02: Ladri, assassini o...

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"Eppure, non è così difficile riconoscere qualcosa di prezioso, quando lo incontri

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"Eppure, non è così difficile riconoscere qualcosa di prezioso, quando lo incontri.
Non brilla, riempie."

(chiarabottini, Twitter)

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18 giugno 2018

Il silenzio regnava sovrano all'interno dell'abitazione tanto che se non fosse stato per la lieve luce solare proveniente dalla finestra e filtrata dalle tapparelle abbassate, Daeun avrebbe pensato fosse ancora notte fonda.

Allungò il braccio fino a recuperare il cellulare, messo in carica la sera precedente sopra il piccolo comodino affianco al letto, osservando come le cifre sullo schermo componessero l'orario otto e trenta.

La sua testa diceva rimani a dormire, il suo corpo ribatteva alzati.

Erano passati solo un paio di giorni dal suo arrivo ma avevano girato abbastanza da farle desiderare un po' di riposo, e stranamente Molan non se n'era lamentata; la ragazza, infatti, non amava stare in mezzo alla gente per troppo tempo, motivo per cui Daeun la prendeva giocosamente in giro ricordandole di tanto in tanto di quanto le sue batterie sociali fossero basse.

Nemmeno Daeun amava stare a contatto con troppe persone eppure, al contrario dell'amica, amava andare a vedere e visitare luoghi a lei sconosciuti.

Un paradosso vivente, si definiva Daeun.

Era stanca, tuttavia il letto era diventato troppo scomodo per i suoi gusti, si sentiva accaldata e quello fu ciò che le fece alzare la schiena dal materasso ed indirizzate i suoi piedi verso l'esterno della stanza.

Si diresse su per le scale davanti a sé, continuando il cammino fino alla fine del breve e largo corridoio dove vi stava la porta che conduceva nel bagno; si lavò, si cambiò, si sciacquò la faccia e, dopo essersi sistemata, tornò al piano sottostante ignorando le due porte sulla sua sinistra e quella sulla destra, le quali appartenevano, a detta di Molan, al fratello ed ai suoi amici coinquilini.

Buffo che siano tutti fuori per lavoro proprio in questo periodo, pensò con un alzata di spalle.

A dire la verità avrebbe voluto ringraziarli per l'ospitalità, tuttavia non sarebbe tornato nessuno prima della sua partenza quindi aveva già in mente di lasciare qualcosa come ringraziamento prima di andarsene.

Una volta di sotto portò i vestiti nella stanza degli ospiti che occupavano lei e Molan, poi uscì nuovamente ed accese la luce.

La lampadina avvitata sul lampadario quadrato rivelò gli arredi sui toni del marrone, scuro e chiaro, bianco e nero che componevano la stanza: la prima cose che saltò all'occhio della Mochizuki fu la televisione posta su di un basso e lungo mobiletto bianco dalle ante nere, non aveva idea di quanti pollici fossero ma immaginava fossero tanti, mentre accanto ad esso vi era un altro mobile, chiaro anch'esso, che scoprì il giorno prima essere un porta scarpe.

Somebody does Love [Min Yoongi/BTS]Where stories live. Discover now