Una buona dormita

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Sprofondai più affondo nel cuscino morbido che avevo sotto alla testa, aveva un profumo così nuovo. Anche se non lo riconoscevo era così confortevole e accogliente che mi sentii come se fossi a casa mia.
Qualche istante dopo realizzai che il letto su cui ero sdraiata era troppo comodo, il profumo maschile e forte non era sicuramente il mio. Rimasi ferma anche quando mi accorsi che non ero nella stanza in cui Zayn mi rinchiudeva, mossi impercettibilmente i polsi per verificare se fossero legati.
Niente.
Cos'era successo? Cercai di ricordare, ma l'unica cosa che veniva a galla dalla mia mente era un dolore lieve, come un pizzicotto e Zayn che aveva le mani sul mio corpo per cercare di tenermi ferma.
Cercai di ricordare qualcosa nel mezzo ma il dolore alla testa era troppo forte. Avrei voluto dormire per tutta la vita, non volevo affrontare la situazione che si sarebbe presentata di lì a qualche secondo. Sentivo che lui era accanto a me, mi stava controllando.

-Lo so che sei sveglia.-

Mi irrigidii sotto le coperte.

-Dove sono?- chiesi con gli occhi chiusi, la voce era leggermente impastata dal sonno recente.

-In camera mia.-

Non risposi.

-Non mi chiedi perché sei qui?- parlò ancora. Aveva un tono ironico, come se avesse un ghigno disegnato sul volto. La voglia di porre fine alla sua vita aumentava sempre di più dentro di me.

La sua voce mi confermò che il corpo vicino al mio era il suo, non volevo aprire gli occhi per vederlo. Il sonno ancora accarezzava la mia pelle in modo invitante. Non ricordavo l'ultima volta che avevo dormito così profondamente.

Non risposi di nuovo.

-Sei qui perché ho deciso che da oggi le manette non bastano più per te.- lo sentii alzare il torace e si mise a sedere, mi guardò dall'alto -Non sposterò mai gli occhi da te, verrai con me ovunque. E, forse, dovresti tenere chiusa quella bocca un po' di più.-

Sapevo che si riferiva a quello che avevo chiesto Liam, non ero arrabbiata con lui per aver detto a Zayn quelle cose. Magari lo aveva pure costretto.

-Non puoi impedirmi di parlare.- lo istigai. Se tanto dovevo morire, almeno gli avrei detto le cose che pensavo in faccia.

Il suo corpo si mosse ancora. Lo sentii muoversi accanto a me lentamente fino a quando lui mi bloccò il piumone sul collo tenendolo teso così che non potessi uscire ed usare le braccia e le gambe contro di lui.

-Sei sicura?- mormorò. La sua voce era così bassa, delle leggere occhiaie contornavano i suoi occhi grandi e scuri. Da quanto non dormiva?

Lo fissai impassibile, lui abbassò il viso e si fermò poco prima di sfiorare il mio naso. Quando respirava il suo fiato mi riscaldava le guance.

-Potrei metterti un bavaglio, potrei tirarti uno schiaffo ogni volta che apri la bocca.-

La cosa che più mi terrorizzava era che aveva un tono di voce calmo. Non arrabbiato o irritato.

-Dov'è Liam?- soffiai.

-Di certo, non potrai più parlare con lui. Se vuoi sapere qualcosa abbi il coraggio di chiederla direttamente a me. Codarda.- disprezzò.

Alzai il collo mordendomi il labbro inferiore, volevo sputargli in faccia.

-Tu non mi rispondi, e se ti chiedo qualcosa mi fai del male.- quasi urlai,  le sue mani trovarono le mie spalle da sopra il piumone.
Mi dava fastidio che restringesse il mio spazio già insufficiente.

-Rischia.- mi istigò. Fece un piccolo sorriso e si spostò velocemente da me.

Si tirò in piedi e mise una mano nella tasca del pantaloni. Respirai a pieni polmoni e mi spostai da sotto la coperta, arrotolandola al fondo del letto. Mi misi seduta e lo osservai ancora con il fiatone.

-Non voglio rischiare la mia vita.- dissi.

Zayn tirò fuori dai pantaloni un pacchetto di sigarette, era la prima volta che lo vedevo fumare. Sapevo che lo faceva da tanto visto che le sue coperte sapevano della stessa sostanza.

Ne tirò fuori una e se la poggiò tra le labbra.

-Ti ho già detto che non ho intenzione di ucciderti, per ora. E ti ho detto che non devi parlare se non te lo dico io.- mi sgridò.

Una piccola fiamma uscì dal suo accendino viola e aspirò quel poco per far accendere il tabacco.

Stetti zitta come suo ordine. Avrei trovato un modo per uscire.
Fece un tiro lungo, il suo petto si alzò leggermente e subito dopo respirò via il fumo dal naso. Mi dava fastidio che fumasse dentro alla stanca chiusa.

-Dormirai con me da questo momento, ti legherò a me se necessario per non farti scappare. Lo so che ci stai pensando.- mi colse sul fatto.

Abbassai gli occhi, notai che i vestiti che indossavo in quel momento erano diversi da quelli che ricordavo.
In un secondo fu di nuovo davanti a me, i suoi movimenti erano fluidi e veloci.

-Guardami quando ti parlo.-

Alzai subito lo sguardo, torreggiava su di me mentre fumava la sua sigaretta.

-Hai ancora sonno?- domandò.

Annuii. Cercai il calore del piumone con i piedi.

-Ok, allora adesso dormiamo poi domani mattina vediamo cosa fare.-

Annuii ancora. In quel momento avrei voluto solo dormire.

Dopo qualche minuto spense la sua sigaretta dentro ad un piccolo posacenere d'acciaio. Si avvicinò all'armadio di legno scuro ed aprì un anta, ne tirò fuori due capi e si girò verso il letto.

Non capii bene fino a quando non posò le cose sul materasso e si prese il bordo della maglietta tra le dita, se la tirò su verso il viso e se la tolse.
Non era la prima volta che si spagliava davanti a me, solo che faceva ancora un po' effetto.
Abbassai lo sguardo imbarazzata quando sentii la cintura tentennare, alzai di poco gli occhi e indossava solo dei boxer grigi. Si mise i pantaloni e la maglietta della tuta velocemente.

In un mucchio appallottolò i vestiti che indossava precedentemente e li mise in un cesta vicino all'armadio.

-Non penso che tu abbia visto molti uomini in mutande.-

Si girò a guardarmi, annuii velocemente e mi coricai. Mentre Zayn cercava qualcosa nella grande scrivania, mi guardai intorno.
Tutti i mobili erano scuri e solo la struttura del letto era color crema. Si addiceva alla sua persona.

Pochi oggetti personali erano presenti e delle spesse tende erano state appese davanti alle finestre.

La camera era semplice e in ordine. Ero sempre più convinta che avesse una mania dell'ordine.

Un peso al lato opposto del materasso mi fece girare la testa. Zayn si stese di fianco a me, in mano teneva delle manette e mi fece segno di fargli vedere i polsi. Li tirai fuori da sotto al piumone. Ne mise una attorno al mio polso e l'altra attorno alla struttura del letto.

Non dissi niente, cercai di girarmi per dargli la schiena. Sapevo che molto probabilmente non mi avrebbe toccata.

-Io ho visto molte donne in mutande.- abbassò la voce dopo aver spento la luce.

Avrei voluto rispondergli che non mi interessava ma rimasi in silenzio.

Una sua mano risalì il mio braccio, mi accarezzò la scapola con le dita.

-Sei carina, perché non hai mai avuto un ragazzo?- sussurrò.

I suoi balzi d'umore mi fecero venir voglia di piangere. Come faceva a sapere che non avevo avuto ragazzi?
Alzai le spalle.

-Sarai stanca. Andiamo a dormire.- parlò.

Mi diede un'ultima occhiata poi si girò verso il suo lato, mi rilassai quando non sentii più il suo calore sfiorarmi il corpo teso.

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