Miss you

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Louis mi trascinò con forza, la ghiaia bucò il pantalone sottile del pigiama e mi graffiò leggermente le ginocchia.
Avevo perso il contatto con il mio corpo, era come se lo guardassi da un'altra prospettiva, come se fossi una terza persona che guardava quella scena pietosa.
Io in lacrime che, con gli occhi disperati e le urla che uscivano dalla mia bocca, veniva trascinata da Louis verso la macchina. Anche lui stava piangendo, ma non me ne accorsi subito.
C'era solo il mio dolore, vedevo solo il mio dolore, la mia tristezza, la mia disperazione. Non avrei mai pensato di reagire così, invece ero inginocchiata a terra pregando che l'uomo che mi aveva rapita potesse tornare da me. Rimpiansi il periodo in cui mi ammanettava a se, in quel momento avrei voluto esserlo, avrei voluto soffrire per il dolore del metallo contro la mia pelle sottile che per la sua mancanza.
Non ci potevo credere, non era possibile, mi ero abituata ad essere tenuta in pugno da lui e adesso non volevo più andarmene.
Quando Harry si avvicinò a me, e mi sollevò per le gambe per aiutare Louis, ritrovai improvvisamente una sfumatura di lucidità.
Mi dimenai così forte che riuscii ad uscire dalla presa dei due, mi misi seduta e, ignorando il dolore alle ginocchia, mi alzai tremante.

-Meghan non abbiamo più tempo, dobbiamo andare.- disse Louis, era sconvolto tanto quanto me, potevo ancora vedere l'umido intorno ai suoi occhi.

-Io...- provai a dire qualcosa -posso aspettarlo qui Louis, lo aspetto e quando arriva veniamo all'aeroporto.-
Louis e Harry mi guardarono come se fossi diventata pazza, forse lo ero veramente.

-Ascoltami, Zayn mi ha chiesto di prendermi cura di te, farò di tutto pur di farti venire con noi, anche trascinarti per i capelli, se necessario.- quello di Louis non era un tono accusatorio, era inquietantemente tranquillo. Pochi secondi dopo si avvicinò a me, Harry si fece indietro di qualche passo così da non poter sentire la nostra conversazione -Per favore, capiscimi Meghan, io voglio portare al sicuro Harry, ti prego. Lo so cosa stai passando, ma come tu vuoi che tu e Zayn siate al sicuro, anche io lo voglio per me e Harry. Lui è la cosa che conta di più al mondo per me.-
Non risposi, sapevo che aveva ragione ma non volevo ammettere a me stessa che avrei potuto non rivedere più Zayn.

A passi lenti, mi avvicinai alla portiera della macchina già aperta, quando tutti e tre salimmo finalmente potei crollare.
Non urlare ne piansi, semplicemente guardai dritto davanti a me mentre Harry premeva con tutte le sue forze il piede contro l'acceleratore.
Fissando il vuoto, non mi sentivo più il cuore battere dentro al petto.
-Cosa gli succederà?- parlai, non c'era la radio accesa quindi tutti e due mi sentirono.
Ci fu qualche istante di silenzio, dopo finalmente il ragazzo alla guida spostò lo sguardo sullo specchietto retrovisore e mi guardò.

-Vuoi la verità o una bugia?-
Abbassai la testa. Ci pensai bene, mi premetti le mani contro al viso e piegai il mio busto in avanti, verso le ginocchia, i capelli mi si erano appiccicati alla fronte e al collo.

-Una bugia.- sussurrai tra un singhiozzo all'altro.
Intravidi tra le mie dita Louis che afferrava la mano di Harry e la stringeva forte.

-Sta bene Meghan, probabilmente ti starà comprando delle maglie al supermercato e sarà presto in viaggio verso l'aeroporto, sai com'è, si sarà fermato a fare benzina, per questo è in ritardo. Quando arriveremo in aeroporto sarà già lì ad aspettarci.-

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ZAYN

Sentivo le dita sudate mentre scorrevo la rubrica del telefono, ero a pochi chilometri da casa mia e sentivo il battito del mio cuore rimbombarmi nelle orecchie.
Non sentii nemmeno il suono di attesa della chiamata quando mi portai il telefono contro all'orecchio.

-Pronto?- una voce preoccupata ma sorpresa mi rispose al telefono -Dove sei?-

-Sto andando a casa, devo prendere delle cose importarti e distruggere dei fogli, ci metterò il meno tempo possibile, cazzo.- imboccai la via di casa mia ad una velocità preoccupante.

D'un tratto, come un tuono che squarcia in due il cielo scuro, una voce allarmata e affannata fece da eco a quella di Louis.
-È lui?- disse.
Il mio cuore passò dal battere ad un ritmo frenetico a fermarsi di colpo. La voce di Meghan investì le mie orecchie.
-Va bene Zayn, raggiungici presto.- rispose Louis, ignorando Meghan.
Lei infatti si ribellò subito.
-Louis! Passamelo ti prego! Ti prego, cazzo!- iniziò ad urlare.
Sentii qualche parola non capendo poi subito dopo un rumore forte la voce che mi mancava di più in quel momento cercò di rassicurarmi.

-Zayn?! Sei tu?- aveva la voce affannata.
Per qualche secondo non riuscii a parlare.

-Zayn ti scongiuro, parlami.- quando iniziò a piangere mi sbloccai.

-Sono io tesoro, sono io.- senza accorgermene iniziai a piangere, lacrime calde e umide mi bagnarono le guance.

-Vieni con noi, vieni a prendermi.- mi pregò.

Io parcheggiai velocemente la macchina in cortile e corsi verso l'ingresso di casa mia. Subito mi bloccai, quando notai un auto scura di lusso nel mio cortile i miei piedi si fusero con la ghiaia.

-Lo farò, sarò con voi presto, devo solo prendere due cose a casa e sarò da te, va bene?-
Silenziosamente entrai in casa, non mi sorpresi quando vidi Abel seduto al tavolo della mia cucina, ero arrivato troppo tardi.

-Ok,- rispose lei abbassa voce -non lasciarmi Zayn.-

Abel mi fissò, un piccolo sorriso era dipinto sul suo volto e io iniziai a piangere ancora di più. Vi avvicinai al tavolo e lo guardai dall'alto.

-Non lo farò Meghan, non ti lascerò, sarò presto lì con te va bene? Mi manchi.- le parole uscivano dalle mie labbra come le lacrime sgorgavano dai miei occhi.

-Va bene, anche tu mi manchi.- disse, chiusi gli occhi e la vide, piccola nei suoi capelli biondi mentre mi sorrideva. Lo feci anche io, anche se stavo guardando l'uomo che probabilmente mi aveva ucciso.
Appena Meghan mi rispose chiusi la chiamata, misi il telefono in tasca e mi sedetti dall'altro lato del tavolo.
Guardai l'uomo davanti a me.

-Ciao Zayn.-

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