3

55 10 44
                                    

Quel giorno era una magnifica giornata.
Il sole splendeva nel cielo.
Gli uccellini cantavano ringraziando madre natura.
La stalla era linda e pulita.
Nelle mani, anch'esse pulite, di Jungkook teneva la scatola di fagioli al cioccolato.
Il suo corpo era tutto un tremolio mentre si avvicinava al gruppetto, porse una mano alla schiena di Namjoon e la sfiorò, diventando subito rosso.

<<Sì?>> Si girò verso di lui rimanendo sorpreso di ritrovarselo così davanti.
<<Io... Ecco... P-posso...>>
<<Hey, Nam! Chi è il piccolino?>> Rise uno.
<<È lo stalliere? Puzza di stalla>> disse un altro. Jungkook stava già perdendo la voce e il coraggio.
<<Sh! Hey, lasciatelo parlare. Cosa vuoi dirmi, Jungkook?>>

Sentendo il suo nome alzò la testa guardandolo. Non si aspettava di certo che davvero si ricordasse il suo nome.
Questa sorpresa gli bastò ad arrossire e incasinarsi di più il cervello, perdendo totalmente le parole. Schiaffò la scatola contro l'immenso petto di Namjoon e corse via, tornando nella stalla.
Mentre il resto del gruppo rideva per quella scena così ridicola, Namjoon rimase a fissare la scatola e la stalla, preoccupato per lui.

Tornato nella stalla, Jungkook si buttò sul fieno a capo fitto, piangendo a dirotto.
Non era riuscito a dire nulla a Namjoon, facendo scena muta, si stava vergognando anche del suo odore che avrebbe di sicuro schifato il duca.
Si sentiva patetico in quel momento, non era abbastanza per Namjoon, non lo sarebbe mai stato. Perché gli aveva regalato quei dolci? Di sicuro lo avrebbe preso come un offesa.

Seppur nel profondo sperava che gli avesse fatto piacere e che non lo avesse buttato.

Non aveva tempo però per essere triste, doveva lavare i cavalli e pulire la stalla e, sperando di trovare tempo, farsi un lungo bagno laggiù al lago, ma questo solo a fine lavoro.
Jin non c'era quel giorno, si era preso un giorno di malattia; a quanto pare il belloccio si era preso una tosse grassa che lo costrinse a stare a casa. Come tipico di quell'epoca, di ferie pagate non se ne parlava.

Quando la sera Jungkook ebbe finalmente finito, poté ritenersi soddisfatto.
Amava l'ordine e pulire, e quella stalla sembrava una reggia adesso. I cavalli sembravano fatti di porcellana tanto erano lucidi.
Jungkook invece puzzava da morire e non poteva andare a cenare col resto della servitù in quello stato, perciò andò al lago a lavarsi, portandosi anche qualche sapone di riserva che era destinato per i cavalli in precedenza.

Si denudò e appoggiò le vesti sul prato, potendosi finalmente concedere un poco di riposo, immerso nell'acqua fino al collo a fissare il sole tramontare oltre le colline. Era così calmo quel posto, così incantevole, che cadde tra le braccia di Morfeo per qualche ora.
Quando si svegliò la notte era già arrivata, una pace tombale regnava e non era affatto tranquilla.

Prese in fretta i suoi panni e uscì dall'acqua correndo via rivestendosi, dirigendosi in fretta verso la magione che, fortunatamente, aveva ancora qualche luce accesa.
Aprì la porta di servizio, destinata alla servitù, e trovò la governante e il maggiordomo concedersi del caffè dopo pasto.

<<S-scusate il ritardo... C'è qualche avanzo...?>>

I due gli sorrisero dandogli la cena lasciata appositamente per lui, due ale di pollo e qualche patata al forno, come cena era bastata a rendere Jungkook felice come prima.
Se non fosse che la sua attenzione si buttò sul cestino della cucina, dove addocchiò la scatola di fagioli comprata per Namjoon.

Una scatola con fagioli dorati, costata su stipendi su stipendi, buttata in un cestino qualunque della servitù.

Quel crudele colpo al cuore, Jungkook, non avrebbe mai voluto vederlo.

Tu sei il mio Paradiso [NAMKOOK FF]Where stories live. Discover now