primo tentativo

998 62 136
                                    

vecchie abitudini.

jisung si morse il labbro mentre guardava la televisione. non stava nemmeno prestando attenzione al programma, tutto ciò a cui pensava era l'articolo letto qualche ora prima.

minho non era ancora tornato a casa per via del suo turno di notte in ospedale e jisung, stava continuando a pensare a cosa avrebbe dovuto fare quella sera. il telefono di casa squillò e i gatti dormienti miagolarono infastiditi.

«bambini pigri.» jisung si riferì a loro con un piccolo sorriso, accarezzò il loro pelo e rispose al telefono senza «pronto?»

«ehi, sung.» gli disse la voce dall'altra parte.

«oh, hyung. sei tu.» sorrise, impostandosi più comodamente sul divano.

«minho è lì?»

«non ancora, ha il turno di notte quindi tornerà probabilmente intorno alle tre o quattro del mattino. perchè?» chiese.

l'altro ragazzo si lamentò rumorosamente. «che stronzo, non mi ha detto che avrebbe lavorato anche oggi. avrebbe dovuto aiutarmi con il compleanno di seungmin.»

«ma hyung, di cosa potresti aver bisogno da min? ricorda a malapena il nostro anniversario e a volte anche io me ne dimentico.»

«voi state assieme da tanto, giusto? io e seungmin non siamo ancora neanche sposati e voglio solo festeggiare il suo compleanno in modo speciale. sai che suo padre è malato e voglio che per un giorno dimentichi tutto questo.» parlò in fretta changbin, incespicando con le parole.

jisung annuì, il suo hyung aveva ragione. seungmin era uno dei suoi migliori amici, proprio come changbin. si erano incontrati anni prima all'università quando minho e changbin erano stati costretti a condividere la stanza del dormitorio e subito avevano scoperto una grande intesa tra di loro. andavano molto d'accordo e seungmin era l'ultimo ad essersi aggiunto. a detta di changbin, era stato amore a prima vista.

invece fu diverso per jisung e minho, che si incontrarono alle scuole primarie, si frequentarono al liceo e si sposarono non molto dopo all'università. stavano assieme da oramai un decennio e la loro relazione - nonostante fosse sempre stata bella -, stava raggiungendo una grande discesa. solo dopo si erano accorti di aver affrettato un po' troppo le cose, ma non si erano mai pentiti della loro relazione.

«portalo da qualche parte.» gli suggerì jisung. «un posto in cui ha sempre voluto andare o qualcosa che ha sempre voluto fare.»

changbin rimase in silenzio per un secondo, poi rispose: «penso di conoscere un posto dove posso portarlo. sai com'è, dice sempre che gli piace l'avventura ma non è capace neanche di tingersi i capelli di un altro colore.»

jisung rise ma si fermò quando sentì la porta d'ingresso chiudersi. «ehi, bin. devo andare, minho è appena tornato a casa, te lo saluto.»

«quello stronzo.» borbottò ancora changbin. «si, si. salutamelo.»

jisung alzò gli occhi al cielo a causa della sua testardaggine e rise, riattaccando il telefono. si voltò giusto in tempo per vedere minho entrare nella stanza con il cappotto in mano e un viso stanco. sbattè più volte le palpebre, minho sembrava davvero per crollare da un momento all'altro. forse avrebbe dovuto cambiare i propri piani per quella sera e lasciarlo riposare.

try me | minsung ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora