La prima mossa (Parte IV)

278 35 5
                                    

E in realtà nessun Malfoy ci stava riuscendo.

Dalle acque del lago nero spuntò fuori un enorme serpente verde che atterrì Monica, obbligandola a voltarsi dalla parte opposta rispetto alla divinità. Le squame del rettile brillavano sotto i raggi del sole che stava sbucando oltre le nuvole, proprio da quel chiarore sentì gracchiare un maestoso uccello dorato che planò in direzione del serpente, era un grifone. Lo vide volare raso terra, velocissimo, in direzione del castello.

La terra aveva iniziato a tremare sotto l'ombra delle sue grandi ali lucenti, mentre la neve si stava sciogliendo e, dall'ampia zolla di terreno che si stava svelando ai suoi occhi, sbucò fuori il muso fulvo di un enorme tasso.Con un forte colpo di dorso ruppe la superficie terrestre sopra di lui. A ogni suo passo il suolo tremava, era diretto alla scuola come gli altri.

Monica si portò le mani alla bocca nel vedere l'edificio tornare a ricostituirsi davanti ai suoi occhi.Prese a piangere colta dalla gioia immensa che stava provando e anche lei decise di muoversi verso la scuola. Quando ormai fu in prossimità però, notò che dal tetto nero di una torre non a caso si erano aperte altre due grandi ali. Erano quelle di un corvo.

Proteggere la scuola era stato il suo intento primario, ora non sarebbe stata più sola come invece si era sentita quel giorno.

Si immobilizzò improvvisamente, scioccata per essersi del tutto dimenticata della donna venuta in suo soccorso.Scattò indietro con lo sguardo, ma non c'era più nessuno. Abbassò il volto imbronciandosi e sentendo le gambe tremare.

-Monica!-

Sentì a mala pena le grida del suo preside, riuscito a smaterializzarsi per primo, ma il secondo fu chi, alle sue spalle, la tenne prima di vederla cedere alla fatica.

Le sue narici vennero invase dal buon profumo di Darco, subito dietro di lei e si sentì stringere forte, per poi essere baciata profondamente su una guancia, obbligata a volgere il capo di lato. Prese a singhiozzare ed ebbe il terrore di chiederglielo, ma non riuscì a trattenersi -Dimmi che l'hai vista anche tu.-

-Certo che l'ho vista.- la rassicurò lui, incredulo che le prime parole che gli avrebbe rivolto sarebbero state quelle.

Hakira aveva ormai raggiunto la coppia, con il fiatone. Il corpo era attraversato da lunghi squarci insanguinati, anche i suoi vestiti erano rovinati e macchiati.

-Oh, Dee... ma cosa hai fatto!?-

Monica aveva sorriso dopo le parole del compagno e solo quando ormai Hakira era arrivato aveva fatto in tempo a notare quanto il Malfoy fosse provato.

Gli occhi erano molto rossi, anche il viso umido era paonazzo e il suo corpo stava tremando, benché fosse molto caldo. Il respiro non era lineare e nemmeno le sue labbra erano ferme, sembrava pronto a scoppiare in lacrime.

Eppure non poté concentrarsi su di lui, perché doveva rispondere al suo preside -Solo il mio dovere, signore.- e gli sorrise gentile, commuovendolo.

Darco nel mentre aveva poggiato una mano sul suo ventre, intento a infonderle nuova Aura, mentre con la mano libera cercava lividi e ferite, ma non trovandone. Era solo immensamente stanca, questo sì. Suprema doveva aver colmato la richiesta di energia necessaria a portare a termine la maledizione e la creazione delle quattro bestie, ma non gliene aveva regalata di nuova.

-Penso... tu abbia preso un po' troppo seriamente il ruolo di Caposcuola, sai.-

-Una cosa su cui siamo d'accordo, finalmente. I Demoni qui li utilizzate per potare le siepi? Dove diavolo sono finiti?!- sbottò Darco, sentendo la presa di Monica intorno al suo polso farsi più presente -Non ti arrabbiare, non è colpa sua.-

VI. I TitaniDonde viven las historias. Descúbrelo ahora