato.

La vide tornare sul letto, tremante e stringere le ginocchia mentre le afferrava con le mani -Vattene via...- gli sibilò a quel punto, senza fiato e lui alzò il viso verso il soffitto -Oh, senti...-

-VATTENE!!- berciò a quel punto lei, sgolandosi e piegandosi in avanti, lasciandolo sconcertato dall'urlo che aveva appena cacciato, con le mani spostatesi al ventre.

Darco la osservò da lontano, dovendo ammettere che in quel momento non la riconosceva -Un mese fa non avresti mai reagito in questo modo. Te ne saresti fregata delle mie parole.-

Osservò, continuando poi -Tuo padre è una persona velenosa, devi smettere di frequentarlo... e restare costantemente in questa casa, con quelle persone... ti sta indebolendo.-

-Ma cosa ne vuoi sapere di me?- lo interruppe lei, incredula davanti all'ardire che aveva avuto nell'avanzare certe pretese.

Darco la vide alzarsi in piedi e andare a farsi la coda, con espressione cupa e tagliò corto, si era decisamente stancato di usare i guanti -Lo so e basta.-

VI. I TitaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora