Ready

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-Sarà solo per qualche ora.- disse, appoggiò una mano contro la mia guancia e io mossi il viso per godermi di più quella sensazione.

Sorrise e scosse leggermente la testa, Harry era appoggiato allo stipite della porta della cucina e alzò gli occhi al cielo scherzosamente prima di sparire all'interno della stanza.

-Non ti accorgerai neanche della mia assenza, ma per qualunque cosa ci sono Harry e Louis.- mi rassicurò.
Annuii e mi strinsi nella maglia larga che indossavo.

-Non ti preoccupare.- risposi ricambiando il sorriso, erano giorni che tutto era tranquillo, Zayn era felice e anche io nn potevo non esserlo.

-Ok allora io vado.- si avvicinò di più alla mia figura -Ci vediamo dopo.-
Mi diede un bacio sfiorando le mie labbra e successivamente chiuse la porta dell'ingresso dietro di se.

Era uscito perché doveva andarmi a comprare dei vestiti e delle cose da mettere nella valigia per l'America, il giorno dopo, massimo due, saremmo partiti.
Ero pronta.

Feci dei passi indietro ed entrai in cucina, Zayn aveva fatto venire Harry e Louis per tenermi compagnia ed ero contenta di questo.
La tensione fra i due era scesa e potevo notarlo anche da come si toccavano, guardavamo. Ero felice anche di questo.

-Stasera fate le valigie?- mi chiese Louis, chiuse l'anta del frigo e si portò alla bocca la bottiglia di Coca-Cola.

-Si, è andato a comprarmi dei vestiti adesso.-

Il ragazzo annuì, sedendo al tavolo della cucina, accese la TV posta su un mobiletto lì vicino.

Avrei voluto chiedere se anche lui avrebbe fatto la valigia quella sera ma rimasi zitta. Ancora non sapevo se sarebbe partito con noi o no.

-Beh direi che le cose tra te e Zayn vanno bene.- Harry si sedette accanto a Louis e mi guardò divertito.

-Cosa?- domandai confusa.

-Vi ho visti prima.- rispose ridacchiando.
Io girai subito lo sguardo verso la TV cercando di nascondere le guance che di lì a poco sarebbero diventate rosee dall'imbarazzo.
C'era il telegiornale.
Ormai guardavamo solo quello.
La risata ancora presente di Harry fece da sottofondo a quello che vidi, Niall Horan, il detective che si occupava del mio caso, veniva inquadrato mentre camminava verso un tribunale contornato da decine di giornalisti con microfoni di varie forme e colori tra le mani. Alcuni lo colpirono anche sul viso involontariamente.
Di colpo la cucina divenne silenziosa.
Tutti e tre stavamo leggendo quello che rappresentava parte dello schermo, scritto in grassetto.
"SVOLTA NEL CASO HALL, HORAN VICINO AL RITROVAMENTO."

Appoggiai una mano sul tavolo, cercando di ascoltare.

-Signor Horan! Signore, pensa di essere vicino al ritrovamento di Meghan?-
Lui si girò faticosamente, i suoi capelli biondi erano tenuti su da poco gel.
-Sono felice di dirvi che si, siamo vicini, dopo la confessione di Frederich siamo pronti ad agire.-

-Figlio di puttana.- urlò Louis.

La scena si spostò sulla conduttrice seduta al tavolo.
-È così, l'unico sospettato per il caso Hall ha confessato di far parte di un'organizzazione illegale che si occupa di attività di prostituzione minorile e di aver proposto Meghan ad essa, facendola rapire. Il detective è pronto ad agire drasticamente.-

La TV venne spenta e subito mi girai verso i due ragazzi presenti nella stanza di Zayn.
Tutti noi avevamo un'espressione di paura, rabbia e preoccupazione. Harry disse una cosa che mi fece venire i brividi.

-Abel sarà qui presto, ci ucciderà. Sempre se la polizia non ci troverà prima.-

-Cazzo.- Louis si passò una mano tra i capelli -Dobbiamo andarcene di qui, adesso.-
Io rimasi ferma a guardali.

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ZAYN

Misi un'altra maglia dentro alla grande borsa che mi stavo trascinando dietro, avevo preso anche lo spazzolino, la spazzola per i capelli, gli assorbenti è tutto quello che poteva servirle. Non volevo che le mancasse niente in America.
L'avrei resa felice, ce la potevo fare.
Lei stava bene con me, lo vedevo da come mi sorrideva e da come ricambiava i miei baci. Mi avvicinai ad uno scaffale e presi delle candele, le avrei fatto una sorpresa.
Appena arrivato a casa l'avrei messa in bagno a farsi una doccia e le avrei preparato la cena, con anche qualche candela per l'ambiente.
La sera prima mi aveva detto che le sarebbe piaciuto andare in un ristorante durante il primo appuntamento, ma visto che non potevo portarla in un vero ristorante pubblico, il ristorante sarebbe andato da lei.
Sorrisi immaginando già la serata.
Le avrei parlato, forse le avrei detto pure che mi piace quando ride, quando mi bacia, e che non mi era mai capitata una cosa del genere.
Avrei voluto averla sempre con me, come un'ombra.
Le potevo mentire, ma non lo avrei fatto.
Sarei stato sincero con lei. Ormai avevo deciso.
I miei pensieri furono interrotti dalla suoneria del mio cellulare, frugai nella tasca e lo portai all'orecchio dopo aver letto il nome di Harry sullo schermo.

-Pronto?-

-Zayn, Frederick ha confessato, lo abbiamo visto al telegiornale. Abel sta venendo qui e anche la polizia. Dobbiamo andarcene da casa tua.-

Il panico prese il possesso del mio corpo, una sola cosa occupava la mia mente: Meghan.

-Ok, voi iniziare ad andare, io mi metto in strada e ti richiamo.- dissi velocizzando il passo verso le casse.

-Va bene.- rispose lui perplesso.

-Harry.- lo richiamai.

-Dimmi.-

-Prendetevi cura di Meghan.-
Attaccai il telefono.

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