Capitolo 16

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La battaglia era cominciata, tutti si prendevano a pugni e calci e non si riusciva a capire chi stesse vincendo, ma quella non era una preoccupazione di T/n che aveva un osso duro con cui combattere

“Fatti sotto”

Peh-yan, vice-comandante della terza divisione aveva deciso di tradire i suoi compagni e allearsi con la Moebius dopo l’ arresto di Pah-chin, aveva senso che fosse lei ad affrontarlo, d’altronde era stata lei a chiamare la polizia causando l’ arresto del suo amico

“Sei stato tu ad attaccare Draken?”

il ragazzo non rispose, si mise in posizione di combattimento, come un pugile

“Prenderò il tuo silenzio come un sì”

dopo quella frase Peh scattò in avanti verso di lei, cercò di prenderla a pugni, ma T/n riuscì a evitarli tutti, di risposta gli diede una gomitata sul fianco, sembrava avergli fatto male, ma ne avrebbero avuto ancora per molto

“Sei un codardo! come puoi fare questo alla tua gang?!”

la speranza di T/n era quella di farlo ragionare, affrontarlo sarebbe stato troppo difficile per lei

“Lo hanno abbandonato! l’ hanno lasciato alla polizia!”

T/n non riuscì a evitare quel pugno, le arrivò dritto in faccia, colpendole la guancia destra, iniziò a sentirla scaldarsi, ma quello che le aveva fatto più male era il collo, quello scatto improvviso le avrebbe procurato dolori per giorni

“Smettila! è stato lui a costituirsi! è stata una sua scelta!”

a quel pugno rispose con uno schiaffo, T/n si vergognava di averlo fatto, si sentiva una madre con il proprio figlio, ma non voleva ferirlo, non ne valeva la pena

“E tu come fai a saperlo?”

T/n non si sentì in dovere di rispondere, erano nel mezzo di un combattimento, gli avrebbe dato spiegazioni una volta finito tutto

“Non dare la colpa a Mikey, pure lui ci è rimasto male, era amico di Pah-chin da molto prima di te!”

cercò di tirargli un calcio ma lo mancò, la gonna del Kimono non le permetteva di fare movimenti spericolati con le gambe

“Come cazzo ti permetti…puttana”

T/n aveva usato le buone maniere fino a quel momento, ora era il momento di usare quelle cattive

“Come mi hai chiamata?”

non gli diede il tempo di rispondere che lo prese per le spalle e gli piantò il ginocchio dritto in pancia, per poi dargli un altro schiaffo, colpendoli la gola

“Con quel nome ci devi chiamare tua madre”

T/n non sopportava quando per insultare le ragazze le si davano delle donne dai facili costumi, non che ci fosse niente di male in quel lavoro, ma era qualcosa di irrispettoso e idiota da dire; con quell’ ultimo colpo riuscì a far inginocchiare Peh-yan davanti a lei, tossiva, forse T/n aveva spinto troppo sul suo pomo d’Adamo, ma non le importava più. Iniziò a dirigersi in direzione del tempio, nella speranza di trovare Hinata e assicurarsi che non fosse stata coinvolta nello scontro, non voleva che facesse la stessa fine di Rim e Sakura

“DRAKEN!!!”

la sua attenzione venne attirata da un voce familiare, si girò e vide Takemichi vicino al corpo di Draken, era a terra, incosciente e ferito, stava perdendo un sacco di sangue dallo stomaco, si girò attorno, chiedendosi chi potesse essere stato, ma chiunque fosse il colpevole era riuscito a dileguarsi senza farsi notare; T/n si avvicinò ai due ragazzi e si strappò un pezzo della sua gonna, lo usò come panno per il sangue, spingeva con tutte le sue forze, da quando le sue amiche erano finite in ospedale aveva imparato alcune tecniche di primo soccorso e sapeva che quando si trattava di una ferita profonda, inflitta da un’arma bisognava fare di tutto per non far dissanguare la vittima, Takemichi continuava a chiamare Draken, nella speranza che si risvegliasse, T/n non ci credeva, non poteva essere vero, Draken non poteva morire; Mikey in lontananza affrontava i membri della Moebius tutti insieme, si girò nella loro direzione mentre bloccava qualche pugno

“Che succede Takemitchy?”

T/n non voleva guardare nella sua direzione, non poteva distrarsi, prese un altro pezzo della sua gonna e lo sostituì a quello vecchio

“Draken…Draken…Draken è stato accoltellato!”

Mikey a quella notizia, cercò di farsi spazio tra la folla, ma qualcuno lo prese dalle spalle e lo scaraventò via, era lo stesso ragazzo di prima, con i due tatuaggi sulle mani

“T/N!”

la chiamò Mikey, la ragazza si girò, vedendolo impegnato ad affrontare Hanma, doveva essere un avversario problematico

“Prenditi cura di Ken-chin!”

Mikey le stava dando troppa fiducia, lei avrebbe fatto il possibile, ma non era degna, Kisaki l’ aveva usata e lei non era stata nemmeno in grado di dire di ‘No’ doveva rimediare ai suoi errori

“Ma guarda chi si vede, il mondo è proprio piccolo…”

quella voce, T/n era riuscita a dimenticarla, ma non appena la risentì capì chi c’era dietro di lei, per un attimo si bloccò, aveva paura di voltarsi, ma alla fine riuscì a girarsi

“Come stanno le tue amiche? dovresti saperlo bene, serve il bacio del vero amore per risvegliarle”

i capelli biondi pettinati all’insù, la sigaretta accesa in bocca, la cicatrice sulla fronte…era lui, ed era davanti a lei

“Osanai!”

aveva atteso quel momento per tutti quei giorni, non aveva passato un solo secondo senza progettare i mille modi in cui l’ avrebbe sconfitto, gli aveva dato la caccia in tutti i modi e finalmente era arrivato l' occasione in cui si sarebbe fatta giustizia da sola

“Takemichi, ti affido Draken, a lui ci penso io”

il ragazzo sembrò riluttante, ma non disse nulla, si caricò Draken sulle spalle ed iniziò ad allontanarsi il più in fretta possibile da quel posto

“Che carina, pensi prima agli altri che a te stessa, ma tranquilla, il mio obiettivo sei tu…voglio finire il lavoro che avevo iniziato con le tue amichette”

T/n ignorò tutte le ferite che aveva, la rabbia stava nascondendo la paura che aveva, non si sarebbe mai tirata indietro

“Come si chiamano?”

chiese T/n guardandolo dritto negli occhi

“Eh? ma che cazzo stai dicendo?”

diede qualche colpo alla sua sigaretta, che riusciva a rimanere accesa nonostante piovesse

“I LORO NOMI, DIMMI COME SI CHIAMANO LE MIE AMICHE, LE RAGAZZE CHE HAI FERITO!!!”

T/n non ci vide più dalla ragione, si scaraventò addosso alla sua figura e gli diede un pugno colpendogli la faccia in pieno, quando rialzò lo sguardo, gli sanguinava il naso, i suoi occhi erano colmi d’odio, T/n doveva stare attenta, rischiava di venir uccisa; T/n non riuscì ad indietreggiare in tempo, Osanai la prese per il collo, alzandola da terra, T/n cercò di non farsi prendere dal panico, iniziò a stringere con le unghie il braccio di Osanai sperando di fargli male

“Sei solo una pulce, sarò io a schiacciarti”.

My lovely innocent-Mikey x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora