17: Promessa mantenuta

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"Ogni promessa è un impegno a fare qualche cosa che va contro il corso naturale degli eventi – questo la rende tanto necessaria e, insieme, tanto incerta

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"Ogni promessa è un impegno a fare qualche cosa che va contro il corso naturale degli eventi – questo la rende tanto necessaria e, insieme, tanto incerta."
(Amedeo Ansaldi)

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28 agosto 2018,
ore 20:45

«Eccovi finalmente! Cominciavo a preoccuparmi che foste caduti nelle vasche» esclamò Daeun non appena vide Taehyung, con al seguito Jimin, varcare la soglia della stanza che condivideva con la sorella del leader, scendendo dal parapetto del balcone su cui si era seduta per godersi il fresco venticello ed il cielo che pian piano si stava riempiendo di stelle in quella serata di fine agosto.

Era più di mezz'ora che li attendeva ed aveva pensato che aspettarli lì potesse essere una buona idea; non erano nemmeno troppo in alto.
Aveva l'abitudine di sedersi sui davanzali, nel caso non si trovasse ad un'altezza troppo elevata o lo spazio su cui si sarebbe seduta fosse stato abbastanza largo da tranquillizzarla: si sentiva più rilassata e libera, non toccare un qualche tipo di terreno con i piedi ma avere la sicurezza dell'essere comunque ancorata a qualcosa, la faceva sentire priva di ogni pensiero negativo e la faceva concentrare su quelli positivi.

Ed in quel momento aveva bisogno di mettere in ordine nella propria psiche l'intera faccenda, prima di parlare con i due ragazzi.

Doveva parlare principalmente con Taehyung ma, dato che anche Jimin era a conoscenza dell'argomento, aveva chiamato anche il biondo: dopotutto lui conosceva Taehyung molto meglio di lei.

Taehyung si posizionò al lato del letto della minore, che nel frattempo si era spostata su di esso, chinandosi alla sua altezza.

«Come sei tragica» rise dolcemente, scompigliandole i capelli.

Sapeva che le non piacesse, tuttavia lo divertiva vedere le sue espressioni scocciate e lo considerava un modo per ricordarle quanto non gli piacesse il suo sedersi in luoghi pericolosi come il parapetto del balcone.

La Mochizuchi gli mostrò un'occhiataccia e spostò la testa di scatto.
«Scusate se mi preoccupo, eh» disse ironica, incrociando le braccia e le gambe, facendo sorridere i due.

Jimin le si sedette accanto, assieme a Taehyung.
«Avevi detto di doverci dire qualcosa, ora siamo qui quindi spara» la spronò a parlare con curiosità, chiedendosi cosa ci fosse dietro alla richiesta della Mochizuchi.

La minore sembrò ricordarsi soltanto grazie a quella domanda il perché gli avesse scritto, poche ore prima, e si voltò svelta verso l'amico per metà biondo e per metà rosa.
«Giusto! Tae, per favore, mi prenderesti la busta bianca sotto la maglia nera, in valigia?» domandò, indicando l'oggetto appena nominato.

L'idol annuì, palesemente confuso, avvicinandosi alla scrivania su cui era poggiato il portabagagli della ragazza; lo aprì ed inarcò un sopracciglio, incredulo.
«La fai facile, tu» sbottò spostandosi di lato, così di mostrarne l'interno «Sono tutte nere! Ma ti vesti solo di questo colore?» esclamò perplesso mentre Jimin scoppiava a ridere a causa della sua espressione basita.

Somebody does Love [Min Yoongi/BTS]Where stories live. Discover now