Capitolo 8

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“Non posso dirtelo”

rispose Mikey mentre continuava a tenerle la mano, questa volta T/n sentiva il suo tocco, poiché non aveva le fasce a coprirle la pelle e questo le fece sentire quanto erano calde le mani di Mikey rispetto alle sue

“Perché?”

“Te l’ ho già detto, non voglio che tu venga coinvolta”

T/n non era una grande fan del contatto visivo, ma gli occhi neri di Mikey erano così intensi che avrebbe voluto passare le ore a osservarli…

ma cosa diavolo stava pensando?!

“Io proprio non ti capisco…”

“Ancora non lo hai capito? io non alzerei mai le mani su una ragazza”

in quell’esatto momento, nel cervello di T/n successe qualcosa che non riuscì a controllare, aveva sempre avuto un debole per i ragazzi rispettosi e a tratti femministi, era una cosa che nemmeno le loro amiche sapevano

“Tu sei una persona buona…è meglio che non ti immischi in questo mondo violento”

quella volta T/n ritirò indietro la mano, quel contatto fisico le stava dando una strana sensazione dentro la pancia, si girò dall’ altra parte e si avviò verso le scale, pensò a mille cose da dire, tipo “sei un idiota” o “ci vediamo” ma alla fine non disse niente.
Se ne andò senza dire una parola, ma stranamente rimase ferita anche lei da questo suo comportamento, nonostante fosse stata lei stessa a stabilire che quel ragazzo era il suo nemico

non alzerei mai le mani su una ragazza

non era una frase detta a caso, si stava riferendo a Rim e Sakura? T/n era consapevole che lui non aveva fatto niente, era tutta colpa della Moebius, che era nemica sua e della Toman, ma nonostante questo T/n voleva dare una lezione alla Tokyo Maji Gang, questo era il suo piano fin dall’ inizio, il problema era che non c’ era più motivo per farlo, sia Mikey che Draken si erano scusati, rispetto ai membri della Moebius che continuavano ad andare in giro per Tokyo a pestare la gente; T/n stava iniziando a non capirci più nulla, le stava per scoppiare la testa, una volta fuori dall’ ospedale prese un profondo respiro

“Prima devo pensare alla Moebius…”

sentì qualcuno tossire vicino a lei, all’ iniziò pensò che fosse un anziano e lo ignorò, d’altronde era davanti a un ospedale

“Ehi tu!”

prima che T/n potesse incamminarsi sentì qualcuno parlare con lei, all’ inizio non pensava che si stesse riferendo a lei, ma quando si girò c’ era un ragazzo che le faceva cenno con la mano

“Hai bisogno di aiuto?”

“Ah no, credo che tu abbia bisogno del mio aiuto”

T/n era già pronta a dire che non voleva aprirsi a nessuna nuova religione e che aveva già tutti gli elettrodomestici di ultima generazione a casa sua, ma il ragazzo davanti a lei aveva l’ aspetto di un normale studente, forse leggermente più grande di lei

“Come scusa?”

“Ti ho sentita prima, vuoi sconfiggere la Moebius giusto?”

non aveva mai visto quel ragazzo prima d’ ora e a guardarlo meglio aveva l’ aria di un teppista, ma diverso da tutti gli altri che aveva visto prima

“Sono Tetta Kisaki e anche io come te voglio che la Moebius finisca”

T/n si pentì di aver parlato ad alta voce, era pericoloso dare voce ai propri pensieri, la gente poteva pensare che eri pazza; T/n non si fidava a dire il suo nome a uno sconosciuto che le offriva il suo aiuto in quella maniera

“Non capisco…perché? cosa ti ha fatto la Moebius?”

“Niente, ma eliminarla rientra nei miei piani per il successo”

non sembrava essere un pazzo, anzi, sembrava molto convinto di quello che stava dicendo, ma T/n aveva una brutta sensazione, come la sera in cui le sue amiche vennero attaccate

“Ti chiedo solo una piccola collaborazione, ti fidi di me?”

abbassò lo sguardo e vide la mano del ragazzo davanti a lei, in attesa che lei la stringesse

"No, non mi fido"

lo sguardo del ragazzo si fece cupo, come se non aprezzasse quando la gente rifiutava le sue offerte

"Sei sicura T/n?"

"Come sai il mio nome?"

era certa di non averlo mai incontrato prima d' allora, stava pensando di scappare, ma non lo fece, si sentiva in trappola

"Io sò molte cose su di te T/n t/c, per questo ti conviene accettare la mia proposta, sennò anche le altre tue amiche faranno una brutta fine, persino peggiore del coma"

non aveva scelta, quel ragazzo sapeva tutto di lei, invece di minacciare i suoi genitori come era normale fare aveva preso il suo punto debole, le sue amiche

“V-va bene”

strinse la mano di Kisaki con poca convinzione, Kisaki si mise a spiegarle in breve quello che avrebbe dovuto fare, era semplice e per nulla rischioso, ma T/n aveva l’ impressione che la persona davanti a lei la stava usando solamente come pedina per i suoi progetti.

My lovely innocent-Mikey x readerWhere stories live. Discover now