Tentativi di riconciliazione (Parte IV)

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Alì le lasciò il tempo per metabolizzare, ma non si fermò -Stai mettendo a rischio tutte noi, ricordatelo bene. Non si scherza con la Leggenda e sai che tuo padre, per quanto potente, non è paragonabile a lui o ai suoi figli. Avere contro i Malfoy rovinerebbe la vita di tutti quelli a cui, spero, vuoi bene... desideri davvero spingerti fino a questo punto? Ti sei lasciata divorare per anni da questo odio per Skar e l'amore mai corrisposto di Rich, questa potrebbe essere la tua occasione per... girare pagina.-

Fece, ultimando positivamente la bionda, sorridendo appena verso la mezzodemone, nonostante l'atteggiamento scorretto che aveva avuto nei suoi confronti, doveva pensare che una parte di lei poteva sentirsi anche ferita e sola per ciò che le aveva detto.

"Probabilmente è solo molto impaurita..."

Janet guardava seriamente la compagna, anche quando la mano della bionda mollò la presa.

Si guardavano negli occhi silenziosamente, scrutandosi con attenzione, poi però Janet si mise dritta, spostando lo sguardo cristallino altrove –Ora è meglio che io vada...- fece, come se tutte le parole della compagna le fossero entrate da un orecchio e uscite dall'altro. Alì sgranò gli algidi occhi e vide presto l'amica sparire, in un cenno di saluto.

"Che intenzioni avrà? Chissà se mi ha ascoltato..."

Abbassò lo sguardo triste, non sapendo bene cosa aspettarsi dalla compagna.

"Spero davvero faccia la cosa giusta, temo che se Janet dovesse causare problemi seri a Skarlet... Rich non esiterebbe un momento a farle del male e Tom insieme a lui. Non ha idea in cosa potrebbe sfociare questo suo piano."

Verso l'ora di cena Eva, tornata dall'addestramento insieme a suo fratello Darco, si era mossa rapidamente in doccia

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Verso l'ora di cena Eva, tornata dall'addestramento insieme a suo fratello Darco, si era mossa rapidamente in doccia.

Quella stessa mattina, sapendo che non era un giorno a caso, aveva cercato di evitare i familiari, sapendo quanto erano perspicaci e che le si leggeva in faccia quando cambiava stato d'animo. Non era ancora brava a dissimulare come facevano loro.

Fino a prima dell'ora di pranzo, non aveva fatto altro che pensare se era il caso o meno di mandare un messaggio a una persona in particolare.

Quel giorno era il compleanno di Axel e a lei non sarebbe dovuto interessare un bel niente. Cosa che non era, suo malgrado.

Si sentiva una vera sciocca, perché la Vigilia era rimasta molto delusa e non meno infuriata davanti al rifiuto del compagno, con il trascorrere dei giorni però, non aveva potuto fare a meno di rivedere la sua posizione.

"Se non mi vuole... non posso fargliene una colpa. Sarei veramente ingiusta."

Anche se certamente avrebbe potuto evitare di illuderla, dandole quel bacio.

"Come vorrei non averlo saputo... a quest'ora non mi dannerei tanto nell'indecisione!"

Eh sì, perché era in dubbio sul mandargli o meno gli auguri. Considerata la sua veneranda età sapeva che non festeggiava più da moltissimo tempo e fargli notare che lei se ne era ricordata poteva fargli credere che non ce l'avesse più con lui, che non provava più del risentimento... e purtroppo nemmeno quella era la verità. Si sentiva ancora tradita, in parte, benché consapevole di non avere del tutto ragione ad esserlo... e quella data non poteva cadere in un momento di indecisione maggiore.

VI. I TitaniWhere stories live. Discover now