IV

31 8 0
                                    

(Clarisse Evans)

«Che gancio!» gracchiò Axel, saltando indietro.

Joseph ansimò a terra, coprendosi il naso. Aveva le dita sporche di sangue e gli salì la nausea. «Mi hai dato un pugno? Sei matta?» le urlò addosso e Chloe si morse il labbro inferiore, il viso paonazzo.

«Toccami di nuovo» lo minacciò. «E giuro che...»

«Mi hai dato un fottuto pugno!»

Nelly Morgan scese di corsa le scale d'ingresso all'Accademia, guardando la scena con sguardo attonito. Gli studenti erano voltati, alcuni di loro avevano assistito in diretta alla scena e la voce si sarebbe sparsa in fretta e il pettegolezzo le sarebbe restato addosso.

«Che è successo?» berciò furiosa Nelly, mantenendo una certa decenza.

Clarisse restò muta, riflettendo su cosa fare: aggredire in qualsiasi modo uno studente era un'azione molto grave per la Royal, soprattutto ai danni di un giocatore della squadra. Chloe sarebbe stata portata dal preside e avrebbero discusso per ore, non avrebbero parlato di espulsione immediata dato il suo primo giorno, ma avrebbe avuto conseguenze gravi.

Nick alzò le braccia. «McKingsley è caduto, è bagnato ovunque!» esclamò ironico. «Scommetto che d'ora in avanti starà più attento.»

Joseph balzò in piedi, pulendosi il sangue dal naso con una manata furiosa. «Che cazzo...» Stava per esplodere. «Stai scherzando?»

«Sei caduto» garantì Nick. Il portiere rivolse un'occhiataccia a Chloe, quasi spingendola a voler confessare e lei trattenne il fiato, consapevole della sua reazione istintiva e si imbarazzò nel vedere Nick difenderla con tanto ardore. «Credo proprio di averti visto fare un movimento azzardato e sei inciampato, oppure stai dicendo che il tuo capitano sta mentendo?»

Suonò come un attacco bello e buono e i cugini gli sussurrarono qualcosa all'orecchio, un "lascia perdere" chiesto come una preghiera ad entrambi. La prima regola che aveva imparato sul campo da calcio era quella di seguire il capitano, di supportarlo e aiutarlo a condurre alla vittoria. Joseph era l'armatura, la parte finale della squadra che li teneva uniti.

Joseph scosse il capo. «No, sono caduto, capitano» affermò, scandendo bene le parole.

Clarisse si sporse verso di lui, esaminandogli in naso con aria preoccupata. Gli faceva male, ma non era rotto e per fortuna si sarebbe evitato un brutto livido blu in mezzo alla faccia. Le orecchie erano otturate dai brusii dei gruppetti nel parcheggio, prese un profondo respiro e ingoiò il resto degli insulti.

«È tutto a posto!» gracchiò Nick a Nelly e lei girò i tacchi, scomparendo dalla circolazione. «Parleremo dopo, Joe. Io la accompagno in segreteria, David, assicurati che il nostro portiere raggiunga l'infermeria con i suoi piedi. E voi...» I Jenkins se ne andarono, filando prima che le attenzioni di Nick piombassero su di loro, mentre Axel ancora guardava Chloe con insistenza.

«Fottuta scuola di merda» ringhiò Joseph, staccandosi dal gruppo.

Sentì le lamentele di Clarisse e un attimo dopo David lo affiancò. Sfrecciarono per i corridoi scolastici, con Joseph che si teneva in mano e credeva di morire da un momento all'altro, soffocato dal sangue, e David che ad ogni sguardo orripilato doveva ribadire che fosse tutto a posto. Le ragazze parevano affascinate, convinte che avesse fatto a pugni con qualcuno.

In infermeria, l'inserviente gli controllò l'osso del naso e si assicurò che non avesse difficoltà respiratorie o senso di nausea. Glielo pulì con sufficienza, guardandolo storto, anche lei convinta di vedere da un momento all'altro un altro ragazzo entrare con il naso sanguinante.

Imperial wolver IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora